Firenze, 13 luglio 2007- Il quesito è stato posto da Paolo Marcheschi, consigliere regionale di Forza Italia, in una interrogazione al Presidente del consiglio regionale, perché 104 cittadini di Capalbio, fidandosi, insieme agli amministratori locali, delle norme regionali, sono finiti indagati per abusivismo dopo aver realizzato piscine attraverso la semplice Dia. “Il fatto è che la normativa regionale contrasta con i pronunciamenti ben più restrittivi del Consiglio di Stato e della Cassazione secondo i quali non è sufficiente la Dia ma si impone come requisito necessario la concessione o l’equivalente permesso a costruire.
Come è possibile – prosegue Marcheschi – che la normativa Toscana sia stata emanata senza prevedere i problemi che ne sarebbero derivati? Ci deve essere un chiarimento immediato prima che tutti i toscani proprietari di piscine vengano indagati insieme ai loro Sindaci.”
Nell’interrogazione, Paolo Marcheschi, chiede se e quanto la norma regionale sarà rivista e soprattutto cosa si intenda fare per quei cittadini che, seguendo la procedura del proprio comune, sono finiti indagati.
Sarebbe il colmo – conclude il consigliere azzurro – che la Giunta Toscana fieramente opposta al Condono edilizio, fosse costretta a rimediare al pasticcio facendo condonare le piscine.