Firenze, 19 Febbraio 2007- Più aree verdi, un nuovo percorso per pedoni e biciclette e una nuova piazza, un maggior spazio alla residenza pubblica sociale rispetto agli alloggi da mettere sul mercato. Sono alcune delle novità contenute nel Piano di recupero dell'area di San Salvi approvato oggi al consiglio comunale. "Con l'atto di oggi si conclude un iter iniziato nel 1999 - commenta l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi -. Si tratta quindi di un provvedimento ampliamente discusso con le forze politiche e con i cittadini.
Si sono infatti svolte numerose assemblee in cui il piano è stato illustrato e in una di queste ai rappresentanti dell'Amministrazione comunale è stato impedito di parlare. Comunque, abbiamo posto particolare attenzione alle esigenze poste dal territorio sia a livello di consiglio di Quartiere che di singoli cittadini e associazioni. E da questo punto di vista è stato fatto un buon lavoro. Abbiamo infatti ascoltato e recepito molti pareri, argomentazioni, osservazioni da parte delle forze politiche, delle associazioni e dai cittadini.
Il risultato è un piano di recupero migliorato e che garantirà una serie di servizi pubblici importanti per il quartiere e la città. Nell'area di San Salvi - aggiunge ancora l'assessore Biagi - verrà infatti costruito un pezzo di città normale con aree verdi, residenze, scuole, servizi pubblici destinato a migliorare la vita quotidiana dei cittadini". Attualmente nei 35 ettari sorgono gli immobili dell'ex ospedale psichiatrico di San Salvi di cui alcuni accolgono funzioni socio-sanitarie (Rsa le Civette e alcuni uffici), la scuola comunale elementare e materna Andrea Del Sarto, il polo scolastico della Provincia costituito dal Liceo Scientifico Gramsci, la Scuola Alberghiera Saffi e l'Istituto Tecnico Peano, un parco e servizi pubblici di quartiere.
L'obiettivo del piano è il recupero complessivo dell'area e prevede la conferma delle scuole e delle attività dell'Azienda sanitaria, la realizzazione di residenze (anche private) e l'ampliamento del parco. Il piano approvato oggi dal consiglio comunale presenta numerose modifiche rispetto alla versione iniziale, modifiche che accolgono una serie di osservazioni presentate. Prima di tutto sono previsti meno parcheggi di superficie (sostituiti da un maggior numero di posti sotterranei), un ampliamento delle aree verdi, l'eliminazione di un accesso per i veicoli in via di Mezzetta (sostituito da un ingresso solo pedonale), la creazione di una nuova grande piazza e una rimodulazione dell'articolazione e delle destinazioni dell'edificato con un'attenzione particolare alle residenze pubbliche sociale e alle funzioni culturali.
In dettaglio nella porzione confinante con via Andrea del Sarto (la cosiddetta "Porta Ovest") il parcheggio pubblico di superficie è stato ridotto (80 posti) a favore del verde pubblico attrezzato (circa 2mila metri quadrati) destinato ai bambini. La porzione interrata del parcheggio a servizio delle attività pubbliche del complesso e delle vicine residenze prevede 160 posti. Sempre in questa porzione sorgerà un nuovo edificio polifunzionale dell'Azienda sanitaria (che ospiterà uffici e l'auditorium da 500 posti) e una grande piazza destinata ad assumere un ruolo centrale nell'area.
Nella sezione prospiciente a via del Mezzetta (denominata "Porta Nord") verrà realizzato un percorso per biciclette e pedoni che metterà in collegamento il Liceo Gramsci e la Scuola Alberghiera Saffi e quindi la sezione nord con quella ovest. Nella zona limitrofa verranno realizzati anche gli alloggi per gli studenti universitari. Il nuovo piano prevede cambiamenti anche nella porzione dell'area di San Salvi confinante con la ferrovia: prima di tutto viene ridotta la superficie destinata a residenza privata, che passa da 11.500 a 9.200 metri quadrati, a favore di attrezzature sociosanitarie.
In concreto l'edificio oggi denominato "Villa Maria" non sarà utilizzato come residenze private ma ospiterà un centro per l'autismo e un centro assistito per anziani fragili. Inoltre, in coerenza alle norme del Piano strutturale, il 20% della superficie destinate a residenze private sarà destinate all'affitto permanente o ad altre forme di edilizia convenzionata. Sono previste anche modifiche relative alle aree di sosta, ovvero nel parcheggio interno saranno ridotti i posti di superficie a favore del verde pubblico e destinati 100 posti auto alla sosta pertinenziale mentre il posteggio su via del Mezzetta sarà a servizio del quartiere e delle attrezzature limitrofe esistenti.
