Bologna, 22 maggio 2007- Nel 2006 gli automobilisti della Toscana hanno speso per la manutenzione e le riparazioni delle loro automobili 1.756 milioni di euro, pari al 7,14% dei 24.589 milioni di euro spesi a livello nazionale. La spesa annua per autovettura è stata in Toscana di 762 euro, contro una media nazionale di 695 euro. Queste le stime dell’Osservatorio Autopromotec, diretta emanazione della più importante rassegna espositiva mondiale di attrezzature e prodotti per autofficine, la cui 22° edizione verrà inaugurata domani (23 maggio 2007) nel quartiere fieristico di Bologna.
La Toscana, per la spesa in manutenzione e riparazione del proprio parco di 2.305.167 automobili, si colloca al sesto posto della graduatoria nazionale per regioni, preceduta dalla Lombardia al primo, dal Lazio al secondo, dall’Emilia-Romagna al terzo, dal Veneto al quarto e dal Piemonte al quinto posto.
E’ ovviamente Firenze la provincia toscana che registra con 561 milioni di euro la spesa più alta per manutenzioni e riparazioni di automobili eseguite nel 2006. Seguono, molto più distanziate le province di Pisa con 186 milioni di euro, Lucca con 175 milioni di euro, Arezzo con 155 milioni di euro e Livorno che, con 143 milioni di euro, chiude la graduatoria delle prime cinque province toscane.
In Italia, come si è detto, la spesa totale per l’autoriparazione nel 2006 è stata di ben 24.589 milioni di euro, con una crescita del 3,9% rispetto al 2005.
Molti sono i fattori che incidono sulla dinamica della spesa per la manutenzione e le riparazioni di automobili. Innanzitutto, secondo l’Osservatorio Autopromotec, bisogna considerare l’andamento dei prezzi dei ricambi e dell’attività di manutenzione e riparazione. Nel 2006 secondo l’Osservatorio Autopromotec i prezzi sono aumentati del 2,9%. Un altro elemento che incide sulla crescita della spesa è poi l’incremento del parco circolante che nel nostro Paese continua a crescere e per il 2006 l’Osservatorio Autopromotec ha stimato un incremento di circa il 2%.
Vi sono tuttavia anche fattori che contribuiscono a contenere la crescita della spesa.
Innanzitutto il progresso tecnologico che ha fortemente investito il settore dell’automobile consente di ridurre le esigenze di manutenzione ed inoltre l’accelerato rinnovo del parco circolante fa aumentare il peso delle vetture più giovani. Questi due elementi stanno portando ad una tendenziale diminuzione del numero medio di interventi di officina all’anno per ogni auto. D’altra parte, per questi interventi, quando comunque vi è l’esigenza di eseguirli, le operazioni da compiere sono più complesse e ne deriva quindi una spinta alla crescita della spesa.
Occorre anche considerare che un impulso al ricorso alle officine è venuto anche dall’introduzione delle revisioni obbligatorie ed inoltre incide il fatto che tendono ad aumentare gli standard di efficienza dei veicoli circolanti sia per quanto riguarda la sicurezza che per quanto riguarda le emissioni.