Firenze, 14 giugno 2006- Presentata oggi a Camporgiano (Lu) la seconda centrale di teleriscaldamento a cippato (la prima è stata inaugurata lo scorso marzo a Loro Ciuffenna (Ar)) prevista dal progetto “Energia vicina”, l’iniziativa coordinata da Arsia – Regione Toscana d’intento con i Gal e le Comunità Montane locali e con il supporto tecnico di Aiel (Associazione italiana energia dal legno). L’iniziativa rientra nel progetto di cooperazione “Sviluppo della filiera foresta-legno-energia” sulla base dei finanziamenti Leader Plus con la finalità principale di utilizzare materiale di scarto proveniente dalle foreste toscane e dall’indotto agricolo.
“Quello di Camporgiano – ha evidenziato l’assessore regionale all’agricoltura, Susanna Cenni – è uno dei progetti pilota che sono stati realizzati in Toscana per mostrare fattivamente le potenzialità di questa forma energetica che si alimenta con gli scarti della nostra selvicoltura”.
L’impianto sarà alimentato a cippato, cioè con piccole scaglie di legno proveniente dai residui della lavorazione forestale.
Grazie quindi a materiale legnoso che altrimenti risulterebbe inutilizzato o addirittura dannoso (potrebbe fare da esca agli incendi), sarà possibile riscaldare una scuola media e la sua palestra, un edificio polivalente, il palazzo comunale e alcune abitazioni private. Dal punto di vista tecnico l’impianto di Camporgiano avrà una potenza di 540 Kilowatt e funzionerà con 150 tonnellate di cippato all’anno. Una rete di 1.200 metri porterà l’energia in tutti gli edifici previsti per un volume complessivo di quasi 15mila metri cubi.
L’impianto è costato 383mila euro, ma nel giro di pochi anni i costi verranno totalmente ammortizzati dal risparmio energetico.
“ Questo impianto è il risultato di un forte impegno in questa direzione – ha affermato Marino Berton, presidente di Aiel (Associazione italiana per l’energie agroforestali) – al fine di attivare anche in Toscana una filiera che ormai in Italia è matura e che presenta in questa regione grandi potenzialità”.
I vantaggi non saranno solo di carattere economico, ma andranno ad incidere sulla tutela delle foreste toscane.
La Toscana con oltre 1milione di ettari a bosco (il 50% dell’intero suolo regionale) è la prima regione forestale italiana. Il 70% della superficie boschiva è rappresentata da boschi cedui. Secondo i dati della Regione oggi viene utilizzato solo il 40% di questa superficie con una rigenerazione annua del 60% e una conseguente perdita del controllo del bosco con rischio maggiore di incendi. In tutto viene stimato un potenziale di 4 milioni di tonnellate di biomassa legnosa (pari a 1 milione di litri di gasolio) da destinare a uso riscaldamento.
Secondo una stima di Arsia questi numeri potrebbero permettere il funzionamento di circa 20 mila impianti a cippato di varia portata servendo un bacino di utenza pari a 500 mila persone (il 15% della popolazione della Toscana).
“La Cia Toscana si è spesa fin dall’inizio per la messa in atto di questo tipo di esperienze – ha dichiarato Marco Failoni, della presidenza Cia Toscana – e proprio per questo dal 23 al 24 giugno abbiamo promosso a Castel del Piano la prima Festa del Bosco con la finalità di far conoscere a tutti le potenzialità reali che possiamo ricavare dal legno, risorsa che in Toscana è presente in maniera forte.”