Sarebbe all'interno dell'ex convento di Sant'Orsola la sepoltura di Monna Lisa, la modella che Leonardo Da Vinci ritrasse e che noi tutti conosciamo come Gioconda. Il corpo di Lisa Gherardini, moglie del mercante Francesco Del Giocondo, sembra dunque riposare all'ombra di una vecchia tomba che è emersa dal buio della leggenda grazie agli studi del professor Giuseppe Pallanti. Lo studioso l'ha, infatti, scoperta portando a maturità gli studi che da tempo lo hanno visto impegnato sull'opera di Leonardo da Vinci.
Riflessioni fondate che non solo razionalizzano sull'evento da tempo avvolto nel mistero, ma soprattutto diradano le ombre di un giallo che stentava ad essere risolto. Un epilogo felice sia per la storia dell'arte sia per Firenze, ma non per i cittadini di Lagonegro, in Basilicata, secondo i quali Monna Lisa riposa tra le montagne dell'Appennino lucano, in un luogo segreto, davanti al Tirreno che in quel tratto abbraccia la Calabria e l'antica Lucania tracciandone il confine. La leggenda vuole infatti, secondo lo scrittore russo Merezkowskij autore nel 1901 di un romanzo su Monna Lisa, che la sepoltura della modella leonardiana si trova in Lucania.
Racconto attorno al quale si è sviluppato un mito di tutto rispetto, tante volte al centro d'interventi e reportage letterari e giornalistici. Un fantasma che sembra convivere poeticamente nell'immaginario mistico lucano, tra le strade di Lagonegro, nelle campagne dai paesaggi lunari, che da sempre affascinano studiosi e visitatori. Secondo il parere di molti e la vulgata dello scrittore russo, la celebre donna fiorentina, che dalle ultime indagini emerse abitava in Via Ghibellina di fronte alla casa di Leonardo, si sarebbe spenta in Basilicata a seguito di una fatale malattia che le segnò tragicamente il destino.
Reduce da un viaggio in compagnia del marito, Francesco, in Calabria per affari, la giovane Lisa avrebbe soggiornato in Lagonegro per qualche tempo affetta da una strana malattia che la condusse alla morte in pochi giorni. Il tragico evento, avvenuto nel 1506, avrebbe quindi consegnato il sonno della giovane fiorentina alla terra lucana. Una tesi che sino ad oggi poteva essere considerata attendibile, in quanto l'unica esistente documentazione sul dato biografico della modella era quella riportata nel romanzo dello storico Merezkowskij.
Insomma, un mito che oltre ad alimentare una leggenda mistica e di forte impatto lirico, è stato oggetto d'innumerevoli ispirazioni letterarie, di versi e di riflessioni. Secondo i casi letterari, in molte occasioni, senza alcuna presunzione, ma con rispetto e sensibilità, la misteriosa sepoltura di Monna Lisa avrebbe ispirato studiosi e scrittori, cantanti e musicisti, lucani e non, a scrivere pagine di straordinaria poesia, come nel caso del lungo reportage di Mario Truffelli, "L'Ombra del Barone", e della canzone di Mango intitolata in onore della donna.
Insomma, un mito, una leggenda, una poesia che, se pur smentita, continuerà a suggestionare ancora gli abitanti e i turisti lucani. A Firenze, tuttavia, rimane l'assoluto privilegio di ospitarne il corpo, con la consapevolezza che gli studi emersi non placheranno l'inesauribile e sincera poesia sulla sepoltura di Monna Lisa, le cui spoglie sono contese dalle due regioni, attraverso una disputa gentile e suggestiva di forte impatto emotivo, in una leggenda velata di giallo.
Iuri Lombardi