Occupazione in Toscana: il 78,7% dei nuovi contratti è a termine e in 6 anni solo il 48% diventa stabile.
Atipici: torna nel 2008 la Rete Regionale dei Servizi dedicati

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 dicembre 2007 17:12
Occupazione in Toscana: il 78,7% dei nuovi contratti è a termine e in 6 anni solo il 48% diventa stabile.<BR>Atipici: torna nel 2008 la Rete Regionale dei Servizi dedicati

Firenze - In Toscana, il 78,8 % dei nuovi contratti di lavoro è a termine, e dopo 6 anni solo il 48% diventa stabile. Dal 2005 al 2006 il numero dei lavoratori temporanei è cresciuto del 5,3%. Ma la situazione non si discosta da quanto avviene a livello nazionale. I lavoratori temporanei coprono l'11,2% del totale dell'occupazione in Toscana e l'11,8% in Italia. Parte da qui l'assessore regionale alla formazione e al lavoro, Gianfranco Simoncini, che con una comunicazione in Consiglio regionale ha fatto il punto sulla situazione, sugli interventi che la Regione ha messo in campo e sui progetti per il futuro.

"Quella della precarietà è una grande questione nazionale e per affrontarla servono anche interventi nazionali - ha detto l'assessore - Servono limiti e vincoli precisi, serve un'indicazione chiara per dire: il contratto di lavoro standard è quello a tempo indeterminato".
E' la donna a soffrire di più della situazione, secondo i dati diffusi dall'assessore: se nel caso degli uomini la percentuale di lavoratori temporanei è del 10,9% sul totale, nel caso della donna saliamo al 14,5%, in un contesto in cui il tasso di occupazione femminile, pur migliorato, si ferma al 55%.

Molteplici gli strumenti messi in campo dalla Regione: tra questi, i fondi per l'assunzione dei lavoratori in mobilità e per la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato (alle aziende vanno 4000 euro per ogni lavoratore) e quello per l'inserimento o reinserimento delle lavoratrici che hanno superato i 35 anni, età in cui diventa più difficile conciliare tempi di vita e tempi di lavoro. Per le prossime annualità, gli stanziamenti previsti sono rispettivamente di 1.400.000 euro e 800.000 euro l'anno.

Secondo filone di intervento, quello per il reimpiego e per la formazione, con azioni come gli sportelli di sostegno e informazione per i lavoratori atipici, la "Dote" formativa, la carta prepagata per la formazione. Terzo filone, il sostegno al reddito, con lo stanziamento di un milione di euro per l'accesso al credito per i lavoratori atipici e con tassi agevolati concordati con le banche. "Accanto a queste risposte, la Regione ha deciso che la lotta al precariato sarà una priorità fondamentale nei provvedimenti attuativi del Fondo sociale europeo 2007-2010 - ha concluso l'assessore - La questione della buona occupazione è uno dei temi sui quali si gioca la civiltà stessa del nostro Paese".


“La posizione della Giunta appare paralizzata dalle contraddizioni interne alla maggioranza. Il tema dei precari è uno dei temi cardine intorno al quale è maturato il dibattito politico negli ultimi anni ed il dibattito è ancora drammaticamente attuale. La sinistra sindacale e politica si è clamorosamente spaccata su questo terreno. Anche per questo la comunicazione dell’Assessore al Lavoro Simoncini è “incolore”, generica e priva di contenuti”. Con queste parole Alberto Magnolfi, Vicepresidente della Commissione Attività Produttive e consigliere regionale azzurro, insieme alle consigliere regionali Stefania Fuscagni e Rossella Angiolini, descrive la posizione di Forza Italia in merito all’informativa di Simoncini sul precariato.

“Le intenzioni della Giunta di centrosinistra sono generiche, non emerge alcun giudizio politico sui punti più caldi, non vengono delineate le scelte e le azioni che si intendono assumere in merito, né si distingue, come invece è assolutamente indispensabile fare, tra precarietà e flessibilità del lavoro. La flessibilità può essere non già una condanna, ma anche una fonte di opportunità e di sviluppo, se sostenuta dalla politica delle istituzioni. Un’altra grave ambiguità della Giunta regionale è costituita dal sorvolare sul fatto che negli ultimi anni grazie alla Legge Biagi si è riusciti a creare 3 milioni di nuovi posti di lavoro.

