FIRENZE– La comunicazione dell’assessore alle Politiche sociali, Gianni Salvadori, su “sicurezza, solidarietà, legalità e accoglienza, facce della stessa medaglia: i rom in Toscana” è stata rinviata alla prossima seduta d’Aula e la protesta dei consiglieri di Cdl, Prc e Verdi si è fatta subito sentire. A spiegare i motivi della richiesta di rinvio, il presidente del Consiglio, Riccardo Nencini, che in apertura dei lavori ha comunicato il contenuto di una lettera scritta dallo stesso Salvadori.
Due i motivi di fondo che hanno costretto l’esecutivo a non procedere nella comunicazione iscritta regolarmente all’ordine del giorno. L’uno riferibile ad una trattativa in corso con i Comuni per arrivare per un protocollo sull'integrazione e sull'accoglienza. Un tema tanto delicato e peraltro già affrontato, seppur sommariamente, nel corso della seduta straordinaria dello scorso 16 agosto. L’altro perché proprio oggi, Salvadori ha ricevuto comunicazione urgente per incontrarsi con i ministri della Salute, Livia Turco, e della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, proprio per affrontare queste tematiche.
A comunicazione finita sono scattate le proteste.
Per il capogruppo azzurro, Maurizio Dinelli, la mancata presentazione della comunicazione è “cosa intollerabile da parte di tutta l’Aula. Oggi, senza nessun avviso preventivo, apprendiamo che non solo verrà rimandata una discussione tanto importante, ma che il testo non esiste. Nel corso della seduta straordinaria del 16 agosto, abbiamo preso un impegno di fronte a tutto il Paese. All’Esecutivo non posso che dire: complimenti”. Dello stesso tono, il capogruppo Udc, Marco Carraresi: “Una cosa simile non era mai successa.
La speranza è che non si ripeta mai più. Non è una questione di diritto. Piuttosto di rispetto nei confronti dell’Aula consiliare”.
Polemico l’intervento del capogruppo del Pdci, Luciano Ghelli: “È una cosa scandalosa. Discutere tra un mese non ha alcun senso. In questo modo la Giunta umilia il Consiglio”.
D’accordo con i consiglieri che lo hanno preceduto, anche il capogruppo di An, Maurizio Bianconi: “Giovedì scorso avevo chiesto al vicepresidente Federico Gelli se era pronta la comunicazione.
Lui mi ha risposto che lo sarebbe stata il giorno successivo”.
Anche il capogruppo dei Verdi, Mario Lupi, è intervenuto per manifestare il suo dissenso: “Dopo l’impegno preso il 16 agosto, dopo il minuto di raccoglimento per una tragedia immane, oggi andiamo oltre. Mi aspettavo un’altra risposta. Un coinvolgimento maggiore. Qui non esistono maggioranze o minoranze. Semmai, sarebbe opportuno che sulla questione intervenisse anche l’assessore alla Cooperazione internazionale, Massimo Toschi”.
“Espirmo il rammarico mio personale e chiedo scusa all’Aula”.
Così il governatore Claudio Martini, ha risposto alle polemiche che hanno tenuto banco in apertura dei lavori della seduta odierna (martedì 18 settembre) del Consiglio regionale della Toscana. Polemiche scaturite dalla notizia di rinvio della comunicazione dell’assessore alle Politiche sociali, Gianni Salvadori, in tema di sicurezza e integrazione legata, alla tragedia dei bimbi rom morti a Livorno poco più di un mese fa.
“La Giunta non ha ottemperato al proprio lavoro, ma il fatto è da ritenersi assolutamente eccezionale e irripetibile.
Peraltro, non era mai accaduto. Nella vicenda – ha continuato Martini – si sono sommati due diversi fatti”. L’uno squisitamente interno e deifinito dal presidente un “incidente di percorso: di fronte ad una sollecitazione dei gruppi consiliari, per un disguido organizzativo, non abbiamo trasmesso il documento nei tempi e nei modi previsti. Il secondo fatto è invece esterno: dobbiamo tenere conto che proprio oggi siamo stati chiamati dal Governo nazionale a discutere di questi delicati problemi”.
Il presidente, nel recepire la giusta protesta dell’Aula, si è quindi impegnato ad affrontare la questione “tra quindici giorni, nel corso della prossima seduta d’Aula”.
“Le giustificazioni, peraltro accompagnate da sincere scuse, non sono soddisfacenti da un punto di vista politico”.
Così il portavoce dell’opposizione, Alessandro Antichi. “Il fatto grave è di non aver saputo produrre un documento. Questo è il segno evidente di una difficoltà politica che denunciamo ormai da tempo. L’indicatore concreto dell’incapacità di prendere decisioni. Non siete in grado di governare”