Piero Pelù e Stefano Bollani, ma con il contributo, tra gli altri, anche dei Negrita, della Bandabardò e di Jovanotti, hanno collaborato alla stesura della proposta di legge sulla musica popolare che il gruppo dell’Ulivo ha presentato oggi in Consiglio Regionale della Toscana. “La Toscana è la prima regione d’Italia che ha deciso di presentare una proposta di legge sulla musica popolare, per sottolineare e sostenere il valore artistico, culturale e socio-economico della musica “pop” contemporanea, in particolare di quella della nostra regione, ed aiutare con un’iniziativa concreta, alla quale hanno partecipato attivamente molti artisti toscani, a superare il vuoto normativo che purtroppo permane in Italia su questa tematica - spiega il consigliere Enzo Brogi (Per il Partito Democratico – L’Ulivo), primo firmatario della proposta - ci auguriamo che questa iniziativa serva da esempio per altre regioni, ma soprattutto serva da sprone per il Governo affinché intervenga con una legge nazionale.
Per la musica popolare è previsto un investimento di tre milioni di euro per il triennio 2008-10”. La proposta prevede la promozione, valorizzazione e diffusione della musica popolare contemporanea toscana, della quale fanno parte tutte le forme di espressione musicale diverse dalla musica lirica, sinfonica o colta. Una promozione che guarda anche oltre i confini regionali e nazionali con l’idea di un “Erasmus della musica”, che può dare la possibilità a giovani musicisti di fare esperienze all’estero e di ospitare in Italia colleghi di altre nazionalità.
Per la stesura dell’articolato è stato decisivo il contributo di molti artisti toscani tra i quali anche Piero Pelù, Alessandro Benvenuti, Stefano Bollani, i Negrita, Lorenzo Jovanotti, Erriquez Greppi della Bandabardò, Petra Magoni, Ginevra Di Marco e Dolcenera. La pdl è stata sottoscritta anche dai colleghi consiglieri dell’Ulivo Ambra Giorgi, Fabiana Angiolini, Gianluca Parrini, Severino Saccardi, Alessandro Starnini, Diego Ciulli e Pier Paolo Tognocchi. Una proposta di legge aperta alla sottoscrizione e ai contributi di tutta l’Unione e del Consiglio, come dimostra la firma del capogruppo di Sinistra Democratica Alessia Petraglia.
“Duke Ellington – commenta il jazzista Stefano Bollani - diceva che la musica si divide in soli due generi: quella bella e quella brutta.
Dividere quindi la musica fra quella colta e nobile, che deve essere tutelata e sostenuta anche tramite contributi pubblici, e quella popolare, è sbagliato. Ben venga quindi questa proposta di legge che, tra le altre cose, mette l’accento sull’importanza della musica e non sul suo genere”.
“Serve – spiega Brogi - un’azione ragionata e programmata per promuovere e valorizzare la musica popolare contemporanea toscana, uscendo però dalla vecchia logica del sostegno e dei contributi finalizzati alla sopravvivenza, per agire invece in un’ottica di compartecipazione e di promozione nel senso più pieno del termine, ovvero con la Regione che deve attivarsi per coinvolgere soggetti esterni.
La musica ha bisogno di una partnership pubblica, non di elemosina pubblica”.
E’ d’accordo il cantante Piero Pelù che ha partecipato con soddisfazione alla stesura del testo:“La musica – commenta Pelù - è un grande strumento di comunicazione tra i popoli, è un linguaggio universale, in una parola, è cultura. Sottolineo con piacere come questa iniziativa lodevole ponga questo concetto come prioritario. Questo è il primo passo verso una legge nazionale a sostegno della produzione e della valorizzazione dei giovani che fanno musica popolare”.
La Toscana è da sempre una regione fertile per la cultura ed è stata luogo di crescita di personaggi di rilievo anche internazionale:“Gli artisti – aggiunge il consigliere Brogi - sono spesso chiamati dalle istituzioni a sostenere, con la loro indiscussa capacità di comunicare e di scuotere le coscienze, importanti battaglie civili e culturali. Da parte nostra c’è l’impegno di fare un passo in più, una proposta di legge dedicata, appunto, perché è la migliore risposta e il contenuto più idoneo a restituire alla musica popolare contemporanea, e in particolare a quella toscana, lo status artistico, culturale, sociale ed economico che le appartiene.
Si tratta di un campo troppo specifico, sul quale ci dev’essere un intervento particolareggiato con impostazioni culturali e strategie di azione nuove”.
