Come si organizza un nuovo fronte politico, sindacale ed economico per salari più dignitosi, per la sicurezza sul lavoro, per una maggiore occupazione e per ridurre il fenomeno del precariato? Tali questioni, lasciate insolute dal recente e travagliato accordo sul welfare, sono al centro del convegno organizzato da Fondazione Rosa Luxemburg, Punto Rosso e l’associazione 23 marzo (che raggruppa i quadri dirigenti sindacali per l’unità a sinistra), che vede il padre di Die Linke, Oskar Lafontaine come ospite di lusso.
Il convegno si svolge al Teatro Puccini per tutta la giornata di mercoledi', dalle 9 e trenta, in due sessioni. Mentre in Italia il neonato Partito Democratico si dichiara ufficialmente “equidistante dal mondo del lavoro e dal mondo dell’impresa” dall’Europa e dalla Germania in particolare giunge una ventata di sinistra, classica nei contenuti e moderna nelle forme, grazie alla nascita e al successo di “Linke”. La giovane formazione tedesca costituisce forse un modello da seguire anche per la sinistra italiana, per come affronta il tema del lavoro e dell'unità a sinistra.
Ben rappresentato sarà tutto ciò che si muove in Italia tra gli ex-Ds di Sinistra Democratica, la CGIL, la Fiom, Rifondazione Comunista e i Comunisti Italiani. Nella mattinata il confronto tra economia e sindacato vedrà, tra gli altri, gli interventi di Vittorio Agnolotto, Gianni Rinaldini, Gian Paolo Patta e Michael Schlecht; nel pomeriggio, la parola ai politici tout court come Cesare Salvi, Franco Giordano e, appunto, Oskar Lafontaine. Si segnala anche il contributo di Paul Ginsborg, intellettuale tra i più impegnati, in Italia, al superamento delle divisioni a sinistra e promotore dell’Associazione per la Sinistra Unita e Plurale.