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A Firenze la più bassa percentuale di auto non catalizzate (15%)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 febbraio 2007 19:36

Bologna, 21 febbraio 2007- Tra a le grandi città italiane è Firenze ad avere la più bassa percentuale di vetture immatricolate prima del 1993 e quindi nella stragrande maggioranza non catalizzate. La quota di queste auto vecchie ed altamente inquinanti a Firenze è pari al 14,65%, contro il 15,74% di Genova, il 16,30% di Bologna, il 18,24% di Torino, il 18,34% di Roma, il 18,42% di Milano, il 31,27% di Palermo ed il 41,48% di Napoli. La quota delle non catalizzate è dunque ancora troppo elevata e questo comporta un impatto fortemente negativo sulla qualità dell’aria delle nostre città, in quanto queste auto hanno emissioni inquinanti molte volte superiori a quelle di una vettura immatricolata nel 2007, soprattutto se non sottoposte a regolare manutenzione.

I dati, sulle auto non catalizzate, emergono da uno studio dell’Osservatorio Autopromotec, che è la struttura di ricerca della più importante rassegna espositiva internazionale di attrezzature, prodotti e servizi per l’assistenza ai mezzi di trasporto, la cui prossima edizione, la 22°, si terrà nel quartiere fieristico di Bologna dal 23 al 27 maggio 2007.

Per limitare l’emergenza inquinamento anche le ricorrenti limitazioni della circolazione automobilistica nelle principali città italiane, come rivelano studi recenti, sono sostanzialmente inefficaci.

Molto più utile sarebbe una maggiore accelerazione del rinnovo del parco circolante. Certo gli incentivi alla rottamazione attualmente in vigore daranno un contributo importante, ma per sostituire 8.042.094 auto non catalizzate altamente inquinanti che attualmente circolano sulle strade del nostro Paese, ci vorrà molto tempo.

Negli ultimi anni l’industria automobilistica ha significativamente ridotto le emissioni inquinanti dei veicoli, tanto che le autovetture con motorizzazioni Euro 3 ed Euro 4 hanno livelli di emissione di polveri sottili – le PM10 - molto contenuti.

Come dimostra un recente studio del CSST (Centro Studi sui Sistemi di Trasporto) eseguito durante le limitazioni del traffico nelle città di Roma, Milano, Torino e Bologna, il divieto di circolazione per tutti i veicoli ha ridotto di appena il 3% le emissioni di PM10 da gas di scarico rispetto al divieto di circolazione con esenzione per le autovetture Euro 3 ed Euro 4. Analogamente, la circolazione a targhe alterne per tutti i veicoli ha ridotto solo dell’1% le emissioni di PM10 rispetto alla circolazione a targhe alterne con esenzione per le Euro3 ed Euro4.

Quanto emerge dallo studio conferma ancora una volta l’inutilità dei blocchi totali della circolazione.

Come mostra la seconda tabella, nel nostro Paese oltre al trasporto stradale (29%), le emissioni di PM10 sono causate anche dall’industria e dalle centrali termiche (25%), da altre modalità di trasporto (15%), dagli impianti residenziali e commerciali (11%), dai processi produttivi (10%) e dai processi di combustione naturale (10%). Pertanto per contrastare le polveri sottili occorrerebbe limitare la pericolosità anche di queste fonti di inquinamento.

Bisogna poi tenere in considerazione altri fattori.

Le emissioni nocive causate dal trasporto stradale, come evidenzia la terza tabella, variano secondo la tipologia di veicolo e quindi per ridurre le emissioni sarebbero molto più utili provvedimenti selettivi. A partire dall’incentivazione della sostituzione dei veicoli commerciali e degli autobus con veicoli di ultima generazione, possibilmente a metano, per continuare ovviamente, come si diceva, con il rinnovo del parco circolante delle autovetture, proseguendo con la metanizzazione dei sistemi di riscaldamento delle abitazioni civili e con la fluidificazione del traffico ed il coordinamento delle misure di limitazione al traffico in armonia con le disposizioni dell’Unione Europea.

L’insieme di queste misure può efficacemente contribuire a ridurre drasticamente l’inquinamento atmosferico. Si tratta però di un complesso di interventi non realizzabili in tempi brevi e quindi nell’immediato, focalizzando l’attenzione soltanto sulla quota di inquinamento riconducibile al trasporto stradale (che per quanto riguarda il PM10 non supera il 29%), risultati significativi – sostiene l’Osservatorio Autopromotec – si possono ottenere, oltre che con gli incentivi alla rottamazione, anche e soprattutto promuovendo la corretta manutenzione dei veicoli.

Il livello delle emissioni nocive è infatti molto più elevato per le vetture non sottoposte a regolare manutenzione. L’importanza della manutenzione è strategica perché incide sui livelli di emissione dell’intero parco circolante. Anche per combattere la battaglia contro l’inquinamento è dunque particolarmente importante offrire agli autoriparatori con regolarità l’occasione per verificare quanto di più avanzato la tecnologia mette loro a disposizione per svolgere al meglio la loro attività.

È questa indubbiamente una delle funzioni più importanti di Autopromotec 2007, la più importante rassegna espositiva internazionale di attrezzature, prodotti e servizi per l’assistenza ai mezzi di trasporto che, come si è detto, verrà inaugurata il prossimo 23 maggio a Bologna.

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