Carducci: «Caffè Michelangiolo» trova sua poesia monarchica manoscritta

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 aprile 2007 23:29
Carducci: «Caffè Michelangiolo» trova sua poesia monarchica manoscritta

Viva il Re! Dall'Alpi infide / Fino a' siculi Vulcàni, / Viva il Re degl'Italiani / Italiano e condottier! / La sua croce e la sua spada / E il segnal di nostre genti, / È la stella dei valenti / Spaventosa allo stranier. / Su mandiamo il lieto grido / Sin dall'Adria ai monti piani / Viva il Re che agl'Italiani / Tutta Italia renderà! / Sciagurato chi coll'armi / Vuol respingere quel giorno, / Quando un popolo d'intorno / Al suo Re s'accoglierà! / Su leviamo gli stendardi / Al guerriero al salvatore! / Il vessillo tricolore / Copra il soglio e cinga il re! / Dio ti salvi, o Re Vittorio, / Cittadin di questa terra! / Nella pace e nella guerra / E l'Italia e Dio con te!
È il testo del canto nazionale Al Re scritto da Giosuè Carducci nel 1859 quando, moderati ormai i caratteristici toni polemici e rivoluzionari, aveva instaurato un ben più tranquillo rapporto con lo stato e la monarchia.

Una poesia carducciana poco nota, che viene finalmente riportata alla luce nella sua stesura originale (con la riconoscibile calligrafia e le correzioni a mano dell'autore) e pubblicata sull'ultimo fascicolo del quadrimestrale fiorentino «Caffè Michelangiolo» (ed. Polistampa, anno XI - n. 3, pp. 88, euro 8). Il documento è stato recuperato da Piero Pacini, critico d'arte e storico collaboratore della rivista, nella bottega di un antiquario. Il testo prevedeva anche un accompagnamento e fu infatti musicato da Stanislao Gastaldon e proposto nel 1915 dalla casa editrice Ricordi come vero e proprio inno di elogio al Re d'Italia, in grado di accendere gli animi di tutti i sudditi italiani.

Questi curiosi versi si collocano all'interno dell'apparato monografico che l'ultimo numero della rivista diretta da Mario Graziano Parri dedica al grande poeta toscano in occasione del centenario della sua morte, avvenuta il 16 febbraio 1907 (solo pochi mesi prima era stato insignito del Premio Nobel per Letteratura). Nella corposa sezione a lui dedicata è da segnalare l'interessante intervista degli italianisti Elena Frontaloni e Edoardo Ripari a Emilio Pasquini, uno dei maggiori studiosi dell'opera carducciana, che offre al lettore un dettagliato excursus sulla vita di Carducci e sulle tappe importanti della sua crescita umana, politica e letteraria.

Colpisce infine la quantità di foto, dipinti, disegni e divertenti caricature di Carducci perlopiù inedite, tratte da documenti e archivi d'epoca e usate per illustrare il numero.

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