Quasi 10mila spettatori, 200 accreditati (tra cui molti stranieri), 119 documentari per un totale di quasi 150 ore di proiezioni. Sono gli incoraggianti dati che registra la 48° edizione del Festival dei Popoli, conclusosi giovedì 22 novembre al Cinema Gambrinus con un positivo bilancio di pubblico. “I numerosi spettatori – ha dichiarato Giorgio Bonsanti, presidente della kermesse fiorentina – dimostrano che questa nuova formula al Cinema Gambrinus coordinata dalla Mediateca Toscana Film Commission è risultata favorevole e positiva.
Una rassegna che offre un ampio ventaglio di film documentari articolati in diverse sezioni in risposta alle problematiche che maggiormente ci coinvolgono in un mondo sempre più globalizzato. Inoltre, il bilancio positivo di pubblico consacra il documentario come il principale mezzo di interpretazione della realtà”. La giuria del Concorso Internazionale – composta Michel Trégan (Francia), Sergei Dvortsevoy (Russia) e Alessandro Rossetto (Italia) – ha assegnato il Premio Jean Rouch al miglior Documentario, premio di € 5.000,00 istituito in collaborazione con il CITC-UNESCO, ad Harat di Sepideh Farsi (Francia/Iran, 2007, colore, 85’) il racconto del lungo viaggio di una madre e di una figlia (Sepideh e Darya) intrapreso per incontrare i membri della loro numerosa famiglia: da Parigi all’Iran e più avanti ancora, oltre le frontiere dell’Afghanistan.
Incontreranno paesaggi, villaggi, voci e volti per troppo tempo separati dalla distanza o da destini differenti. “Racconto di un viaggio a ricostruzione della storia di tre generazioni – dichiara la giuria della motivazione ufficiale - sviluppata in maniera completa e partecipata, dove il calore della vita familiare si fonde con la durezza della vita di una frontiera di guerra”. La giuria internazionale ha inoltre consegnato la Targa Gian Paolo Paoli per il miglior film etnografico antropologico al documentario “Worldstar” di Nataša von Kopp (Germania/Repubblica Ceca, 2006, 76’) e la Menzione Speciale al documentario “Don’t ask who I am” di Zheng Yi (Cina, 2007).
La giuria del Concorso Italiano – composta da Chiara Ugolini, Eric J.
Lyman e Gabriele D’Autilia – ha attribuito il premio Miglior documentario italiano di € 2.500,00 a “Casa Mia” di Debora Scaperrotta (Italia, 2007, rumeno, 63’) che ritrae la storia di alcuni adolescenti a Bucarest che vivono in un appartamento messo a disposizione dalla Fondazione Parada, Ong impegnata in progetti di auto-recupero dei ragazzi di strada. Gestione delle spese, pulizie domestiche, igiene personale, sono solo alcuni dei nuovi compiti richiesti dalla Fondazione. Lo sguardo è concentrato su Alex e Petronel.
“Perché attraverso le immagini del reale - si legge nella nota della giuria - riesce efficacemente a portare lo spettatore in un luogo lontano per spazio e contesto evitando una facile retorica ed un finale consolatorio”.
La Menzione Speciale della giuria italiana è stata assegna al documentario “I Promessi Sposi” di Massimo D’anolfi e Martina Parenti (Italia, 2007) con la seguente motivazione: un film divertente che parte da un’idea Un film divertente che parte da un’idea originale sposando un tono leggero ad un tema sociale.
Una narrazione semplice ma mai banale che sfrutta la figura del prete protagonista alternandola ad una sorta di “candid camera” per raccontare la società multietnica italiana in continuo cambiamento.
Il Premio Lorenzo de Medici 2007 – consegnato dalla giuria degli studenti dell’Istituto Lorenzo de’ Medici, composta da Leah Twichell, Jorge Carreon, Laurel Demarco, Emily Ceru, Katherine Spencer – dopo aver visionato tutti i 12 film in concorso ha consegnato il premio di 1.000,00 euro al documentario Uku Ukai di Audtriue Stonys (Lituana, 2006).