Ci aspettavamo una comunicazione che partisse da queste constatazioni e che chiarisse in maniera più cristallina la posizione e le strategie della Giunta in merito.
Secondo Forza Italia – precisano gli esponenti di F.I. - occorre una nuova concezione del welfare. Il welfare deve diventare innanzitutto attivo e quindi potenziare, favorire e massimizzare le opportunità che offre il mercato del lavoro. Le politiche devono essere differenziate in base alle diverse fasce di età e di situazioni personali e sociali, deve essere creato un circuito virtuoso tra il momento dello studio, dell’apprendistato, della formazione e dello sbocco nel mondo del lavoro.

Non servono giudizi liquidatori ingiusti come quelli che anche qui ritornano ad affacciarsi sulla Legge Biagi – concludono Magnolfi, Fuscagni e Angiolini –, ma politiche che affrontino in modo nuovo la tematica dei lavoratori atipici. Su questo tema ci possono essere punti comuni tra le diverse sensibilità riformiste che in parte sono anche trasversali agli schieramenti contrapposti, ma oggi la Giunta non ha saputo dire una parola a riguardo”.
Di tenore completamente opposto l'intervento di Monica Sgherri, capogruppo di Rifondazione comunista, che ha definito "condivisibile" l'analisi degli scenari presentata dall'assessore.

"Sempre di più quelle che appaiono come nuove possibilità di cambiamento, per i giovani si rivelano forme di precarizzazione della vita", ha detto. Ben vengano, quindi, per la consigliera, le azioni che puntano al sostegno del reddito e all'accesso al credito, che danno la possibilità di organizzarsi e di non percepire la precarietà della propria situazione lavorativa come un insuccesso personale. "L'età che segna l'accesso al lavoro stabile sta crescendo in modo impressionante - ha detto la consigliera - In pochi anni siamo passati dai 22-25 anni ai 30-32, mentre continua ad allargarsi la platea degli espulsi dal mercato del lavoro, con un numero crescente di cinquantenni che vivono situazioni di reale difficoltà".

Sgherri ha definito "ideologica" la posizione di chi loda la legge Biagi senza vedere che "è una legge fondamentalmente zoppa", perché se è vero che in alcuni settori, come il turismo, la flessibilità rappresenta una caratteristica fisiologica, in altri settori la precarietà è invece un problema serio, aggravato da "un sistema maledetto che fa sì che un lavoratore a termine, per l'azienda, costi meno di un lavoratore a tempo indeterminato". Unico appunto rivolto dalla consigliera all'assessore, quello di non aver analizzato i motivi per cui alcuni dei fondi istituiti dalla Regione, come quelli per l'assunzione delle donne e dei lavoratori in mobilità, non siano stati utilizzati a sufficienza.
Fino al 30 Maggio 2008 sarà attiva la Rete Regionale dei Servizi per gli atipici denominata Prometeo2.

Il Progetto Prometeo2 finanziato dalla Regione Toscana, ha l’obiettivo di ri-costituire la Rete di Servizi per i lavoratori Atipici, già creata e funzionante nel biennio 2003/2005, diffusa sul territorio della Regione Toscana, caratterizzata da Sportelli a sostegno dei lavoratori assunti con contratti di lavoro atipico, in sinergia con i vari Centri per l’Impiego e con gli altri servizi specialistici offerti dalle province. Tali sportelli si avvalgono della rete di presenza delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL e dalle agenzie formative proponenti il Progetto, ed offrono consulenza dedicata, informazione ed orientamento professionale, strumenti conoscitivi ma anche opportunità professionali, di formazione ed aggiornamento a beneficio dei lavoratori atipici, allo scopo di prevenire il rischio di disoccupazione e favorire il passaggio a forme di impiego stabile.
Inoltre gli utenti interessati si possono mettere in contatto con tale rete di Sportelli si servizi anche attraverso il Portale Prometeo2 comprendente oltre a documentazioni ed opportunità utili all’utente atipico, anche orari e servizi dei vari sportelli provinciali dislocati sul territorio toscano.

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza