Mercoledì 27 dicembre 2006- Nel Comune di Rufina il più grande impianto di “Teleriscaldamento a biomasse” di tutta la Toscana. L’impianto servirà per riscaldare e fornire acqua calda le abitazioni della frazione di Pomino, con vantaggi sia ambientali che economici. Il progetto è stato presentato martedì 21 dicembre in un’assemblea pubblica che ha visto la presenza di tutta la cittadinanza di Pomino, il dibattito è stato partecipato con molte domande di chiarimento da parte dei cittadini.
Il progetto è stato illustrato dal Sindaco di Rufina, Stefano Gamberi e dal Presidente della Comunità montana Montagna Fiorentina, Nicola Danti. Entro il 15 gennaio gli abitanti che vorranno allacciarsi all'impianto di teleriscaldamento dovranno presentare la domanda presso la Comunità Montana Montagna Fiorentina. Il progetto che permetterà la realizzazione del Teleriscaldamento a Pomino nasce, infatti, grazie ad un accordo di programma tra il Comune di Rufina e la Comunità Montana Montagna Fiorentina.
L’accordo prevede che l’ente montano si faccia carico dell’iter di progettazione, dell’affidamento e della direzione dei lavori, l’impianto, poi rimarrà in comproprietà con il comune di Rufina. Il nuovo impianto di teleriscaldamento sarà alimentato a cippato (legno) e fornirà le stesse prestazioni dei normali impianti a gas, una soluzione economicamente ed ecologicamente conveniente rispetto all'uso del petrolio. “Tale progetto – spiega il Sindaco Stefano Gamberi – rappresenta un concreto esempio di valorizzazione delle energie rinnovabili, un sistema innovativo per le nostre zone, economicamente valido, in grado di migliorare le emissioni di anidride carbonica e che non andrà né a limitare, né a intaccare in alcun modo gli abituali “comfort” a cui siamo abituati”. "L'impianto di teleriscaldamento – aggiunge il presidente della Comunità Montana Montagna Fiorentina Nicola Danti - permetterà di garantire ai cittadini di Pomino il riscaldamento delle loro abitazioni con costi molto inferiori rispetto agli attuali, garantirà la progressiva valorizzazione delle risorse forestali disponibili e scarsamente commerciabili.
Pomino, come Rincine per i piccoli impianti, deve essere il primo di una serie di impianti di teleriscaldamento a biomasse forestali a servizio delle comunità locali sui quali la Comunità Montana e le Amministrazioni comunali investiranno nei prossimi anni". Caratteristiche tecniche dell’impianto Venendo ai particolari tecnici: l’impianto sarà composto da una centrale termica situata nei pressi del centro dell’abitato di Pomino e di una rete di distribuzione dell’acqua calda necessaria a fornire, mediante sottostazioni-scambiatori di calore, riscaldamento e acqua calda sanitaria alle varie abitazioni.
Nella centrale termica verrà posizionata una caldaia ad elevato rendimento di ultima generazione alimentata a cippato di legna. Il cippato, materiale generalmente ricavato da assortimenti legnosi, non adatti ad altri impieghi provenienti dai tagli colturali del bosco, dovrà necessariamente essere di provenienza locale in quanto il mantenimento di una filiera corta è un requisito fondamentale e irrinunciabile nella realizzazione di questo genere di impianti. La rete di teleriscaldamento avrà uno sviluppo lineare di circa 2 Km e verrà realizzata con tubazioni a elevato isolamento tali da garantire un calo di temperatura di 1° C ogni Km di linea.
Una volta completato, questo impianto garantirà alle famiglie utenti un notevole risparmio economico rispetto agli attuali consumi dati da impianti alimentati a gasolio o GPL e, trattandosi di impianto alimentato con una fonte di energia rinnovabile per eccellenza, anche un importante beneficio per l’intera collettività in termini di diminuite emissioni di CO2.
Inoltre l’energia termica prodotta e non consumata sarà ulteriormente valorizzata mediante un impianto di cogenerazione che produrrà energia elettrica immessa nella rete nazionale.
Infine è importante ricordare un ulteriore beneficio forse meno evidente ma altrettanto importante per le zone montane dato dalle ricadute positive nella filiera bosco-legno-energia soprattutto per le attività agro-forestali locali e relativi risvolti sociali ed economici.