E' questo l'obiettivo dell'accordo tra la Società della Salute e le strutture della sanità privata in materia di prestazioni specialistiche ambulatoriali. Il piano sanitario regionale prevede infatti una collaborazione tra strutture pubbliche e private all'interno di un sistema a rete improntato alla flessibilità: questo significa che i privati integrano le prestazioni che il servizio pubblico non riesce a coprire. La logica è quella di rispondere alle esigenze dei cittadini nel miglior modo e nel minor tempo possibile con la riduzione delle liste d'attesa.
In concreto sono state stabilite la lista delle discipline prioritarie e di quelle invece non prioritarie in modo da rispondere alle reali esigenze della popolazione. Quindi nella lista delle priorità sono state inserite cardiologia, dermatologia, oculistica, ortopedia, diagnostica per immagini, diagnostica specialistica, neurologia, ginecologia. Non sono invece prioritarie, per esempio, la terapia fisica o il laboratorio di analisi. L'accordo prevede la contrattazione delle sole prestazioni sanitarie comprese nei Lea (livelli essenziali di assistenza) previsti dal Ministero della salute.
La Società della salute garantisce alle strutture private un contratto di tre anni (2005-2007) con lo stesso tetto finanziario massimo del precedente contratto, introducendo elementi di flessibilità nella pianificazione dell'attività convenzionata in modo da contenere e diminuire le liste d'attesa. Inoltre, per fronteggiare situazioni critiche rilevate dal monitoraggio delle liste di attesa, si potranno assegnare attività fuori dalla programmazione. Per esempio l'anno scorso, a fronte della mole di richieste, sono state potenziate le risonanze magnetiche con un finanziamento specifico.