Firenze, 22 Febbraio 2007- "Finalmente se ne va un fattore di degrado in San Lorenzo". E' questo il commento dell'assessore all'urbanistica Gianni Biagi in merito all'avvio dello smontaggio dei ponteggi del cantiere di Sant'Orsola. "Questa operazione è stata resa possibile grazie all'impegno della struttura tecnica dell'ex provveditorato alle opere pubbliche, in particolare dell'ingegner Ernesto Reali che ha dato corso alla gara di smontaggio non appena entrato in possesso del bene dal curatore fallimentare.
Per parte nostra - aggiunge l'assessore Biagi - siamo molto soddisfatti di questo risultato che rappresenta il primo passo per il recupero di questo complesso e per la restituzione di un importante pezzo del quartiere di San Lorenzo alla vita normale della città". L'intervento prevede lo smontaggio dei ponteggi esterni e la messa in sicurezza dell'immobile attraverso la tamponatura degli accessi in modo da evitare intromissioni ed utilizzi impropri. Questo consentirà il recupero dei marciapiedi e delle sedi stradali pubbliche intorno al complesso.
Per quanto riguarda la ristrutturazione dell'ex convento, l'assessore Biagi aggiunge: "Riconfermiamo la nostra ipotesi di recupero dell'immobile che deve integrarsi con le attività commerciali e le residenze del quartiere. Valuteremo insieme all'Agenzia del Demanio, ancora proprietaria del complesso, gli ulteriori passi per risolvere definitivamente la questione". Una questione che ormai va avanti da molti anni. I lavori per la realizzazione della nuova sede della guardia di finanza nell'ex convento di Sant'Orsola, di proprietà statale, furono affidati dallo Stato (per mezzo del provveditorato alle opere pubbliche) al gruppo Pontello nel 1990.
Una decisione, quella di prevedere la nuova sede della guardia di finanza a Sant'Orsola, mai digerita dalla città. Quando il ministero dei lavori pubblici, nell'ormai lontano 1986, decise di predisporre una serie di interventi per soddisfare le esigenze logistiche-operative delle fiamme gialle scegliendo di ristrutturare tra l'altro il complesso di Sant'Orsola, la città e le istituzioni cittadine erano contrarie. Non sembrava la sede adatta per una caserma. Conclusione a cui giunsero, anni dopo, anche i vertici della guardia di finanza.
Ma intanto i lavori erano iniziati e interrotti a causa del fallimento dell'impresa. Comunque nel 2000 fu deciso di trovare una nuova collocazione per la caserma e di restituire Sant'Orsola alla città. Allora il Comune di Firenze dette la sua disponibilità all'Agenzia del Demanio per individuare le destinazioni d'uso compatibili con le caratteristiche e la localizzazione del complesso. Funzioni che per l'Amministrazione dovrebbero essere: residenza e al piano terreno attività commerciali e artigianali in modo da creare un continuum con il sistema economico del Mercato di San Lorenzo.
I contatti andarono avanti finché si concretizzarono nel protocollo d'intesa, siglato nell'ottobre 2004 dal sindaco di Firenze, la Regione Toscana e il ministero delle Finanze, per definire una ampia attività di riorganizzazione delle sedi di importanti istituzioni pubbliche a Firenze fra le quali anche la Guardia di Finanza che attualmente detiene il possesso del complesso di Sant'Orsola. L'accordo prevede il trasferimento di beni di proprietà dell'Agenzia del Demanio, Sant'Orsola e il complesso immobiliare di via Valfonda, al Comune in cambio della cessione al demanio degli edifici nella zona delle Cascine, che adesso ospitano le facoltà di agraria, e la loro ristrutturazione per ospitare la sede della Guardia di Finanza.
In questo quadro per la facoltà di agraria è previsto il trasferimento al Polo Scientifico di Sesto Fiorentino. (mf)