Questo il testo dell'intervento di Enrico Bosi, consigliere di Forza Italia: «E' finito tra le proteste, le minacce di querele e le richieste di rimborso lo spettacolo della Compagnia Chille de la Balanza "America di Kafka" tenutosi nei giorni scorsi a San Salvi nell'ambito della manifestazione FI.ESTA. Tra il centinaio di presenti compariva anche il Direttore artistico della kermesse Piero Pelù, che senza rinunciare per una volta tanto a dare giudizi su materie a lui sconosciute ha definito la pièce dei Chille de la balanza "un vero colpo di genio".
Ma il colpo l'hanno accusato anche gli spettatori vittime di una delle tante provocazioni, neanche poi tanto divertenti, che da anni contrassegnano le produzioni pseudo-teatrali della compagnia in questione. Fare il giro turistico della città in cento su un autobus, con finestrini chiusi, in piedi, per poi finire scaricati lontano dal luogo di inizio dello spettacolo e dover poi rimediare a proprie spese il ritorno a casa ha fatto imbestialire gli ignari spettatori che forse, non avevano già avuto occasione di sperimentare le performances sadomasochiste del gruppo teatrale.
In passato i Chille de la balanza avevano allestito, nel quartier generale di San Salvi, messo generosamente a disposizione dall'amministrazione, nello squallore generale dell'ex manicomio, uno spettacolo sui campi di concentramento nazisti condito di autentiche botte e sevizie alle malcapitate e, pare, ignare protagoniste femminili, per dare maggiore verismo alla rappresentazione che, con poca fantasia ed originalità, sfruttava il filone da tempo esaurito dei b-movies trash del cinema italiano (ricordate?) e di certi altri esempi di analoga cinematografia di ben altro spessore.
E del "filone" fa sicuramente parte anche lo spettacolo "Passeggiando a San Salvi" che i Chille de la balanza propongono per fine mese, alle ore 24, che immaginiamo essere una camminata, con brivido assicurato, tra gli orrori, la desolazione e le "qualificate presenze" che giornalmente e da tempo, popolano il complesso ex ospedaliero. In quel caso il ritorno a casa, sani e salvi, può non essere garantito. La compagnia teatrale, in perfetta linea di pensiero con l'amministrazione, è annualmente beneficiaria a vario titolo, dei numerosi contributi generosamente concessi.
Questo è l'amore di Firenze, anzi della sua amministrazione, per il teatro ed i suoi grandi e giustamente celebrati protagonisti: vi ricordate della "Bottega" di Gassman? E che dire del silenzio che circonda l'annunciata chiusura della Pergola con drammatiche conseguenze per il personale? E così, una nuova "perla" si aggiunge al campionario di defaiances, gaffes, polemiche che ha contrassegnato FI.ESTA. 2007 ed ha investito il direttore artistico voluto a suon di chiarine e di decine di milioni dal Sindaco che poi ha incaricato, come al solito, l'inutile assessore alla cultura di prenderne, suo malgrado, le improbabili difese.
Registrato l'ennesimo incidente di percorso, attendiamo per il momento ancora una risposta sui costi della manifestazione e sui tagli al bilancio operati a danno di tanti seri operatori della cultura e dello spettacolo, per finanziare FI.ESTA».