FIRENZE – “E’ necessario verificare le reali motivazioni che hanno spinto Firenze Fiera ad acquistare il magazzino di via Ricasoli, che non era un’urgenza dal punto di vista aziendale, dato che è stato affittato a terzi ed è ancora oggi in parte non utilizzato”. Così il presidente della commissione d’inchiesta, Alberto Magnolfi (Forza Italia) al termine della seduta di martedì 20 febbraio. “Allo stesso tempo – continua Magnolfi - occorre acquisire tutti gli atti interni che hanno portato a questa scelta, comprese le eventuali perizie estimative e i pareri dei revisori dei conti.
Certo è che nel giro di nove mesi attraverso successivi passaggi il prezzo dell’immobile è aumentato di circa il 50 per cento del suo valore iniziale. Ciò giustifica la necessità di una verifica tecnica sulla congruità del prezzo di acquisto, tenuto anche conto delle particolari modalità che si riscontrano nella successione degli eventi che hanno portato all’acquisizione della struttura”. “La commissione – evidenzia il presidente – non deve trarre alcuna conclusione affrettata, ma neppure può rinunciare ad una lettura critica dei documenti e dei fatti per verificare la trasparenza delle procedure”.
Per il vicepresidente Marco Cellai (An), sono incomprensibili le motivazioni dell’acquisto: “È quantomeno singolare che nello stesso giorno la stessa società acquisti e poi rivenda. Per di più ad una cifra che appena pochi mesi prima era molto inferiore”. Da qui la richiesta di Cellai di attivarsi per richiedere un “giudizio di congruità, una perizia che accerti il reale valore dell’immobile al momento della sua messa in vendita”.
Richiesta accolta anche dall’altro vicepresidente, Gino Nunes (Ds), che sulla “coincidenza dei soggetti ed il concatenarsi degli eventi”, ammette delle “preoccupazioni”.
“Lasciare un immobile pressoché inutilizzato – rileva Nunes – vuol dire avere scarsa lungimiranza e carente attitudine gestionale”. Per il vicepresidente, riferendosi ai locali della Fortezza, il problema da affrontare oggi è quello di “eliminare cosa è eliminabile. A parer mio il più possibile”. Per Eduardo Bruno (Pdci), le “enormi carenze” accertate alla Fortezza devono essere documentate. In questo senso il consigliere chiede di attivarsi per comporre un dossier sullo stato dei luoghi così come oggi si presentano.
Anche per Bruno, è utile che la commissione si doti “di uno strumento di verifica ulteriore, una perizia attendibile e al di sopra delle parti” che accerti la congruità del prezzo pagato per il magazzino di via Ricasoli. Per il consigliere Giancarlo Tei (Sdi), è necessario “capire e non supporre”. “Dire che è motivo di verifica il fatto che due società risiedono nello stesso palazzo, è una supposizione”. Per Tei importante non è tanto la sede “quanto le date”. “Rilevanti – sottolinea - perché Firenze Fiera avvia un compromesso con una società che ancora non è proprietaria dell’immobile”.
Per il consigliere è quindi decisivo accertare se “le operazioni messe in atto sono coerenti con i comportamenti che si dovrebbero tenere in una società pubblica”. (f.cio)