Firenze, 16 Novembre 2006- “Il nostro è un bilancio in controtendenza rispetto al panorama nazionale. Nonostante la situazione di difficoltà, anziché stare fermi abbiamo deciso di investire. Nel 2007 spenderemo 8.858 milioni di euro. Rispetto all’anno scorso le risorse a nostra disposizione sono appena lo 0,57% in più, contro un’inflazione reale per i servizi della pubblica amministrazione del 3-5 per cento. A conti fatti sono almeno 300 milioni in meno. Manterremo però gli stessi servizi, non tagliaremo i trasferimenti agli enti locali, che sono cresciuti, ed investiremo per il futuro, cercando di fare un po’ di più e un po’ meglio”.
Conclude così il presidente della Toscana Claudio Martini la conferenza stampa sulla proposta di bilancio 2007 inviata dalla giunta in consiglio, riassumendo la filosofia di una manovra tutta centrata sulla competitività e lo sviluppo necessari a far ripartire la Toscana. “Un bilancio – spiega nel dettaglio l’assessore Giuseppe Bertolucci – in cui il ricorso dopo nove anni alla leva fiscale per 65 milioni di euro, che si sommano a 165 di risparmi, tagli e recuperi, sarà interamente finalizzato al finanziamento dei progetti più innovativi del piano regionale di sviluppo”.
Le minori entrate, aveva illustrato il presidente, dipendono da dinamiche nazionali e dal calo dell’accisa sulla benzina. Senza tagli alla spesa e senza aumentare il bollo auto e il ritocco all’Irap (ma solo per alcune categorie) parte del piano regionale di sviluppo avrebbe dovuto essere rinviato. “Abbiamo scelto di non rinviarlo, – sottolinea Martini – convinti che solo con un intervento massicio di investimenti si possa rendere più dinamico il nostro sistema produttivo ed aumentare per il futuro la nostra competitività.
Con il Prs abbiamo preso impegni precisi, che vogliamo rispettare. La manovra che abbiamo proposto ha trovato al tavolo di concertazione l’accordo quasi unanime delle forze produttive e delle parti sociali, merito di un metodo e di un dialogo che in Toscana viene da lontano”. “Sono stati condivisi gli obiettivi ed è stato condiviso anche il ricorso selettivo alla leva fiscale - aggiunge l’assessore al bilancio Bertolucci, che parla di “sviluppo solidale’ e sottolinea il dialogo che in Toscana c’è stato con gli enti locali - E’ vero che la Confindustria ha mantenuto i propri dubbi sull’Irap come imposta, ma nel merito della manovra finanziaria che abbiamo proposto e che ci sembra ispirata a criteri di equità, poiché divide il peso delle nuove tasse tra cittadini ed imprese, anche Confindustria non ha espresso alcuna contrarietà”.
A margine della conferenza stampa l’assessore ha poi sottolineato l’importanza, anche per le scelte di bilancio e per far ripartire l’economia toscana, del protocollo d’intesa firmato ad aprile tra la Regione e le banche maggiormente presenti sul territorio.
“E’ uno strumento fondamentale a favore delle piccole e medie imprese toscane – spiega – Tra gli strumenti previsti c’è un plafond di un miliardo e 750 milioni di euro di finanziamenti a tassi agevolati messo a disposizione dalle banche per le imprese che investiranno in ricerca ed innovazione, per l’imprenditoria giovanile e le aziende femminili, le aziende agricole e lo sviluppo aziendale. E’ previsto anche un fondo speciale di garanzia, presso Fidi Toscana, per le imprese che decideranno di ricorrere al credito, utilizzabile anche per assistere finanziamenti a nuove impese e il ricorso al microcredito.Altri prestiti partecipativi saranno erogabili da Fidi Toscana e in prospettiva anche da Artigiancredito, assieme a consulenze”.
“Grazie alla ferma opposizione della Casa delle Libertà Claudio Martini è costretto a parlare di tagli”. Questo il primo commento del Portavoce dell’Opposizione in Consiglio Regionale Alessandro Antichi in merito alle dichiarazioni del Presidente della Regione Toscana sui numeri del bilancio 2007.
Gli atti legislativi, i documenti, gli interventi propositivi e come le proteste accese all’interno del “Parlamento Toscano” della nostra opposizione, sostenuta allo stesso tempo dalle reazioni fortemente negative provenienti dall’intera società toscana, hanno messo all’angolo il Governatore, costringendolo almeno a fare un “annuncio di tagli.
Niente di nuovo quindi – continua Antichi – per i toscani o per le associazioni di categoria, abituate da tempo a non credere più ai fantasmagorici annunci di Martini.
La politica dei buoni propositi è sempre la stessa, della solita e ripetitiva sinistra di Governo in Toscana che non ha saputo far fronte al periodo di recessione che ha coinvolto tutti i settori che concorrono allo sviluppo economico della nostra Regione.
