MARINA DI CARRARA (MS)- Alle nove i primi erano già nella grande sala, accolti dalle note e le parole della "Libertà è partecipazione", la canzone scritta da Gaber nel 1973. Due ore prima dell'inizio vero e proprio dei lavori. Molti altri sono arrivati attorno alle dieci, mentre sui tre grandi schermi, completate le prove tecniche, scorrevano le immagini del lavoro durato quasi un anno e degli incontri sul territorio iniziati a Firenze il 13 gennaio. Qualcuno è arivato con mezzi propri, anche da fuori Toscana.
A centinaia erano invece sul treno speciale che è partito da Santa Marina Novella a Firenze stamani alle 7.43 e che altri toscani ha imbarcato a Empoli, Pontedera, Pisa e Viareggio. A prenderli alla stazione di Carrara c'erano i pullman messi a disposizione dall'amministrazione comunale, ad accoglierli al "Dire&Fare" il buffet, a base di prodotti tipici, offerto dalla Provincia di Massa Carrara e gli studenti dell'istituto albrghiero di Massa, che hanno preparato anche il pranzo.
I partecipanti.
In 405 hanno preso posto attorno ai dieci tavoli, divisi in sei settori e sei colori, dal rosso al verdolino, dal giallo all'azzurro, al Carrara Fiera per il primo electronic town meeting toscano, un vero e proprio laboratorio informatico in grado di sfornare in tempo reale quesiti e proposte. Altri ottanta erano collegati in videoconferenza e sul web in cinque Paas, i punti di accesso assistito e gratuito ai servizi di internet della Regione Toscana, a Capolona (Ar), Rosignano (Li), Abbadia San Salvatore (si), Follonica (Gr), Bagnone (Ms) e dalla provincia di Massa Carrara.
Una sessantina erano gli addetti alla regia. In tutto oltre cinquecento persone.
Delle quattrocento persone sedute ai tavoli (210 uomini e195 donne) 21 sono arrivati da Arezzo, 101 da Firenze, 8 da Grosseto, 34 da Livorno, 28 da Lucca, 60 da Massa Carrara, 52 da Pisa, 25 da Prato, 15 da Siena e 38 da Pistoia. Sono giovani ed anziani, cittadini comuni, volontari di associazioni, membri di comitati ed amministratori. Presente anche un gruppo di non vedenti ed un altro di sordomuti, affiancati da interpreti.
Gli over 50 erano 146, i giovani da 18 a 35 anni altri 143. Quattro non hanno ancora compito diciotto anni e 112 i partecipanti tra 36 e 50 anni. I politici erano 65 (25 donne e 40' uomini) e 53 i funzionari pubblici (26 donne e 27 uomini).
Come funziona l'electronic town meeting. Il meccanismo è semplice: la discussione viene affrontata nei singoli tavoli, dove siedono otto persone aiutati da una guida. I risultati vengono poi immessi su un pc portatile che invia tutti i dati ad un server centrale.
Una squadra propone la sintesi, evidenzia sul grande schermo i temi comuni e quelli minoritari e propone una votazione, a cui ciascuno sarà chiamato con un telecomando. Tre saranno fino a stasera le sessioni di lavoro. La prima è dedicata all'urbanistica e alla progettazione del territorio, ovvero partecipazione e piani strutturali. La seconda è rivolta alle grandi opere e ai grandi interventi. La terza affronta il nodo della trasparenza e dell'informazione, prerequisito di ogni buona partecipazione.
Il voto rimarrà anonimo.
Storia del town meeting. La prima volta in Italia dell'electronic town meeting è stata a Torino, un anno fa a settembre, nei mesi che hanno preceduto le Olimpiadi invernali: duemila giovani tra italiani e stranieri si sono incontrati per confrontarsi sui grandi temi del mondo, dalla lotta alla povertà e la fame all'informazione globale, dallo sviluppo al dialogo tra le culture. Quello di Marina di Carrara è stato dunque il battesimo del fuoco toscano per questo particolare tipo di assemblea cittadina, che poi assemblea non è perché tutti intervengono (anche chi non è abituato a parlare in pubblico), che è nata negli Stati Uniti quattrocento anni fa e che nella sua versione moderna ed elettonica è qualcosa in più: tecnologia al servizio della partecipazione, ponte tra la democrazia rappresentativa e la democrazia diretta.
