Firenze, 11 Settembre 2007- "Occorrono adeguati strumenti normativi penali ed amministrativi che poi, unanimemente, devono essere applicati dai Comuni. Occorre promuovere la cultura della legalità. Occorrono strumenti diversi e più efficaci per combattere il fenomeno della contraffazione". È questo il coro che si è levato da tutti i partecipanti, alla presentazione della tappa fiorentina del "Cubo Anticontraffazione" che dal 5 al 22 settembre fa tappa anche a Firenze, in Piazza della Repubblica.
Il "Cubo" dell'AIMPES, l'Associazione italiana manifatturieri pelli e succedanei, realizzato in collaborazione con Confindustria Firenze, dopo essere stato presentato a Riccione ed essere stato esposto a Milano e Roma, in questi giorni è a Firenze. Un grande cubo di vetro, tre metri per tre, contenente, nelle quattro colonne, merce contraffatta ed al centro, in bella mostra, merci originali, di marca. Sui quattro lati, in italiano, francese, tedesco ed inglese gli avvertimenti a non acquistare merci contraffatte (le sanzioni amministrative per gli incauti acquirenti sono fino a 10.000 euro), a non incrementare il fenomeno criminale, a non contribuire a creare un danno di immagine ed economico alle imprese ed alle città.
"Il Comune di Firenze ha iniziato da tempo ad occuparsi della contraffazione, ottenendo importanti risultati grazie all'efficace contrasto operato dalla Polizia Municipale e da tutte le Forza dell'Ordine impegnate sul territorio - ha commentato Silvano Gori assessore alle attività produttive ed al turismo -. Attualmente esiste un sistema produttivo che nasce esclusivamente per realizzare il contraffatto e questo non credo che colpisce tanto le grandi aziende, che, tutto sommato, ne possono trarre anche in pubblicità, quanto piuttosto le medie e piccole imprese artigianali".
"La stima del giro di affari della contraffazione nella sola Italia - sottolinea Mauro Muzzolon, direttore generale di Aimpes - è di 7 miliardi di Euro e il 50% riguarda solo il settore abbigliamento-moda-accessori. Un fatturato illecito di 240 milioni di euro". Toscana, Marche e Lazio sono le regioni nelle quali è particolarmente diffuso il fenomeno della pelletteria contraffatta ed in Toscana è in sensibile aumento. Nel 2006 a Firenze, solo la Polizia Municipale ha effettuato 2.301 sequestri amministrativi e 316 sequestri penali, requisendo complessivamente 406.596 pezzi tra i quali 21.456 borse; da gennaio ad agosto del 2007, sempre solo nel Comune di Firenze, la Polizia Municipale ha effettuat0 116.816 sequestri amministrativi e 8188 sequestri penali, ha elevato sedici contravvenzioni da 1.000 euro agli acquirenti.
"A questi dati bisogna aggiungere i risultati conseguiti dalle altre Forze dell'Ordine: Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Provinciale - ha commentato l'assessore alla sicurezza Graziano Cioni -. Ma bisogna anche aggiungere 21 agenti feriti. E questo imponente spiegamento di energie e di uomini, quale risultato ha portato? Più che modesto. Le Forze dell'Ordine sono efficaci ma gli strumenti di cui disponiamo sono insufficienti. Stiamo lavorando con armi spuntate. La vendita abusiva rappresenta la manifestazione più eclatante di violazione e trasgressione della legalità e questo fa male al senso civico della collettività.
Mezzi più adeguati devono consentirci di colpire chi c'è a monte, chi organizza questa vendita, chi alimenta questo giro. Bisogna riuscire a garantire la legalità, altrimenti si rischia di fare diventare razzisti chi razzista non è". "Abbiamo, da tempo, iniziato un percorso di condivisione con le città di Roma e Venezia firmando alcuni protocolli d'intesa per lavorare insieme anche in questa direzione - ha proseguito l'assessore Gori - . Siamo stati i promotori di un convegno che nel mese di giugno si è svolto a Firenze ed al quale hanno partecipato le più importanti città capoluogo di regione e l'Alto Commissario per la lotta alla contraffazione Giovanni Kessler.
Un convegno che è servito per tastare il polso sul fenomeno della contraffazione, su come viene affrontato anche nelle altre realtà cittadine ed al quale seguirà una massiccia campagna d'informazione e sensibilizzazione che comincerà ad ottobre, in accordo con l'assessorato alla sicurezza sociale ed in collaborazione con Comune Network. Il primo obiettivo, infatti, sarà l'educazione alla legalità a partire dai ragazzi nelle scuole e dai turisti. L'iniziativa dell'AIMPES è coerente con le nostre politiche di contrasto alla contraffazione e l'augurio è che ci siano, in futuro, anche altre forme di collaborazione".
Alla presentazione del "Cubo Anticontraffazione" c'erano anche gli assessori Lucia De Siervo alle politiche ed interventi per l'accoglienza e Riccardo Nencini alle politiche del lavoro, l'assessore alla moda della provincia di Firenze Elisabetta Cianfanelli. "Comprare prodotti contraffatti significa contribuire a un mercato fatto di sfruttamento e che ha un peso non indifferente sull'economia - ha sottolineato Giorgio Cannara, presidente Aimpes -. L'obiettivo dell'iniziativa è comunque più sottile; mira alla sensibilizzazione di ciascuno di noi, nel rispetto di chi lavora nella legalità.
Anche la perdita dei posti di lavoro degli addetti del settore pelletteria, che risulta essere uno di quelli più colpiti dalla contraffazione, dipende per buona parte da questa cattiva abitudine." "La contraffazione è una piaga che tocca non soltanto le grandi griffe, ma anche i piccoli produttori, per il danno che rappresenta per l'indotto sano del settore pelletteria" ha dichiarato Mattia Molfetta, vicepresidente di Confindustria Firenze e presidente del comitato Piccola industria di Confindustria Firenze.
(uc)