Firenze- Appropriatezza, qualità, produttività, iniziativa: queste le quattro parole chiave che descrivono il nuovo Piano sanitario 2008-2010, secondo la presentazione preliminare fatta dall'assessore alla salute Enrico Rossi, in Consiglio regionale. Le linee orientative del nuovo atto sono infatti garantire l'appropriatezza delle cure, migliorare la qualità dei servizi, accrescere la produttività del sistema e dare vita a una sanità d'iniziativa, rivolta sul territorio soprattutto alla popolazione anziana che ha difficoltà di accesso ai servizi.
Fra i progetti, definiti 'sfide' che il nuovo piano conterrà, ci sono quello di dar vita ai centri di prenotazione a livello di area vasta, di fornire ogni cittadino di una cartella clinica personale in cui immagazzinare tutti i dati relativi al proprio stato di salute, di migliorare i pronto soccorso con nuovi investimenti ed adeguamenti, di stabilire un modo di gestire le malattie croniche con cure domiciliari, e infine quello di approntare un sistema di valutazione sull'efficienza e l'efficacia delle prestazioni sanitarie, per premiare chi lavora di più e meglio.
E' sui pronto soccorso e sul tema della cronicità che si è concentrato in particolare l'assessore, fornendo le prima anticipazioni sulle cifre previste nel piano. "Abbiamo visto che diminuire gli accessi ai pronto soccorso è difficile - ha affermato Rossi - Dobbiamo quindi attrezzarci al meglio per garanitire livelli di accoglienza sempre più rispondenti alle esigenze dei cittadini. Per questo prevediamo un investimento di 30 milioni di euro". "C'è poi il grande tema della cronicità, che riguarda una vasta percentuale di cittadini - ha aggiunto - I dati parlano di un terzo dei cittadini che soffrono di qualche forma di patologia cronica; sono 750.000 gli ipertesi in Toscana, 150.000 i diabetici, mentre 50.000 sono cardiopatici e 70.000 soffrono di problemi polmonari".
"Il piano sanitario non nasconde i problemi, che ci sono - ha concluso Rossi - Il quadro comunque è quello di una sanità che ha basi solide: in dieci anni abbiamo aumentato la speranza di vita di ben tre anni, mentre dal 1995 al 2005 la mortalità infantile è scesa dal 6 per mille al 3 per mille. Mi auguro quindi che questo nuovo piano sanitario rappresenti un messaggio forte e chiaro, e che si apra una discussione con toni anche appassionati, ma non polemici, che si entri nel merito per dare risposte ai cittadini".
– Dopo l’illustrazione dell’assessore regionale Enrico Rossi, nella sua informativa al Consiglio, il dibattito sul nuovo Piano sanitario vede una contrapposizione netta tra le posizioni della maggioranza e dei gruppi dell’opposizione.
“Ci sono alcuni punti − ha esordito la consigliera Anna Maria Celesti (Fi), prima firmataria di una mozione presentata da Forza Italia e collegata all’informativa dell’assessore − che costituiranno le tracce-guida di Forza Italia su queste: la centralità della persona, sulla quale noi del centrodestra abbiamo un concetto diverso, la meritocrazia, la competitività. Siamo tutti d’accordo sul fatto che la sanità non debba rispondere prima di tutto a chi meno sa e meno può, ma la nostra idea di centralità della persona è diversa.
Oggi ci sono strutture in cui c’è un meccanismo che accresce le difficoltà proprio di quelle fasce di cittadini: è aumentata la difficoltà di accesso ai servizi, è aumentata la difficoltà di recepire il bisogno di salute. Il pubblico non deve essere il solo gestore dei servizi, laddove ci sono liste di attesa, e ce ne sono anche per esami diagnostici, bisogna aprire rapporti con i privati”.
Dello stesso tenore l’intervento di Marco Cellai (An): “Alla sanità toscana serve quella che noi di Alleanza nazionale chiamiamo ‘rivoluzione necessaria’: una rivoluzione che passa attraverso il riconoscimento della centralità della persona, la pari dignità tra pubblico e privato, con una pluralità di erogazione delle prestazioni, la competitività, la meritocrazia: in questo senso, abbiamo apprezzato il riferimento dell’assessore alla premialità.
Tutto questo però non troviamo nel Piano, dove invece si notano grandi assenze: sulla ricerca, sugli investimenti, sulla valutazione delle performance, che è ineludibile, sul drammatico scandalo delle liste d’attesa”.
“Assistiamo ad un film già visto − ha dichiarato Marco Carraresi (Udc) − a fronte della rituale esaltazione di primati che la Regione si attribuisce, non si ha alcun riscontro oggettivo che faccia sperare in un miglioramento nei risultati e nei servizi attesi dai cittadini.
Non tutto è da buttare, ma non accettiamo una lettura ideologica che nasconde le zone d’ombra: una miopia politica, per eccessiva attenzione agli aspetti economici, ha prodotto in questi anni un progressivo impoverimento delle strutture, un peggioramento delle prestazioni, l’obsolescenza delle attrezzature. Ho con me la lettera di un cittadino, affetto da asma, che ha richiesto esami allergologici in ottobre e gli è stato risposto che non sarà possibile prima del mese di maggio 2008: questo non è il mio modello di sanità”.
Fabio Roggiolani (Verdi) si sofferma sulla partecipazione: “Siamo partiti col piede giusto, nel senso della partecipazione dei cittadini.
Sono molto soddisfatto per l’annuncio del Centro unico di prenotazione (a livello di area vasta), che mi auguro sia informatizzato, così come mi auguro che alla cartella sanitaria informatica dei singoli cittadini si accompagni anche l’informatitizzazione nella farmacologia, con l’eliminazione della ricetta medica. Con questo piano, diamo segnali chiari: avviciniamo i servizi ai cittadini, così come dobbiamo trasformare l’intera sanità regionale ad energia rinnovabile”. Positivo anche il giudizio di Filippo Fossati (Pd): “Il piano ci convince per la forza e la solidità dell’impostazione, conferma i capisaldi di valore e organizzativi propri del nostro sistema sanitario: l’universalità del sistema, l’obiettivo di raggiungere tutti i cittadini.
In più, ci sono alcune sfide innovative: l’accesso per tutti i cittadini, con al centro la questione del Pronto soccorso; le risposte al bisogno del cittadino moderno di misurabilità dell’efficacia delle prestazioni e la conseguente premialità; la ricerca. Rispetto alle argomentazioni delle forze di opposizione, colgo lo spunto sulla necessità di mettere al centro la persona: su questo, si può lavorare insieme”.