Firenze, 08 Gennaio 2007- A Firenze è nata la Conferenza dei sindaci per la città metropolitana, intesa tra il capoluogo toscano e dieci comuni dell'hinterland.
Uno strumento fondamentale per coordinare, rendere compatibili e semplificare scelte e procedure condivise per tutti gli 11 Comuni dell'area fiorentina: è il "Protocollo d'intesa per la Conferenza dei sindaci per la città metropolitana" siglato stamani in Palazzo Vecchio dal primo cittadino di Firenze Leonardo Domenici e dai colleghi di Bagno a Ripoli Luciano Bartolini, di Calenzano Giuseppe Carovani, di Campi Bisenzio Fiorella Alunni, di Fiesole Fabio Incatasciato, di Impruneta Ida Beneforti, di Lastra a Signa Carlo Nannetti, di Pontassieve Marco Mairaghi, di Scandicci Simone Gheri, di Sesto Fiorentino Gianni Gianassi, di Signa Florestano Bitossi.
"Iniziamo questo 2007 con un atto importante e significativo" ha sottolineato Domenici, che ha illustrato i tre obiettivi fondamentali dell'intesa. "Il primo, è essere attivamente protagonisti come area fiorentina del dibattito e delle decisioni a livello nazionale sulla prossima realizzazione della figura istituzionale della città metropolitana. Il secondo, è definire il tipo di 'governance metropolitana' più adatto al nostro territorio e coinvolgere in questa scelta i consigli comunali. Il terzo, è rispondere alle esigenze dei cittadini che chiedono maggiore semplificazione e coordinamento.
La nostra conferenza non crea nulla di aggiuntivo, la politica e le istituzioni sono già abbastanza 'barocche': noi vogliamo intraprendere la strada dell'integrazione, dell'aggregazione e della semplificazione, oltre al coordinamento delle scelte". La Conferenza si riunirà almeno una volta al mese e affronterà di volta in volta temi specifici all'ordine del giorno. Fra questi, Domenici ha indicato come prioritari l'urbanistica, la mobilità e le qustioni ambientali, la cultura, lo sviluppo e la promozione del territorio: settori in cui già esistono forme di coordinamento, ma fino ad oggi non sistematiche.
"Certo non vogliamo ricondurre tutto a noi, né essere in contrapposizione con altri livelli istituzionali - ha precisato il sindaco di Firenze - Anzi; ci offriamo come punto di riferimento per ricondurre e discutere di temi comuni, lasciando ad ognuno la propria autonomia". Dunque la Conferenza non sarà un nuovo organo che delibera, ma discuterà e troverà intese che saranno poi trasformate in atti di governo concreti nei singoli comuni. Un esempio, portato dal sindaco di Scandicci Gheri: lavorare per coordinare e rendere omogenei i regolamenti edilizi, oggi tutti diversi nei singoli Comuni.
Per quanto riguarda la realizzazione delle città metropolitane, Domenici ha ricordato che Anci (l'associazione dei Comuni di cui è presidente nazionale), Ancem (Conferenza delle Regioni) e Upi (Unione delle Province) hanno firmato un documento unitario "che fa ben sperare in un lavoro comune", in vista del percorso del disegno di legge delega recentemente approvato dal governo sull'attuazione del titolo V della Costituzione. Un percorso che dovrà essere attuato con decreti delegati sulle diverse questioni da realizzare, compresa appunto quella della città metropolitana, e che sembra prevedere l'eliminazione delle province laddove verrà costituito questo nuovo livello istituzionale.
"Comuqnue quello che come Anci abbiamo indicato è un modello di città metropolitana flessibile e che si adatti alle esigenze dei singoli territori".
Presidente della Provincia, Matteo Renzi, ha ribadito oggi la sua posizione in merito: "Valuto ogni proposta che tende a semplificare il quadro istituzionale nell’interesse dei cittadini come positiva ed interessante”. “Guardo quindi con grande favore - ha specificato ancora Matteo Renzi - alle misure che il ministro agli Affari Regionali Linda Lanzillotta vorrà proporre per aumentare l’efficacia dei servizi ai cittadini”.
La Conferenza per la città metropolitana segna una intesa tra il capoluogo toscano e i dieci comuni dell'hinterland, come primo passo verso la definizione di un nuovo livello istituzionale.