Massa Carrara, 31 ottobre 2006 – L’agricoltura a Massa Carrara non fa vittime a differenza di altri comparti come industria ed edilizia. Zero infatti, i decessi prodotti da incidenti sul lavoro legati al mondo dell’agricoltura (in Toscana 8 nel 2003, 12 nel 2004 e 8 nel 2005). 533 sono stati dal 2003 a dicembre del 2005 il totale degli infortuni sul lavoro denunciati (24 hanno riguardato extracomunitari): 148 nell’ultimo anno, 206 nel 2004, un po’ meno, 179 nel 2003 mentre in tutta la Regione 5498 nel 2003, 5642 nel 2004 e 5282 nel 2005.
Quindi perfettamente in linea con i dati del Granducato. Un calo importante che sembra trovare continuità nei primi sei mesi del 2006 a livello nazionale (ancora non ufficiali i dati del 2006 relativi alla Provincia di Massa Carrara) con un meno 4,2% a conferma di un trend positivo che ha portato alla riduzione di un terzo degli incidenti negli ultimi cinque anni. E’ quanto afferma la Coldiretti apuana in riferimento ai dati divulgati dall’Inail nel sottolineare che molto resta tuttavia ancora da fare e per questo è necessario continuare con decisione sulla strada intrapresa con interventi per la semplificazione, la trasparenza, l’innovazione tecnologica e la formazione, che sappiano accompagnare le imprese nello sforzo di prevenzione in atto.
“Grazie al prezioso lavoro di ammodernamento delle imprese agricole fatto in questi anni nella provincia di Massa Carrara e alla sempre crescente collaborazione fra Coldiretti, Asl e Inail - precisa il Direttore, Raffaello Betti - si è giunti a rendere il lavoro in agricoltura tecnologicamente più avanzato, ma anche più sicuro come dimostra il progressivo e costante calo degli infortuni con tassi nettamente superiori a quelli degli altri settori. Un risultato che è frutto dell’impegno degli imprenditori e dei lavoratori per lo sviluppo di un’agricoltura al servizio della sicurezza della salute, dell’ambiente e dell’alimentazione, che - sottolinea - vuole conciliare gli interessi delle imprese, dei lavoratori e dei consumatori”.
“Molto meno utili per il contenimento del rischio infortunistico di settore - spiega Betti - le disposizioni normative della recente proposta di legge regionale in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro in agricoltura, la cui approvazione acuirebbe non poco lo stato di difficoltà delle piccole e medie imprese agricole toscane, che sarebbero chiamate a produrre fin da subito maggiori adempimenti, con un aumento dei costi di produzione ed uno svantaggio competitivo rispetto alle imprese operanti in altre Regioni.
Sarebbe questa un’ulteriore norma che si aggiunge a tante altre disposizioni della Regione Toscana che, al di là della soddisfazione di chi le ha redatte e approvate, non producono alcun beneficio, né all’economia, né alla competitività, né alla qualità della vita”. Sfogliando nel documento dell’Inail scopriamo inoltre che gli infortuni in itinere, ovvero quegli incidenti avvenuti durante il normale percorso di andata e ritorno dall'abitazione al posto di lavoro, sono 3: la tabella si ferma a “zero” nel 2003, per salire a 2 nel 2004 e scendere a 1 nell’ultimo anno (in Toscana 163 nel 2003, 134 nel 2004 e 141 nel 2005).
I dati Inail evidenziano anche le “Malattie professionali”, per dirla più semplicemente, i danni alla salute dovuti al lavoro. La Provincia di Massa Carrara è decisamente composta ad agricoltori ed operatori agricoli in salute: 4 hanno “sporto” denuncia nel 2005, 12 nel 2004 e 9 nel 2003. I motivi più comuni sono l’asma bronchiale, le allergie e la sordità (In Toscana 104 nel 2005, 120 nel 2004 e 82 nel 2003). “Il trend è decisamente in discesa – conclude Betti – ed il merito è anche della sensibilità con cui vengono percepiti i pericoli dagli agricoltori.
C’è in atto un cambio generazionale all’interno del settore; i giovani stanno venendo avanti, stanno ereditando professionalità e amore per la campagna e hanno, a differenza dei loro trisavoli, una coscienza del pericolo maggiore. Il merito di questa contrazione è dovuto senza dubbio alle nuove tecnologie che evitano incidenti “domestici” dovuti a distrazioni. La strada è quella buona e in questa Provincia, con le dovute misure, possiamo abbassare ancora il trend”.