Firenze, 9 novembre 2007- Non sarà una stagione da ricordare per l’olio toscano, messo in crisi da clima pazzo e attacchi di parassiti. “E’ stato un anno critico per gli olivi – spiega Simone Tofani, responsabile del Settore Tecnico della Cooperativa Agricola di Legnaia -, con problemi legati prima al caldo, che ha provocato una cascola precoce delle olive, e poi agli attacchi della mosca olearia, che possono favorire un calo di qualità. Difficile dire di quanto sia stato decimato il raccolto, perché i problemi con il caldo si sono manifestati a macchia di leopardo, ma parlare di un 40% può essere una stima realistica in positivo.
Il clima ha influito soprattutto nel momento dell’allegagione, facendo cadere i frutti e questo si è verificato nei comuni dell’area fiorentina e, da quello che abbiamo verificato, anche in buona parte della Toscana. Meno colpite le zone più alte, dove l’escursione termica fra giorno e notte ha ridotto la cascola precoce. A questo si è aggiunto anche un anno di scarica, aspetto ciclico per le piante”. Alle bizze climatiche si sono aggiunti anche gli attacchi di patogeni e parassiti come la mosca olearia.
“Il minor numero di olive - ammette Tofani – le ha rese maggiormente soggette agli attacchi della mosca. Il caldo ha favorito uno sviluppo precoce e superiore alla media del parassita che, con i suoi attacchi, ha ulteriormente decimato il raccolto, facendo cadere i frutti anche dopo l’allegagione. Se i trattamenti fito-sanitari sono stati fatti nei tempi previsti, la qualità dell’olio non dovrebbe risentirne. E’ comunque il momento della frangitura a restare il passaggio più delicato.
Infatti, se un carico di olive sane viene franto dopo una partita di frutti attaccati dalla mosca, anche la qualità delle prime è destinata a risentirne. Per le olive attaccate dalla mosca, invece, l’unica soluzione è ridurre al minimo il tempo che passa dalla raccolta alla frangitura, per evitare che i frutti si ossidino e che l’olio ne risenta. I problemi nascono dalle gallerie scavate dalla larva della mosca nell’oliva che, una volta colta, si deteriora rapidamente”.