Alla stesura della proposta di legge ha dato il proprio contributo anche il cantante Lorenzo Jovanotti:“La Toscana è una terra fatta di cultura – dice Jovanotti - l'uomo ha lasciato il suo segno ovunque, nei campi come nelle città. Ed anche la musica popolare è espressione del popolo quindi della cultura. Trovo giusto che una legge riconosca il ruolo culturale della musica popolare, anche perché sinora questo riconoscimento era riservato solo alla musica classica.
Sono contento che proprio dalla mia terra nasca questa proposta di legge e che con Enzo Brogi abbiano lavorato e dato il loro contributo tanti artisti toscani”. Un contributo arrivato anche dalla rock band toscana dei Negrita:“La musica - spiegano - sta vivendo oggi un momento molto difficile, uno tra i più critici della sua storia, siamo in una fase di transizione tra il monopolio di tipo imprenditoriale e quello più libero e aperto della rete web. Intraprendere un percorso musicale oggi è quindi ancora più insidioso e complicato che mai.
Diventa perciò di fondamentale importanza il riconoscimento della musica come espressione culturale, garantendo e assicurando il suo sviluppo a partire da tutte quelle piccole realtà che ancora non riescono a dare forza alla propria voce”.
La proposta di legge disegna un sistema di interventi e di soggetti chiamati a rendersi protagonisti di questa nuova stagione della musica popolare contemporanea toscana oltre ad un sistema di strumenti giuridici e operativi che tendono ad assicurare la concentrazione dell’intervento sulle emergenze/esigenze più importanti: una partecipazione reale e diretta dei vari protagonisti alle decisioni e una agilità di azione che consenta di far produrre anche in tempi brevi alla legge alcuni suoi effetti.
“Il testo di legge – aggiunge Brogi – deve intervenire in alcuni campi fondamentali per lo sviluppo della nostra musica popolare come la promozione dei festival e delle rassegne, il sostegno alla produzione originale con nuove opportunità per giovani musicisti e band, la documentazione e l’archiviazione delle esperienze sul territorio, la formazione del personale, l’aumento dei luoghi e degli spazi utilizzabili, la valorizzazione delle migliori esperienze toscane all’estero per una sorta di Erasmus della musica, con nostri giovani musicisti che potranno passare un periodo all’estero e giovani di altri paesi che troveranno ospitalità e opportunità di far musica da noi, la selezione dei progetti e l’importantissimo sostegno ai privati che investono nel settore della musica popolare”.
Per il regista ed attore Alessandro Benvenuti “la musica ti dà l'illusione che tu possa accedere a concetti come ‘alto’, ‘spirale’, ‘eternità’. Qualcosa che riguarda i momenti migliori dell'uomo. Qualcosa che quando lo provi non te lo scordi più. Cantare, che cos'è? Un piacere, innanzitutto. Grande, viscerale, cerebrale, completo”.
Il leader della Bandabardò, Erriquez Greppi, insiste invece sulle possibilità di lavoro che dà e che potrebbe dare il mondo della musica popolare:“Una legge sulla musica, soprattutto a livello regionale, deve occuparsi di dare delle opportunità a chi vuole lavorare in questo campo.
Su questo, con un riconoscimento giuridico e fiscale, si basava la legge di Lang in Francia nei primi anni ’90, che ha avuto una grande riuscita e che sostanzialmente dava, a chi ne aveva la volontà, la possibilità di provarci nel mondo della musica. Dobbiamo parlare di più della musica come lavoro, servono politiche adatte allo sviluppo delle professioni che ci sono intorno al nostro mondo. L’indotto della musica è valido, può dare lavoro a tantissime persone, ci sono migliaia di opportunità professionali.
Musici, compositori, autori, studi di registrazione, di mixaggio, di editing, roadies, back-liners, agenzie di spettacolo, di catering, negozianti di musica, maestri di musica…unitevi. Questa legge è per noi”. Toscana, terra di cultura e di esperienze importanti per molti artisti italiani, come sottolinea la cantante Dolcenera:“Ho scelto Firenze e la Toscana per vivere – spiega - perché da sempre mi hanno affascinato la sua cultura e le sue influenze musicali. Firenze è diventata la mia città adottiva, dove sono cresciuta, anche musicalmente, suonando con tanti musicisti toscani che mi hanno aiutato nel percorso artistico e a farmi conoscere dal grande pubblico, mettendo a frutto gli studi di pianoforte iniziati sin da piccola.
Ho partecipato al convegno sulla musica, organizzato da Audiocoop, insieme a Romano Prodi, perché credo nella musica come valore, nella sua più intima forma di espressione. Sono felice di dare il mio piccolo contributo a questa iniziativa di un progetto di legge regionale, perché sono convinta che solo sostenendo le attività musicali si possa alimentare la passione di tanti ragazzi nel fare musica, imparando a suonare uno strumento musicale che può diventare espressione della propria personalità e creatività”.