Firenze, 26 gennaio 2007- Presenti le massime autorità del settore: Silvio Bessone, presidente nazionale dei cioccolatieri di Confartigianato e Franco Ruta, presidente nazionale dei Cioccolatieri di CNA. A tenere alti i colori di quella che si è ormai affermata a livello internazionale come “la Scuola Toscana”, Massimo Becagli e Andrea Bianchini cioccolatieri di Confartigianato Imprese Firenze e CNA Firenze, Andrea Trinci, torrefattore artigiano di cacao per Confartigianato Imprese Pistoia e Paolo Fiorini, Direttore Cioccolato Fiere.
Al centro dell’incontro la storia (dalle origini ai nostri giorni) ed il futuro del cioccolato; la tutela del prodotto artigianale di qualità; l’impegno delle associazioni di categoria per il riconoscimento europeo della Stg (specialità tradizionale garantita) per “l’antico cioccolato artigianale” (puro, privo di lecitina di soia e preparato secondo rigorose procedure); la normativa comunitaria che nel 2000 ha permesso l’attribuzione della denominazione di cioccolato puro anche per quello realizzato con materie grasse vegetali diverse dal burro di cacao e la sua soppressione da parte della Camera Italiana; la figura del cioccolatiere artigiano nel III millennio.
“Anche informando i consumatori con chiarezza e serietà si può tutelare il prodotto di qualità. Sono pochissimi, circa quattro o cinque in tutta Italia, i cioccolatieri artigiani che tostano in proprio il cacao. Molti di più i maestri cioccolatieri in grado di dotare di carattere ed individualità anche il più anonimo cacao industriale. Sono entrambe categorie artigiane al 100% che, come Confartigianato, promuoviamo e difendiamo dalla concorrenza dannosa di coloro che, improvvisandosi cioccolatieri grazie ad una temperatrice, quattro stampi, ripieni già pronti ed un packaging accattivante (spesso forniti in kit dall’industria che, intelligentemente, ha colto il momento), mettono in commercio un cioccolato che tutto è tranne che artigianale” ha spiegato Silvio Bessone, presidente nazionale dei cioccolatieri di Confartigianato.
“L’artigianato del cioccolato in Italia – ha dichiarato Franco Ruta, presidente nazionale dei cioccolatieri CNA - sta subendo un’evoluzione positiva dovuta a diversi fattori, fra i quali, principalmente la crescita della professionalità e l’evidenziazione della qualità.
Negli ultimi anni l’attenzione del consumatore, aiutato dai mezzi di comunicazione, si è focalizzata sul discernere il prodotto industriale da quello artigianale. Il Comitato promotore del marchio STG per il cioccolato italiano, composto da CNA, Confartigianato e Legambiente, ha seguito con grande interesse l’iter procedurale del marchio che è già all’esame della Commissione Europea”.
“Una tutela, quella del cioccolato puro, ben recepita dai consumatori che, grazie alle nostre battaglie, sanno ormai riconoscere la qualità della materia ma possono esser tratti in inganno su lavorazioni e presentazioni spacciate impropriamente per artigiane” ha aggiunto Renzo Nibbi, responsabile Alimentazione di Confartigianato Imprese Firenze.
“La promozione del cioccolato puro – ha concluso Riccardo Sabatini, responsabile dell’Unione Alimentare di CNA Firenze – ovvero un prodotto ottenuto esclusivamente con l’utilizzo di burro e massa di cacao, senza grassi ed oli vegetali aggiunti, è l’obiettivo principale della nostra associazione.
Oggi è sempre più importante garantire al consumatore la totale trasparenza sulle tecnologie adottate per la produzione e sull’utilizzo di materie prime genuine”.