Un po' quello che è accaduto nel 2002 quando, con il televoto, 4.000 newyorchesi si sono pronunciati sul miglior progetto di ricostruzione per l'area delle Twin Towers.
Consenso, buoni auspici, voglia di impegnarsi hanno accomunato gli amministratori locali, i rappresentanti di categorie economiche e della società civile che un po' da tutta la Toscana hanno manifestato il loro plauso al town meeting. "Considero positivamente il percorso che la Regione Toscana ha ideato - dichiara Nunzio Menotti, assessore alla partecipazione del Comune di Portoferraio - per la definizione di una legge sulla partecipazione.
Sicuramente il risultato sarà di valore. Partecipo al town meeting sicuro di ricevere molto e di contribuire portando l'esperienza e le riflessioni di chi vive e opera su un'isola".
"Giunta e Consiglio comunale di Arezzo seguono con molta attenzione il percorso verso una legge regionale sulla partecipazione", è l'opinione di Aurora Rossi Assessore alla Partecipazione del Comune di Arezzo. "L'esigenza di un nuovo rapporto con i cittadini - spiega Luigi G. Banfi, assessore alle Politiche ambientali del Comune di Sovicille (Si) - è stata alla base dell'azione delle forze politiche comunali e provinciali nel corso della campagna elettorale che ha portato all'elezione di questa amministrazione.
La ricerca di una maggiore partecipazione dei cittadini si è articolata con la costituzione su tutto il territorio della provincia di Siena di coordinamenti rappresentativi delle forze della coalizione e dell'associazionismo con la costituzione di 8 consulte comunali con le quali stiamo dibattendo il Piano strutturale in via di adozione".
"Apprezziamo - commenta Pierluigi Galardini, segretario generale Confartigianato - il grande sforzo della Regione Toscana per giungere alla definizione di una legge regionale sulla partecipazione dei cittadini.
Come Confartigianato siamo disposti ad entrare a far parte della 'rete' toscana della partecipazione".
Paolo Bianchi, presidente dell'Arci della provincia di Prato. dice: "Il Town Meeting è un'occasione storica da non perdere. Spero che la Regione Toscana sappia valorizzare questo appuntamento". Mentre il sindaco di Uzzano, Rossella Pappalardo, aggiunge "A fronte delle esigenze del quotidiano, che da parte dei cittadini diventano ogni giorno maggiori, è necessario operare affinché qualsiasi decisione sia condivisa nella maniera più ampia possibile".
"La partecipazione - dichiara Cristina Bevilacqua, assessore alla partecipazione del Comune di Firenze - diretta dei cittadini alle scelte istituzionali è una componente primaria dell'evoluzione democratica ed è un obiettivo strategico della pubblica amministrazione. A Firenze negli ultimi due anni sono state realizzate diverse esperienze che necessitano di essere formalizzate in un quadro complessivo di principi, regole, procedure attraverso un Regolamento comunale da predisporre in stretto rapporto con la definizione della Legge regionale in preparazione.
Nel quadro di questo percorso di partecipazione in corso il town meeting rappresenta uno strumento innovativo, la cui sperimentazione assume particolare importanza."
"Trovo che l'idea di un town meeting sia semplicemente entusiasmante - esordisce Ilaria Salvi, assessore alla partecipazione del comune di Follonica - Siamo nell'area della metapartecipazione: la gente parteciperà per definire che cosa significhi partecipare. Da questo processo collettivo di dialogo e condivisione, sicuramente complesso, dovranno germogliare le linee guida per smussare nei cittadini la percepita sensazione di impermeabilità della vita politica e amministrativa.
Questa legge dovrà, però, anche fornire agli amministratori pubblici gli strumenti per attivare processi che definiscano la cittadinanza attiva non solo come un diritto ma anche come un dovere".
"Potrebbe essere un'esperienza da realizzare anche a livello locale - commenta Cristina Filippini della provincia di Pisa - perché ritengo che il problema della partecipazione, del rapporto tra governanti e governati, tra cittadini, partiti e politica sia decisivo, ma le risposte date finora sono state inadeguate e superate.