Altra novità rilevante riguarda l'ex cinema che non verrà più demolito ma sarà anzi mantenuto, recuperato e destinato a funzioni culturali.
«Un'altra occasione sprecata per giungere ad una soluzione originale e per restituire veramente l'area di San Salvi, da anni chiusa in se stessa, alla città». E' quanto ha dichiarato la consigliera di Forza Italia Bianca Maria Giocoli a proposito della delibera, approvata questo pomeriggio dal consiglio comunale, che contiene il piano di recupero dell'area.
«Grazie anche al nostro intervento e a quello del comitato di San Salvi - ha spiegato l'esponente del centrodestra - molte modifiche sono state apportate sul fronte della porta nord ovest, dei parcheggi anche pertinenziali, sul salvataggio del teatro. Inoltre è stato evitato sia lo smembramento delle due scuole presenti che la realizzazione degli ennesimi campi di calcetto nell'area. Ci sarà solo un'area verde attrezzata i direzione del sottopasso del Gignoro. Rimane la nostra contrarietà ad un progetto che risulta essere solo un'accozzaglia di varie funzioni senza avere una connotazione originale e caratterizzante».
«L'area - ha osservato Bianca Maria Giocoli - si prestava ad un progetto innovativo come ad esempio un centro universitario o della cultura e invece rimarranno una serie di uffici dell'azienda sanitaria locale, (ma sono davvero tutti necessari?), residenze di elevato standard (circa 80 appartamenti da realizzare negli immobili da ristrutturare e la cui vendita servirà alla asl per trovare i necessari finanziamenti a realizzare le altre strutture), poche residenze per studenti, il dipartimento di psicologia, due scuole, parcheggi, l'edilizia residenziale pubblica oltre la ferrovia, in modo da disturbare meno.
E, infine, l'utopia del parco attraversato solo da bici e mezzi elettrici». «Nutriamo seri dubbi sull'effettiva e totale pedonalizzazione dell'area - ha aggiunto la consigliera di Forza Italia - e sicuramente vi saranno decine e decine di esenzioni a partire da chi acquisterà gli alloggi residenziali. Paradossalmente era più aperto alla città il famoso progetto Urban, presentato qualche anno fa e poi bocciato alla comunità europea, che prevedeva la localizzazione di botteghe artigiane e il mercato rionale.
Così da fare accedere veramente tutta la cittadinanza all'area non solo chi risiederà all'interno o gli utenti degli uffici dell'asl».
«Inoltre vi era una valenza sociale più caratterizzante - ha concluso - perché si prevedeva residenze per anziani e giovani coppie. Il piano avrà una validità di 10 anni: sarà in grado l'azienda sanitaria pubblica, che ha il maggior numero di proprietà all'interno del complesso, a realizzare tutto quanto è stato previsto o si farà il solito business? O, come ha sottolineato la capogruppo di Rifondazione "la lottizzazione di un parco storico" creando la sola zona residenziale e l'auditorium e lasciando andare in malora gli altri edifici? Avrà il coraggio la giunta di sollecitare lo sgombero forzato dei tre edifici occupati abusivamente da tanti anni per realizzare le case per gli studenti?».
«Il complesso di San Salvi sta per essere investito da una trasformazione che non condividiamo -spiegano invece Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo e Anna Nocentini, capogruppo di Rifondazione Comunista- come non la condividono i cittadini che da anni si battono per una diversa valorizzazione dell'area: poteva essere l'occasione per riqualificare l'area attuando nel metodo e nel merito una nuova modalità di intervento sul territorio: recuperare le indicazioni emerse dal percorso partecipato sul Piano strutturale, attivare esperienze di autocostruzione, non consentire l'uso del territorio come bene da mettere a rendita.
Le scelte progettuali oggi votate, peraltro con una variante al Piano Regolatore e in contraddizione con le indicazioni emerse dal percorso sul Piano strutturale, considerano invece San Salvi una qualsiasi zona residenziale della città e non un Parco di grande valore storico e naturalistico (il più grande dopo le Cascine). Il Parco viene banalizzato, il verde è considerato a corredo delle funzioni inserite e non quale elemento fondamentale del recupero e riqualificazione dell'area. Da notare che il PRG vigente destina l'intera vasta area ad attrezzature di interesse generale: si assiste perciò all'ennesima sottrazione di aree destinate al servizio pubblico a favore della lottizzazione privata speculativa.
Infine, la cesura tra le funzioni pubbliche sanitarie e la residenza privata snatura l'unitarietà del parco che le funzioni previste renderanno disabitato durante le ore serali rendendo ancor più esclusiva la residenza privata al suo interno».