Firenze, 9 maggio 2007– Nel 2006 è proseguita la fase espansiva dell’economia mondiale; il commercio è cresciuto con un tasso di variazione del 9%, un incremento, quindi, estremamente consistente, ed anche le esportazioni di beni italiani hanno avuto una crescita consistente [+9,0% a prezzi correnti]. L’andamento delle esportazioni toscane all’estero nel 2006 è sicuramente positivo. Il tasso di crescita delle vendite di beni toscani sui mercati internazionali (+12%), ed anche le importazioni di beni dall’estero (+9,4%) hanno subito un incremento consistente rispetto al 2005.
Si ha, nella nostra regione, una crescita generalizzata: il settore Alimentari e affini ha subito un incremento delle vendite all’estero del 12,7% (data la favorevole dinamica delle vendite di olio e, in misura più contenuta, di vino); Raffinerie, Chimica e Gomma fanno segnare un aumento del 9,2%; positivo è anche l’andamento delle esportazioni di prodotti farmaceutici (+5,1%), dei prodotti chimici di base (+4,5%) e della plastica (+3,1%). Tra le produzioni tipiche del “made in Tuscany” si devono ricordare anche i mobili (+4,2%) e i gioielli (+5,1%), pur non trascurando in questa valutazione il forte rialzo delle quotazioni dell’oro.
Per il comparto della metalmeccanica, il settore della Metallurgia ha fatto registrare un incremento notevole (+ 52,9%) nel corso del 2006 (dovuto in parte, probabilmente, al nuovo assetto proprietario delle imprese siderurgiche della costa e in parte alla dinamica dei prezzi dell’oro); nel settore delle macchine e apparecchi meccanici sono aumentate le vendite sui mercati internazionali, rispetto al 2005, del 24,4% (questo valore va però valutato alla luce della forte flessione del 2005), mentre per la meccanica di precisione l’andamento del 2006 non è molto positivo (+0,3%).
Importante, infine, l’ottimo andamento della produzione di automezzi (cresciuti del 27,1%).
Difficoltà permangono, invece, nelle produzioni della Moda e, in particolare, del Tessile e Abbigliamento: i Filati sono in flessione anche nell’ultimo anno (–0,2%), i Tessuti sono in calo nelle vendite sui mercati internazionali (-5,4%), la maglieria segna un –0,4%, mentre segnali positivi si registrano nelle confezioni (+5,4%) e nella pelletteria (+16,5%).
Osservando i mercati di sbocco dei prodotti toscani, è abbastanza naturale che tra i principali ci siano i paesi appartenenti all’UE15, dove si è registrata una crescita dell’8,6%, ma non va dimenticato anche il Nord America, che quest’anno ha fatto registrare una dinamica positiva (+3,4%) ma modesta, ed è sicuramente da segnalare la consistente (+22,7%) crescita registrata per le nostre esportazioni nei paesi dell’estremo oriente.
E’ soddisfatto Ambrogio Brenna, assessore all’internazionalizzazione e alle attività produttive della Regione Toscana, nel suo intervento tenuto alla presentazione del Rapporto 2006/2007 sul Commercio estero della Toscana curato dall’Irpet.
“Le misure regionali di accompagnamento dell’economia toscana hanno portato alle imprese del territorio frutti importanti, ha continuato l’assessore.
Il quadro dell’export regionale è positivo e incoraggiante e ora dobbiamo saperlo consolidare ulteriormente. Si tratta di un risultato rilevante anche se rimangono delle ombre in settori chiave, penso al tessile/abbigliamento, che rappresenta una parte significativa e consistente della nostra economia. Un settore che necessita ancora di interventi e di azioni di sostegno ad un processo di riposizionamento che risulta più complesso e più duro rispetto ad altri settori a causa delle dinamiche internazionali della competitività.
E’ per questo che presto la Regione Toscana attiverà un nuovo Progetto Integrato Moda a sostegno del comparto.”
Forti segnali positivi provengono invece da altri comparti, tradizionalmete importanti per la nostra economia, come il meccanico, la siderurgia, l’alta tecnologia e il mobile. Per Ambrogio Brenna il rinnovato dinamismo del sistema produttivo regionale è il risultato “di un percorso positivo teso a recuperare quei margini di capacità competitiva che negli ultimi anni si era ridotta e su cui puntiamo a partire dal forte sostegno pubblico a favore dell’innovazione delle imprese.
Questi aspetti sono essenziali anche per le ricadute sul mondo del lavoro, per l’allargamento della base produttiva e per rendere più strutturalmente solido il sistema economico regionale.”
“La Regione Toscana è perciò impegnata nell’accelerare il processo di ristrutturazione dell’economia dei nostri territori, ha continuato l’assessore Brenna. Già prima dell’estate dovrebbe essere approvato dal Consiglio il nuovo Piano di Sviluppo Regionale Economico (PRSE) e il Programma Operativo Regionale “Competitività regionale e occupazione 2007-2013” è prossimo all’approvazione della Commissione Europea.
Il Rapporto Irpet sull’export costituisce un valido incentivo a perseguire la strada intrapresa della selettività delle politiche e della qualità degli interventi basati sulla concertazione a sostegno ai processi di sviluppo”, ha concluso l’assessore.
"Il dato -commenta Alberto Magnolfi, v.pres. di Forza Italia della comm. attività produttive- riferito all’anno scorso, che fa registrare un incremento del 12% delle esportazioni della nostra regione, è certamente positivo, ma non consente affatto di celebrare il superamento della crisi.
Innanzitutto perchè la crescita dell’anno scorso arriva dopo un lungo periodo di cinque anni in cui i dati regionali delle vendite all’estero erano particolarmente negativi. La lettura del dato del 2006 deve pertanto scontare un naturale ed inevitabile effetto rimbalzo. A questo si aggiunge il fatto che anche nell’anno passato si sono registrate rilevanti differenze per ciò che riguarda i dati di esportazione dei vari settori produttivi dell’economia regionale. Se ci sono settori che segnalano una marcata crescita, come ad esempio la metallurgia e la meccanica, ci sono anche ambiti economici che continuano a trovarsi in una situazione di profonda crisi dalla quale sembra non esserci più via di uscita: sono i settori del tessile e dell’abbigliamento.
Ciò spiega il fatto che la provincia di Prato è l’unica tra le province toscane a registrare nel 2006 una diminuzione delle proprie esportazioni. La diagnosi è estremamente semplice. Le aree produttive della regione più toccate da una crisi strutturale sono lasciate sole a fronteggiare i problemi di una fase di profondo cambiamento. E questo è il segno della mancanza di efficaci politiche di sostegno e di diversificazione produttiva. Al perdurare di questa situazione di difficoltà contribuisce in modo determinante la scelta della Giunta regionale di abbandonare ogni forma di attenzione alla specifica realtà dei singoli distretti produttivi.
Avviene così che alcune delle aree storicamente forti della nostra regione si trovino sprovviste del sostegno di adeguate politiche pubbliche, capaci di aiutarle a consolidare i timidi segnali di ripresa che si sono manifestati sul piano generale.”