Mi auguro che questo town meeting segni una svolta". "Come Presidente del Consiglio Regionale Ente Nazionale Sordi per la Toscana - dichiara Paolo Petrucci - devo dire che e' un'occasione che si verifica per la prima volta, poter partecipare alla stesura di una legge regionale è molto importante, far sentire la nostra voce i nostri bisogni. Spero solo che tutto questo possa realmente servire alla società". "Il tema della partecipazione - afferma il vicesindaco del comune di Pistoia Luca Iozzelli - realizzato anche attraverso forme e strumenti moderni, continua a rappresentare uno dei punti fermi della nostra democrazia".
"Il Comune di Livorno - dichiara infine l'assessore Emiliano Chirchietti - ha seguito e condiviso fin dall'inizio con grande interesse il percorso partecipativo attivato dalla Regione Toscana per la costruzione della legge sulla partecipazione e i seminari di approfondimento e le varie iniziative sul territorio. Abbiamo anche una banca dati organizzata per la raccolta delle esperienze partecipative nella quale abbiamo inserito il nostro progetto "Città Sicura" come esperienza di sicurezza partecipata".
"Decidere tutti insieme, che bello".
E' qui apposta Luca Della Latta, studente dell'Istituto alberghiero di Lucca, per vedere l'effetto che fa partecipare. Lo dice mentre, soddisfatto, sta per prendere posto a uno dei tanti tavoli tondi sistemati all'interno del grande padiglione, pronti a ricevere centinaia di partecipanti del Town meeting. Lui, come molti dei suoi compagni di scuola, ha risposto volentieri all'invito degli insegnanti della sua scuola che gli hanno proposto di fare questa esperienza: per provare la collegialità, il dialogo, il confronto.
"Certo, siamo proprio tanti - aggiunge Gianluca Buccianti, proveniente da Capezzano Pianore - ma questo metodo mi piace proprio, è intelligente. Poi ci sono i computer, puoi parlare con tante persone e scambiarti le idee, esperienza non frequente".
"La mia presenza qui? Perché credo molto in questa iniziativa e spero che sia un'occasione utile a costruire veramente una base di partecipazione dei cittadini nei processi decisionali" Lo afferma Fiorella Cateni, da Livorno. Lei fa parte del consiglio di amministrazione di una municipalizzata ed è qui per vedere, sperimentare, dare un contributo.
Così come Giovanni Giusti, arrivato da Prato: "Mi piacerebbe poter contribuire al buon funzionamento di una pratica che approvo e in cui credo ma che considero anche molto difficile da realizzare. Non è semplice trovare un equilibrio fra molte istanze e convogliarle in una unica decisione condivisa".
"Si tratta di una iniziativa assolutamente importante" parola di osservatore esterno. Alessandra Fabiani, laureanda in scienze della comunicazione all'Università di Padova, è arrivata a Carrara.
proprio con lo scopo di studiare qualcosa che "essendo unico in Italia - dice - è quanto mai interessante.
Sancisce sicuramente un modo diverso e più consapevole di essere cittadini e dimostra una sensibilità particolare della Toscana nei confronti di un tema che non riscontriamo al momento in altre regioni" E infatti dal Friuli arrivano per prendere spunti. Giovanni Cavallini, dirigente del servizio Agenda 21 per la Regione Friuli Venezia Giulia, è arrivato a Carrara per vedere come funziona e esportare l'esperienza toscana anche dalle sue parti.
"La tecnologia è fondamentale oggi, ma attenzione a non renderla materia per soli addetti ai lavori" è con questo sguardo critico ma al tempo stesso propositivo, visto che è presidente di una associazione no profit che si occupa di nuove tecnologie e digital divide, che Fabrizio Pierini è arrivato qui da Sinalunga.
"E' inutile fare passi avanti e riservarli a pochi, mentre la gente comune guarda alla tecnologia come qualcosa di lontano e inaccessibile. Sono qui perché credo che un processo fondamentale sia quello della semplificazione. Partire dalla complessità per giungere alla semplicità è complicato. Ma è questa la sfida che dobbiamo porci". "Visto che capita che talvolta le amministrazioni locali non sostengano a pieno i processi partecipativi dei cittadini, sono qui per dare fiducia e appoggio a qualcosa in cui credo molto" spiega Massimiliano Sforzi, di Pistoia, referente della Rete Lilliput.
