Pergola: Marina Malfatti in Gallina vecchia di Augusto Novelli da martedì 24 a domanica 29 aprile 2007

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 aprile 2007 23:16
Pergola: Marina Malfatti in Gallina vecchia di Augusto Novelli da martedì 24 a domanica 29 aprile 2007

Testo mattatoriale per eccellenza, ma anche gran teatro sociale, Gallina vecchia ritorna sulle scene per l'interpretazione di Marina Malfatti. Anche in questo testo di Novelli si nota come la lingua, la lingua toscana che non è vernacolo, dia corpo alla trama, la innervi e ne consenta una lettura drammaturgica più concreta e corposa.
Certo il ritratto di questa Italietta di provincia che a tratti ricorda Pratolini risulta, nel suo essere implacabilmente e involontariamente comica, assai vicina alla grande commedia all’italiana degli anni ‘50 e quasi anticipatrice di quella felice stagione.
Gallina Vecchia, forse la commedia più nota di Augusto Novelli, vede la luce nel 1911.

Il testo, pure assai semplice e lineare nell’impianto, è uno dei più belli in assoluto non solo del teatro toscano, ma di tutto il teatro italiano d'inizio secolo. Una commedia simpatica, assai brillante, che come ogni buona commedia unisce al puro divertimento schietto, quasi popolare, un substrato di cruda amarezza. La ‘gallina vecchia’ di questa storia è un’arzilla vedova dalle voglie non sopite, che sconvolgerà il tranquillo universo che la circonda con pericolosi giochi di seduzione; giochi rivolti principalmente al giovane e bel fidanzato della stiratrice del piano di sopra, per cui la ricca e attempata vedovella Nunziata rifiuta di sposare Bista, suo amante da molti anni nonché aiutante di bottega.

In un clima di ‘poveri ma belli’ dove il denaro è gestito dalla Sora Nunziata e la passione non produce denaro, ecco che il cinico, ed anche un po’ patetico, calcolo che la merciaia fa riconduce ogni passione non remunerativa nel suo alveo. Nunziata è un personaggio vero, a volte comico suo malgrado, ma anche dolce, romantico, quasi patetico. Un personaggio che, per arrivare al cuore degli spettatori, non ha bisogno di ricorrere ad artifici, né tantomeno a risvolti grotteschi e farseschi.

Perché Gallina vecchia è la commedia della vita, la vita che ci passa accanto ogni giorno, e che ogni giorno viviamo, nella consapevolezza del tempo che vola, della gioventù che ci lascia, del tramonto che, prima o poi, arriva per tutti.
Il ridicolo sarebbe antieconomico per Nunziata, sia come donna che come imprenditrice. Ma c’è ancora ingenuità, la vita di provincia è ancora accompagnata dal canto, che risuona pigramente per le strade ed è proprio per questo, che è stato scelto Gianni Borgna, grande esperto della canzone italiana, per una splendida colonna sonora d’epoca.
Insomma Gallina Vecchia è un testo di teatro, che, contenendo un’indagine sociologica così precisa, condotta con un affetto mai melenso sempre sul filo dell’ironia, ci permette di apprezzare l’abilità e lo spessore di Novelli, uno dei troppi autori italiani sacrificati sull’altare dell’esterofilia; anche perché questo testo, scritto all’inizio del secolo scorso, sembra anticipare la stagione degli americani in Italia, tra gli altri anche ‘un certo’ Tennessee Williams e gran parte del teatro realista della seconda metà del novecento.

Paola Pace

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