Firenze- Nel giorno dello sciopero di un'ora indetto dai sindacati a Firenze per la sicurezza nei luoghi di lavoro un nuovo gravissimo incidente sul lavoro accaduto oggi a Cerreto Guidi (Fi). Un operaio albanese è precipitato dai ponteggi di un cantiere edile riportando numerose lesioni. Trasportato a Careggi e operato è in prognosi riservata. I lavori in cantiere sono stati sospesi, dopo l’immediato intervento delle forze dell’ordine e dei servizi di prevenzione della Asl 11 di Empoli.
“Saremo inflessibili”: è questa la reazione “a caldo” dell’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi alla notizia: “Proprio in questi giorni – aggiunge l’assessore Rossi – abbiamo messo a punto una campagna straordinaria di vigilanza aggiuntiva nei cantieri edili, a cui dedicheremo l’impegno di circa la metà dei nostri 400 ispettori, che sono ufficiali di polizia giudiziaria.
L’andamento degli infortuni ci preoccupa sempre di più, sappiamo che con la bella stagione l’attività edilizia raggiunge il suo apice e si impenna la probabilità di incidenti gravi. E’ quello che sta avvenendo, ed è inaccettabile. Quindi facciamo uno sforzo straordinario che ci porterà dal 22 maggio al 22 giugno a controllare oltre 500 cantieri. Vigileremo soprattutto sulle situazioni ‘sotto il minimo etico’, per le quali prevediamo l’applicazione radicale degli strumenti repressivi, sospensione dei lavori compresa”.
La campagna straordinaria verrà realizzata dai Dipartimenti di prevenzione delle Asl in collaborazione con le Direzioni provinciali dei lavoro, l’Inail e l’Inps. I cantieri considerati sotto “il minimo etico” sono quelli nei quali c’è una “scarsa o nessuna osservanza” delle precauzioni contro i rischi gravi di infortuni, e in cui coesistono due condizioni: grave ed imminente pericolo di infortuni direttamente riscontrato, soprattutto per caduta dall’alto e una situazione non sanabile con interventi facili ed immediati.
Si possono fare alcuni esempi: lavori in quota sopra i tre metri in totale assenza di opere provvisionali o con estese carenze di protezioni; lavori di scavo superiore al metro e mezzo, in trincea, o a fronte aperto ma con postazioni di lavoro a piè di scavo, senza alcun tipo di prevenzione (mancanza di studi geotecnici che indichino chiaramente la tenuta di quello scavo e assenza di puntellature, armature o simili) e con estensione tale da non permettere una facile ed immediata messa in sicurezza; lavori su superfici “non portanti” (ad es.
eternit) senza alcun tipo di protezione collettiva od individuale.
“L’iniziativa del Consiglio regionale di chiedere misure idonee a fermare il dilagante fenomeno delle morti bianche e il sostegno espresso allo sciopero odierno indetto dai sindacati per protestare contro lo stillicidio di infortuni sul lavoro si rivela, una volta di più, tristemente giusto”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale della Toscana commentando l’ennesimo incidente sul lavoro che si è verificato oggi.
La fretta può essere cattiva consigliera.
La proposta di legge che intende disciplinare le norme in materia di contratti pubblici, regolarità e sicurezza del lavoro, se da un lato percorrerà una “corsia preferenziale”, dall’altro sarà affrontata ed approfondita in tutte le sue parti. Questo l’intendimento della commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale in apertura delle consultazioni con tutte le categorie interessate in programma oggi, giovedì 17 maggio, in Palazzo Panciatichi. Nella sessione antimeridiana, sono state ascoltate le categorie economiche regionali tra le quali Anci, Confindustria, Unioncamere, Confartigianato edilizia, Legacoop, Cna, oltre ad Ispesl (Istituto superiore previdenza e sicurezza sul lavoro) e alla direzione regionale del lavoro.