"Vogliamo esserci. Essere presenti e portare il nostro contributo" esordisce Agnese, al Town meeting con Letizia e Martina, tutte e tre esponenti della Sinistra giovanile di Viareggio "ma per farlo, prima di tutto dobbiamo conoscere". "La mia curiosità per un'idea che trovo molto interessante va di pari passo con la convinzione che un processo simile sia utile nei piccoli comuni dove, in molti casi, il coinvolgimento dei cittadini è fondamentale" parola di consigliere comunale, Federico La Placa, di Signa.
"Adesso che l'esperienza è già attiva in molti paesi d'Europa - conclude - non vedo perché non possa essere applicata anche da noi".
I cinquecento toscani che hanno partecipato all'electronic town meeting, tecnologia ed informatica al servizio della partecipazione, se ne andranno stasera con un report che riassume le decisioni prese da tutti. Lo stesso report sarà consegnato alla giunta regionale e costituirà la base della proposta di legge che l'assessore Fragai si è impegnato a portare in Consiglio regionale entro giugno del prossimo anno.
"Oggi abbiamo utilizzato l'informatica e la tecnologia per rendere cinquecento persone attive e partecipi - sottolinea Fragai - La partecipazione a cui pensiamo non sarà comunque fatta solo di nuove tecnologie ed informatica, anche perchè c'è una parte della popolazione non in grado di utilizzarle. L'electronic town meeting non è un'alternativa alle riunioni di caseggiato. E' uno stumento in più, come potrebbero esserlo le giurie di cittadini, i bilanci partecipativi o il debat public francese, modi per sintetizzare tanti contributi, conoscenze e pareri diversi in un unico progetto condiviso, che è poi la missione della politica".
"Oggi perdiamo tempoper un indecisionismo dilagante - spiega - Mettere in piazza i problemi da subito e prevenire i conflitti ci aiuterà a fare prima e meglio". "I modelli devono riempirsi di anima e corpo perchè possano funzionare - aggiunge il presidente della Toscana, Claudio Martini - Tra i tanti che sono qui stamani ho visto parecchia curiosità, ma anche tanta passione: è la dimostrazione di come dall'incontro di esperienze diverse nasca sempre qualcosa di estremamente positivo". "Siamo orgogliosi - dice - Questa è la prima vera e seria esperienza nazionale sulla partecipazione.
Innovativa per il metodo, per le forme organizzative, le tecnologie utilizzate, tale da valorizzare al massimo la partecipazione di ogni persona seduta ai tavoli. Una straordinaria esperienza da cui sono certo che verranno contributi di qualità, per una legge che sarà scritta assieme ai cittadini e che è uno degli impegni più alti ed importanti che ci attendono per la prossima legislatura. Fa parte di quel dinanismo che vogliamo imprimere alla società toscana e che anche dal contributo fattivo delle persone può arrivare".
"Ieri - conclude - abbiamo precorso i tempi con le primarie della nostra legge elettorale toscana, oggi vogliamo farlo con nuovi modelli di partecipazione". "Senza contrapposizioni però, - chiarisce l'assessore alle riforme istituzionali Agostino Fragai - senza sostituirsi a coloro che legislatori regionali lo sono a tutti gli effetti. Non siamo qui, infatti, per delimitare i confini che dividono la democrazia rappresentativa da quella partecipativa, ma per costruire ponti fra l'una e l'altra. Ponti sui quali possano camminare i cittadini" "Oggi - conclude Fragai - vivremo tutti la curiosità e la difficoltà del principiante.
Con il town meeting si chiude una fase importante, durata un anno, del lavoro che ci porterà ad avere, prima Regione italiana, una innovativa legge sulla partecipazione. Subito dopo si aprirà un'altra fase, dedicata alla stesura di un testo di legge. Ma il contributo dei toscani proseguirà e continueremo a confrontarci in modo sistematico ed aperto. Moltiplicheremo le occasioni di incontro pubblico".