Firenze, 03.01.08 - A cura dell’architetto Maurizio De Vita, docente di Restauro all’Università di Firenze, è uscito il volume Il Castello di Torregalli. Storia e restauro di un complesso fortificato del “contado fiorentino” (Polistampa, pp. 152, euro 34), che racconta il restauro del complesso grazie ai contributi di dieci studiosi: Francesco e Federico Gurrieri, Mirella Branca, Fulvia Zeuli, Giulia Cellie, Piero Caliterna, Maurizio Seracini, Stefano Capretti, Furio Lombardini e lo stesso De Vita.
È descritto ogni aspetto, dalla storia alle fasi costruttive e all’analisi delle precedenti condizioni di degrado, anche attraverso un sontuoso apparato iconografico interamente a colori.
Il Castello di Torregalli si trova a sud-ovest di Firenze, nella porzione di contado tra l’Arno e la Greve, tra Scandicci e le colline di Marignolle.
Dal 1427 nei suoi spazi si insediò la famiglia de’ Nerli, al tempo fra le più importanti di Firenze. Dal Seicento l’edificio andò ai Conti d’Agnolo Galli di Prato e conobbe importanti ampliamenti, come quelli effettuati da Baccio del Bianco, che negli anni trenta di tale secolo affrescò un grande salone al piano terra, realizzando tra l’altro otto cartigli ispirati al Pastor fido del Guarini.
Pochi decenni dopo prese forma il bellissimo giardino all’italiana “a tre ninfei”.
I recenti restauri hanno portato il Castello, per molto tempo lasciato in stato di degrado, a essere nuovamente luogo attivo e frequentato, il che è stato possibile attraverso un recupero rispettoso dei caratteri architettonici storicamente sedimentati. Con le sue corti, il suo giardino monumentale, il “salotto di Baccio” e i suoi splendidi spazi aperti, il Castello di Torregalli è oggi nuovamente parte viva e vitale del territorio fiorentino.
(Rolando Ballerini)