A proposito di rispettare gli impegni assunti (come ha affermato Martini nel corso della conferenza stampa) non ci pare una buona presentazione mancare alla promessa solenne di mantenere invariata la pressione fiscale, promessa formalizzata nel programma elettorale del Presidente e confermata persino nell’informativa dell’agosto scorso.
Il Governatore è senz’altro un ottimo comunicatore, più bravo a comunicare che a realizzare, ma in questa occasione avrebbe dovuto fornire dati precisi bilancio di previsione 2007 nella sede naturale, l’Aula Consiliare, dove tutte le forze politiche avrebbero potuto esercitare il legittimo diritto di replica, analizzando la relazione e i documenti tecnici.
La Giunta – attacca Antichi – entra sempre a gamba tesa con i suoi fantasmagorici annunci nel dibattito politico, soprattutto quando in difficoltà come lo adesso con il caso Monticchiello e Castagneto Carducci che denunciano come la vecchia sinistra toscana non riesca più a governare il territorio, oppure imbarazzata dalla mancanza di libertà economica in Toscana di cui abbiamo avuto l’ennesima riprova con polemica tra Coop ed Esselunga”.
«Si tratta di un bilancio di tremenda continuità, al cui danno per i toscani si aggiungerà la beffa della Finanziaria nazionale.
D’altronde, nulla di nuovo sotto il sole. I numeri erano quasi tutti già noti e le stangate sui cittadini erano purtroppo attese. Noi continuiamo a dire che questa manovra non ci convince, perché 230 milioni che mancano sono un’inezia rispetto alla portata complessiva di circa 9 miliardi della manovra».
«Sicuramente, il ricorso alla leva fiscale indica che ci sono altre e diverse problematiche che non tarderanno a venir fuori. Il sistema di spesa d’altra parte è sempre solito: si finanziano i soliti assistiti lasciando le briciole ad artigianato, pmi e attività produttive in genere.
Per contro, da tempo noi abbiamo indicato a Martini come potrebbe, senza nuove imposizioni fiscali e rinunciando a pochissima parte degli inutili mastodonti che sono Agenzie, supergettoni e superconsulenze, recuperare 300milioni di euro e anche di più. E comunque, il grosso buco nero rimane la sanità, troppo centralizzata e avviluppata su se stessa con costi completamente fuori dal controllo istituzionale».
Domani sciopero generale del sindacalismo di base contro la Finanziaria 2007
Disagi sono previsti nel trasporto aereo, pubblico locale e ferroviario.
Prosegue alla Camera il voto sulla Finanziaria: approvati altri cinque articoli, ma ne restano ancora 200; e oggi scade il 45esimo giorno. La Finanziaria 2007 è ancora un cantiere aperto e quindi l’ipotesi del voto di fiducia sta per diventare realtà.
«Esprimiamo la nostra contrarietà per la scelta di cancellare il contributo di soggiorno, ed anche per il modo con il quale si è giunti a questa decisione. Firenze ne sarà duramente penalizzata». E' quanto ha dichiarato il capogruppo dei Ds Alberto Formigli.
«La città - ha aggiunto - riceve molto dal turismo di massa in termini economici ma non possiamo non tenere conto che i fiorentini pagano anche un prezzo elevato per i costi che le amministrazioni si accollano, in manutenzione, pulizia, sorveglianza, per accogliere ogni giorno migliaia di persone. Il contributo di soggiorno per il quale il sindaco Leonardo Domenici si è giustamente battuto e che anche noi abbiamo fortemente richiesto, avrebbe riequilibrato le cose a favore di tutti: con un piccolo onere per i singoli visitatori, Firenze e le altre città d'arte avrebbero potuto garantire maggiori servizi a vantaggio sia dei residenti che dei turisti».
Secondo Formigli «ora tutto si complica e gli equilibri del bilancio comunale diventano più difficili. I mancati introiti calcolati in circa 15 milioni di euro all'anno, peseranno sull'attività del Comune, anche se l'impegno del sindaco e dell'assessore al bilancio, Tea Albini con il contributo della maggioranza consentiranno di ridurre il danno». «Noi intanto chiediamo al Parlamento ed al Governo - ha proseguito Formigli - ed in particolare a chi ha espresso soddisfazione per questa decisione, di non dimenticare i motivi che ci hanno spinto a chiedere l'introduzione del contributo di soggiorno: i problemi rimangono tutti interi, e pertanto a Roma si cerchino soluzioni alternative per aiutare le città d'arte a innovarsi e migliorarsi perché la loro immagine nel mondo, della quale si avvale l'Italia intera, venga rilanciata.
Come è evidente ciò sarebbe anche nell'interesse delle categorie economiche che hanno manifestato contrarietà all'introduzione del contributo di soggiorno». «In questo spirito nei prossimi giorni - ha concluso il capogruppo dei DS - chiederemo un incontro ai parlamentari dell'Unione eletti nella Regione Toscana per discutere dei bisogni e dei problemi della nostra città e del lavoro da fare insieme perché rimangano all'attenzione del Governo e del Parlamento».