Firenze, 03 novembre 2006- La Provincia e il Comune di Firenze organizzano una “tre giorni” in piazza Santa Croce per ricordare l’alluvione di quaranta anni fa e per mostrare, nel contempo, i passi in avanti che si sono fatti in materia di prevenzione e di pronto intervento. Così, dal 3 al 5 novembre, un luogo simbolo del 1966 si trasforma in un campo base all’interno del quale è possibile conoscere le modalità di intervento, i mezzi di supporto logistico e tutto quello che riguarda la Protezione civile.
Questa mattina il Campo Base è stato inaugurato alla presenza degli assessori alla Protezione civile di Provincia e Comune, Stefano Giorgetti e Eugenio Giani.
La piazza è stata suddivisa in vari spazi a disposizione di corpi, enti istituzionali e associazioni di volontariato: dal soccorso sanitario ai vigili del fuoco, dall’antincendio boschivo al soccorso alpino, dalle unità cinofile al soccorso acquatico e alle radiocomunicazioni. Oltre alle postazioni della Protezione civile provinciale e comunale, della polizia municipale e provinciale e degli uffici per la difesa del suolo e il servizio di Piena, sono rappresentati anche Prefettura-Utg, Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Corpo Forestale dello Stato.
Il campo comprende un ospedale dimostrativo gestito dal 118, una cucina da campo, un centro radiocomunicazioni, esposizioni di attrezzature e materiali.
Tutta la cittadinanza, in particolare i giovani e gli studenti delle scuole, potranno anche assistere a dimostrazioni pratiche eseguite dalla varie forze operative.
Gli stand sono aperti dalle 8 alle 20. Per gruppi e visite guidate va chiamato il numero 055419291.
“Con questa iniziativa – spiega l’assessore provinciale Giorgetti – ci siamo prefissi principalmente lo scopo di avvicinare i cittadini al mondo della Protezione Civile, sia quello riconducibile all’impegno delle istituzioni sia quello che esiste grazie al volontariato, cui va un ringraziamento per il contributo fattivo, per la passione e per la disponibilità”.
“Per tre giorni i cittadini di Firenze possono vedere – afferma l’assessore del Comune Giani - che è stato fatto molto sul piano della prevenzione e della gestione dell’emergenza.
Oggi un evento come quello del 1966 troverebbe una situazione completamente diversa. Sono state sviluppate sinergie fra Comune, Provincia e volontariato e Firenze è ora dotata di un piano di emergenza in base al quale ognuno dei suoi 367mila abitanti fa riferimento ad uno dei 18 punti di ritrovo previsti e sa con esattezza quale comportamente tenere”.
L’acqua proveniente dall’acquedotto di Firenze entra nei cartoni di Tetra Pak a marchio Mukki per ricordare il quarantennale dell’alluvione provocata, il 4 novembre 1966, dall’esondazione dell’Arno.
Nel giorno della commemorazione degli “Angeli del Fango” la Centrale del Latte di Firenze Pistoia e Livorno ha deciso di unirsi alla Water Right Foundation e distribuirà gratuitamente a Palazzo Vecchio e in diversi punti nel centro storico di Firenze 30mila cartoni di acqua completamente riciclabili. «Abbiamo scelto di ricordare quei giorni terribili – spiega Franco Cervelin, presidente della Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno – nello stesso modo in cui quarant’anni fa la Mukki riuscì a rimanere vicina a tutta la cittadinanza.
L’acqua e il fango riempirono allora gran parte della città e, nonostante tutto, fu possibile rifornire quotidianamente tutte le latterie fiorentine. Ma non solo, la Centrale del Latte si adoperò per fornire gratuitamente il latte e anche alcune sacche di acqua potabile ai volontari dei soccorsi e a tutti gli sfollati. Significativa – conclude il presidente Cervelin – la collaborazione per questa iniziativa con la Publiacqua Spa e con la Water Right Foundation che fin dalla sua nascita si adopera per la valorizzazione dell’acqua come diritto di tutti».
E proprio sull’iniziativa si sofferma anche Mauro Perini, presidente dell’associazione no profit Water Right Foundation: «La distribuzione gratuita dei cartoni di acqua che effettueremo nel quarantennale dell’alluvione è solo il progetto pilota che ci proponiamo di allargare anche in futuro, con la collaborazione di istituzioni e associazioni fiorentine, promuovendo così il vero valore dell’acqua come diritto fondamentale di ogni abitante della terra».
“Gli enti locali, i partiti tutti, gli ambientalisti e le associazioni a tema finalmente si sono accorti che l’Arno è stato dimenticato dalla Finanziaria, e si punta il dito contro i miseri 7 milioni di euro di stanziamento previsti dal Governo Prodi.
Che i finanziamenti siano insufficienti ormai lo sanno anche le nutrie di Ponte Vecchio. Ma tra le mille vetrine di questo cinquantesimo anniversario, tra mostre, filmati e convegni, sarebbe decisamente il caso di porre al centro dell’attenzione pubblica l’aspetto principale di questa storia: il rischio idrogeologico. Un convitato decisamente poco presentabile: per anni si è costruito in zone ad alto rischio e per anni si è fatto finta di nulla. Ora è arrivato il momento non solo di monitorare e mappare le zone, residenziali e industriali, a rischio di frane e alluvioni, ma, soprattutto, di rivedere le attività istituzionali di pianificazione in materia urbanistica e di governo del territorio: dalla legge regionale sul territorio, ai piani territoriali di coordinamento della Provincia di Firenze, fino ai regolamenti urbanistici dei Comuni rivieraschi.
Insieme alla prevenzione occorre la completa revisione degli strumenti urbanistici. Prima che sia troppo tardi.”