Il Consiglio Provinciale ha respinto (con 5 sì e 18 no) la mozione dei consiglieri di Alleanza Nazionale che chiedeva alla Giunta di uscire definitivamente da Firenze Fiera. “Con il voto contrario la maggioranza di Palazzo Medici Riccardi sancisce la mancanza di responsabilità e la superficialità nell’affrontare i nodi cruciali dello sviluppo di Firenze e della sua Provincia. La bocciatura della nostra mozione – sottolineano i consiglieri di An – è avvenuta senza aver preso in considerazione gli eventi che si sono susseguiti in questi ultimi 10 giorni.
Partendo dalla mancata ricapitalizzazione di Confindustria, con la stroncatura della gestione e del piano industriale, alla posizione critica della Camera di Commercio sullo spostamento a Prato del polo fieristico. Dalla cronaca del sequestro di buona parte dei padiglioni della Fortezza in cui si svolgono le manifestazioni, alla perdita della Btc, con il business plan di Firenze Fiera che punta sul settore congressuale. Salta così il progetto di rilancio di questa società che ogni giorno di più si caratterizza come una rimessa per i cittadini”.
Targetti (PRC) ha spiegato il voto negativo del gruppo, in quanto: “Abbiamo fatto le nostre considerazioni in occasione della ricapitalizzazione. Riteniamo Firenze Fiera uno strumento importante per il tessuto produttivo e non siamo contrari ad un maggiore ruolo privato ma questo è un po’ diverso dal privare la presenza della Provincia in Firenze Fiera”. Per Bevilacqua (FI): “E’ necessario che l’Amministrazione provinciale prenda, una volta per tutte, la decisione di non continuare a buttare via denaro pubblico in una società che ormai da tempo chiude i bilanci in perdita”.
Gori (DS) ha, invece, spiegato che: “Il quadro di riferimento di Firenze Fiera consente di avere alcuni elementi di ottimismo e su questi ci vogliamo basare. Gli spazi saranno sanati. Qualche incidente di percorso, anche in termini burocratici, c’è stato ma saranno sanati e l’attività verrà ripresa”.
Il capogruppo dei Verdi in Provincia, Luca Ragazzo annuncia che, grazie a sua richiesta sostenuta da gran parte dei consiglieri, sarà convocato entro la fine di marzo un consiglio straordinario sulla Mukki Latte.
Prima del Consiglio saranno sentiti in commissione gli attori direttamente coinvolti: il Presidente dell’azienda, i sindacati, gli allevatori. “In questo modo possiamo far chiarezza sulle tante ombre messe in piedi ad arte da quando il Presidente della Provincia Renzi ha espresso la volontà di diventare socio dell’azienda. Un confronto pubblico nelle istituzioni previo il doveroso ascolto delle parti in causa – dichiara Luca Ragazzo – è il modo migliore per neutralizzare qualsiasi strumentalizzazione dovuta ad interessi che poco hanno a che fare con l'azienda, con i lavoratori e con il territorio”.