Compatta la posizione delle associazioni di categoria che hanno rimesso sul tavolo il “documento congiuntamente firmato” e già inoltrato alla Giunta regionale che, hanno segnalato, “conteneva note integrative che non sono state recepite”. Numerosi gli articoli della legge sui quali i rappresentati hanno voluto spendere commenti. Tra questi quello inerente il subappalto (art.2) sul quale tutti hanno evidenziato un “problema di incompatibilità con il quadro normativo nazionale”. In particolare, sul comma 2 (i bandi di gara prevedono espressamente il divieto di subappalto in favore delle imprese che hanno presentato offerta in sede di gara), Anci Toscana si è detta “incerta che un singolo ente possa introdurre un comma del genere se non è normato a livello nazionale”.
Per Confindustria Toscana, il Capo III della Pdl (Disposizioni in materia della sicurezza e della regolarità del lavoro) contiene norme “pensate più per il settore dell’edilizia che del servizio”. In merito alle regole di aggiudicazione, Unioncamere ha dichiarato che nel testo si parla solo del criterio dell’offerta più vantaggiosa: “Sarebbe opportuno mantenere il principio dell’offerta più bassa per la fornitura dei servizi altrimenti si perdono i contenuti produttivi della Pdl”.
Per Confartigianato edilizia, invece, il documento “non affronta la materia a 360 gradi” in quanto non vengono contemplati gli appalti privati”.
L’associazione ha quindi auspicato che nella Pdl vengano inseriti passaggi che “incentivino l’aggregazione delle piccole imprese”.
Una “filosofia diversa” è stata invece chiesta da Legacoop che ha evidenziato come il testo “affronti il problema della difesa del lavoratore solo nel momento dell’infortunio”. Chiesta anche una maggiore attenzione in materia di risoluzione dei contratti: “Nel testo manca una disciplina più accurata che contempli forme di intervento anche in caso di inadempimento da parte dell’ente pubblico”.
Per Cna, nel testo “manca una valorizzazione sociale dell’impresa”, mentre per la sicurezza, la categoria ha insistito perché vengano “privilegiati gli aspetti di prevenzione e formazione del personale”.
“Il legislatore – è stato evidenziato – dovrebbe essere un buon padre di famiglia”. Piena condivisione ed apprezzamento all’impianto della Pdl sono stati invece espressi dalla Direzione regionale del lavoro e dall’Ispesl che hanno evidenziato come nel testo si dia “attuazione e sviluppo al codice dei contratti pubblici, definito dalla normativa nazionale, sia pure nei ristretti margini della propria competenza legislativa”. La Direzione ha quindi segnalato alcuni aspetti del documento che “potrebbero essere ottimizzati”.
Tra questi, quello di “prevedere la verifica, in fase di pagamento, da parte della stazione appaltante anche della regolarità dei rapporti di lavoro e la segnalazione delle irregolarità alla Direzione provinciale del lavoro”. Giudizio positivo dai sindacati confederali alla proposta di legge regionale sulla sicurezza sul lavoro. E’ quanto emerge dalle audizioni che la commissione regionale Affari istituzionali ha tenuto oggi a Palazzo Panciatichi. Fra i punti più importanti del testo di legge, sottolineati dai sindacati, ci sono: la tutela dei diritti dei lavoratori, il superamento dell’offerta al massimo ribasso, la corresponsabilità diretta della stazione appaltante verso le imprese di subappalto, il ricorso al subappalto solo in caso di specializzazione, la centralità della sicurezza del lavoro, la qualificazione e riduzione delle stazioni appaltanti.
Sono stati proposti anche ulteriori inserimenti come il divieto di subappalto in favore di imprese che hanno presentato offerta in sede di gara o la risoluzione del contratto per le imprese che violano l’obbligo di informazione in caso di intimidazioni che possano condizionare la regolare e corretta esecuzione. Inoltre, i sindacati chiedono la presenza garantita del direttore dei lavori all’interno del cantiere e che le stazioni appaltanti, in sede di valutazione dell’offerta, tengano conto di misure, adottate dalle imprese che partecipano alla gara, indirizzate all’inserimento lavorativo di persone disabili, disoccupati di lungo periodo e lavoratori in cassa integrazione.
Per il presidente della Commissione regionale, le consultazioni di oggi hanno messo in evidenza la necessità di qualche approfondimento. Le indicazioni che sono giunte, vanno infatti prese in considerazione: tutto questo ricordando l’urgenza della situazione ma impiegando il tempo necessario.