PRATO – Studi di settore, qualcosa sta cambiando. Di sicuro c’è un’evoluzione in atto, un interesse volto a rendere più mirata ed equa l’applicazione degli studi settore alle varie diversità territoriali. Confartigianato Imprese Prato ha organizzato un seminario di aggiornamento a riguardo. Un punto della situazione, che ha esaminato le modifiche tributarie apportate dalla nuova finanziaria, i progressi che si sono compiuti e le strategie che la So.Se (la società che si occupa degli studi di settore) intende seguire.
All’incontro sono intervenuti l’amministratore delegato della So.Se, Gianpietro Brunello e il responsabile nazionale area tributi di Confartigianato, Andrea Trevisani.
“Con il protocollo d’intesa sugli studi di settore – ha spiegato Gianpietro Brunello –, sottoscritto lo scorso 14 dicembre tra Confartigianato e il Ministero dell’economia e delle finanze, siamo entrati nella fase due del progetto, che prevede interventi mirati a garanzia di equità e uguaglianza del cittadino davanti allo stato”.
Esiste, infatti, la possibilità per alcune attività, di non dichiarare parte dei ricavi. Per altri è del tutto impossibile. “Vengono effettuate – continua Brunello – operazioni di occultamento con diverse metodologie, che abbiamo individuato e codificato e su cui adesso siamo in grado di intervenire”. La distorsione dei ricavi non riguarda solo settori diversi. “La grande differenza che abbiamo riscontrato – ha detto l’amministratore delegato della So.Se. - coinvolge i dati anche degli stessi settori.
Basti pensare che le società di capitali pagano un’imposta pari al 33%. Le imprese di persone invece pagano il 43% a cui si va ad aggiungere il 20% dei contributi. Praticamente il doppio”.
“Un’opera di potenziamento degli studi di settore – ha detto Andrea Trevisani – deve servire a fornire dati in cui la territorialità assuma un peso rilevante, con un occhio di riguardo alle marginalità delle imprese, che saranno analizzate in base all’attività svolta”. L’attenzione è puntata sul contoterzi: nel tessile, a differenza di altri comparti, è impossibile evadere.
I nuovi provvedimenti non andranno ad escludere tutto il settore, ma saranno inseriti all’interno delle rilevazioni degli indicatori che consentano di distinguere quando l’analisi riguarda il comparto tessile. “Evitare l’evasione all’interno dei comparti principali come è quello tessile per Prato – ha detto il presidente di Confartigianato Imprese Prato, Stefano Acerbi –, servirà a potenziare ed evitare ulteriori evasioni nei settori collaterali”.
Infine, è stato presentato un ulteriore elemento di potenziamento.
Un software, un prodotto informativo messo a disposizione dell’associazione da parte della So.Se., che rende consultabile il posizionamento di mercato delle imprese, da cui poi partire per impostare le attività di intervento.