L’avevano strappato a una grama destinazione ad area carburanti, il fazzoletto verde alla confluenza dei torrenti Mugnone e Terzolle. Con le risorse del Comune di Firenze, l’avevano riprogettato a giardino, diciassette anni fa, gli studenti del Leonardo da Vinci e dell’Elsa Morante. Alleati ai bambini e ai maestri dell’elementare Mameli, avevano disegnato spazi e giochi da costruire, adottare e manutenere: un progetto ecologico ed economico. Col sostegno dei cittadini residenti, nel ’93 avevano presentato anche un’osservazione in piena regola al nuovo Piano regolatore.
Alla fine quel “triangolo” era diventato – sulla carta del Piano, nel ‘98 - finalmente verde pubblico.
Solo sulla carta, però. Nei fatti, è andata in tutt’altro modo. Un pezzo è diventato parcheggio. Asfaltato. Un’altra porzione – privatizzata - è stata cementificata per farci una pagoda-bar, con tavoli e tendoni anche all’esterno: la sera e la notte “si sente”. Quel che resta somigliava a un... giardinetto di servizio.
Adesso, neanche più quello: su quel po’ d’erba, sassi (Nella foto).
E poi ancora cemento, baracche, barriere antirumore sull’argine del torrente Terzolle.
Erano venuti a inaugurarlo con le bandiere della pace, gli amministratori del Quartiere, neppure quattro anni fa. Per l’occasione avevano scomodato l’on. Valdo Spini, e frotte di bambini chiamati per un giorno a cantare e a festeggiare. I ragazzi del Da Vinci quella cerimonia dolciastra la contestarono, rifiutando una targa premio che tutto premiava tranne che il loro sforzo di costruire in città un’idea diversa di verde.
Buon sangue non mente.
Oggi il sogno del “triangolo verde” è un cantiere come tanti altri. Neppure un cartello – sembra una moda ormai da queste parti – a spiegare cosa si sta facendo, chi lo fa, quanto costa, quanto dura, a che scopo. Eppure i lavori sono cominciati il 21 dicembre.
Girolamo Dell’Olio, insegnante dell'ITI-IPIA Leonardo da Vinci