firenze- Dismissione della centrale Pc2, interconnessione delle attuali centrali Pc3, Pc4 e Pc5, predisposizione di un punto di cessione calore presso Pc3, realizzazione di un termodotto da Pc3 alla zona artigianale di Casa del Corto, per dotare di calore geotermico Floramiata e altre eventuali utenze industriali, predisposizione di tutte le opere per l’impianto di teleriscaldamento a uso civile, che sarà considerata prioritaria nel futuro accordo generale sulla geotermia. Questi i punti qualificanti del piano di riassetto generale dell’area geotermica di Piancastagnaio, presentato oggi da Enel e concordato con la Regione e gli enti locali dell’Amiata senese.
All’incontro che si è svolto in Regione presso l’assessorato all’ambiente, erano presenti insieme all’assessore all’ambiente Marino Artusa, i sindaci di Piancastagnaio e Abbadia San Salvatore, il presidente della Comunità montana Amiata-Valdorcia e l’assessore all’ambiente della provincia di Siena. Per l’Enel è intervenuto il responsabile nazionale delle energie rinnovabili Vittorio Vagliasindi. Nella riunione è stato concordato di attivarsi da subito per la realizzazione del termodotto per fornire di calore, tramite acqua calda pressurizzata, l’area industriale di Piancastagnaio come stralcio dell’accordo di programma generale per l’attività geotermica in Toscana che dovrà essere concluso entro 3 mesi.
“L’accordo raggiunto sul piano di riassetto per l’area geotermica di Piancastagnaio – commenta l’assessore Artusa - è un passaggio importante per avviare a soluzione due questioni aperte come la fornitura di calore a Floramiata e la dismissione della centrale Pc2. La disponibilità dimostrata da tutte le parti in causa ci sembra un buon viatico per arrivare nei tempi previsti alla conclusione dell’accordo generale”.
La rete di teleriscaldamento, lunga circa duecento metri, è stata sostenuta con un investimento complessivo di oltre 350mila euro, ed è stata realizzata nell'ambito del progetto "Sviluppo della filiera foresta-legno-energia attraverso il rafforzamento dell'associazionismo forestale", promosso da Gal Eurochianti con la collaborazione del Comune di Casole d'Elsa.
La realizzazione dell'impianto ha ricevuto il supporto tecnico di Arsia, Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione nel Settore Agricolo-forestale, ed Aiel - Associazione Italiana Energia dal Legno, che hanno condotto uno studio sulla sostenibilità tecnica ed economica dell'impianto ed hanno confermato la possibilità di approvvigionamento del cippato proveniente dalla gestione del patrimonio boschivo locale. "Il cippato - spiega il sindaco di Casole d'Elsa, Valentina Feti - viene ottenuto mediante la triturazione degli scarti di legno non trattato, dalle potature e dai tagli derivati dalla manutenzione ordinaria dei boschi.
Oltre a rappresentare una grande risorsa energetica, rinnovabile e pulita, questo combustibile permette di diminuire i costi derivanti dall'utilizzo di idrocarburi, oltre naturalmente a ridurre la produzione di anidride carbonica e trasformarsi, dunque, in un grande vantaggio per l'ambiente circostante".
L'iniziativa di sabato 20 gennaio si aprirà con il saluto del sindaco di Casole d'Elsa, Valentina Feti; del presidente della Comunità Montana Val di Merse, Giulio Carli e dell'assessore provinciale all'agricoltura, Claudio Galletti.
Seguiranno gli interventi di Maria Grazia Mammuccini, amministratore dell'Arsia; Franco Agnoletti, presidente di Eurochianti; Marco Failoni, vice presidente dell'Aiel e Stefano Boco, sottosegretario del ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali. Gli interventi saranno seguiti dall'incontro tra i ragazzi della scuola media ed il progettista dell'impianto, Carmelo Pinna. Il dibattito verrà concluso dall'intervento dell'assessore regionale all'agricoltura, Susanna Cenni, che presiederà anche al taglio del nastro.
L'incontro proseguirà con la presentazione delle caratteristiche dell'impianto da parte di Carmelo Pinna, e si concluderà con un aperitivo.