Otto lavoratrici a progetto del Cospe, Associazione Non Governativa che opera a Firenze, potranno usufruire dei benefici previsti dalla Legge/53.
Una legge utilissima ma poco conosciuta e spesso sottovalutata, che in particolare all’articolo 9, definisce le misure a sostegno della flessibilità di orario per conciliare i tempi di vita e di lavoro per lavoratrici e lavoratori.
A questo scopo la legge prevede la concessione di tributi a carico del fondo per l’occupazione destinati a quei soggetti che presentino specifici progetti su azioni positive per la flessibilità.
Una legge apparentemente destinata a tutti i lavoratori, sia dipendenti che titolari d’impresa, ma che pare non tener conto che il mercato del lavoro, in continua trasformazione, negli ultimi anni ha visto crescere la partecipazione dei lavoratori a progetto.
In particolare il punto c dell’ articolo 9 risulta poco chiaro e richiede un ulteriore l’intervento del legislatore.
Il gruppo di lavoro creato dalla Consigliera di Parità della Provincia di Firenze, Maria Grazia Maestrelli per promuovere la legge sul territorio, composto da tre esperte ( Anna Maria Tognetti, Fiorella Cateni e Patrizia Baldi) ha individuato nelle lavoratrici del COSPE un caso che potrà servire a dare maggiore chiarezza alla Legge.
“I lavoratori con un contratto di collaborazione - afferma Enrico Hablic segretario provinciale NIDIL CGIL - affrontano le stesse problematiche dei dipendenti.
E questo primo accordo sul tema, è un importante passo avanti nell’applicazione della Legge.”
Dello stesso avviso anche Federica Masi –segretario generale del Cospe - che ricorda che attualmente questa ONG conta 7 dipendenti donne e 50 collaboratori a progetto di cui 34 donne in maggioranza con figli.
Come prevede la legge i progetti integrati nell’accordo richiedono la sostituzione dei lavoratori con figure di pari livello professionale per un periodo complessivo di 12 mesi frazionato e distribuito su 24 mesi.