Tramvia: la destra risponde all'attacco dei Ds

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 ottobre 2006 16:25
Tramvia: la destra risponde all'attacco dei Ds

"La manifestazione di lunedì scorso contro la terza linea della tranvia è stata qualcosa di più rispetto a una delle tante contestazioni al malgoverno di Domenici -afferma Federico Tondi. Consigliere provinciale e segretario provinciale Udc- Da anni ormai in città si respira un clima di crescente insofferenza nei confronti del governo cittadino che riguarda anche molti elettori ideologicamente schierati con l’Unione. I frutti dalla insipienza amministrativa di Palazzo Vecchio come “l’ovonda”, il sottopasso alla fortezza, la corsia persa nel sottopasso di piazza Vittorio Veneto, lo scempio del parcheggio alla Fortezza, il degrado in piazza Indipendenza e attorno a S.Lorenzo, le tasse in continuo aumento, il dilagante abusivismo commerciale, solo per citare alcuni esempi, sono tegole che cadono sulla testa di tutti i fiorentini, anche di quelli che votano a sinistra.

Mi domando però chi pensa a dare rappresentanza a tutto questo malcontento? Occorre che insieme all’azione di denuncia il centro destra faccia un’autocritica in vista del 2009: se Domenici appare fondamentalmente disinteressato alla città e Renzi pensa solo a promuovere la sua immagine, il centro destra ha il dovere di darsi una mossa, subito. Noi non vogliamo ripetere l’esperienza vissuta nel 2004 con un candidato sindaco “last minute”della Cdl che oggi siede comodamente sui banchi della maggioranza! Firenze merita un’opposizione migliore oggi, che si candida a governare la città già dal 2009.

Non dobbiamo nemmeno aspettare che i fiorentini si auto organizzino in una moltitudine di liste civiche che, senza un’adeguata regia, non hanno nessuna possibilità di incidere sul voto. Se il centro destra accetta di non ideologizzare il prossimo voto in nome di un buon governo che sta a cuore a tutti, la partita è aperta. Occorre aprire un dialogo operativo con tutte le realtà cittadine impegnate a difendere spontaneamente Firenze dal degrado che sempre più l’accerchia e contestualmente avviare un percorso che ci porti ad individuare un candidato sindaco credibile, non improvvisato, capace di interpretare questa voglia di riscatto che anima tutta la città.

Se non si è già rassegnati a perdere, aprire un dibattito diventa la priorità".
«Gravissimo attacco della segreteria cittadina dei Ds ai danni dei cittadini e dei rappresentanti dei gruppi politici che hanno manifestato lunedì pomeriggio contro la tramvia». E' quanto ha dichiarato il consigliere di Alleanza Nazionale Stefano Alessandri. «Secondo quanto riportato questa mattina da un quotidiano locale - ha spiegato l'esponente del centrodestra - la segreteria cittadina Ds avrebbe inviato una email ai propri iscritti lanciando gravi accuse nei confronti dei protagonisti della manifestazione contro la tramvia avvenuta lunedì scorso sotto Palazzo Vecchio.

Il goffo tentativo messo in atto dal partito di maggioranza relativa dimostra non solo che questa giunta non è in grado di governare e di fornire risposte ai bisogni dei cittadini, ma conferma ancora una volta lo scarso grado di democrazia, il disprezzo e la chiusura isterica di fronte alle legittime proteste ed alle istanze dei cittadini. Stiamo assistendo ad un risveglio di una cultura politica in cui ricostruzioni non vere e menzogne diventano strumenti per la battaglia quotidiana, in cui viene reintrodotto il diritto di "lesa maestà"nei confronti del sindaco, in cui chi protesta e dissente viene isolato ed appellato con un repertorio degno della migliore propaganda comunista anteguerra».

«Moltissimi cittadini che hanno spontaneamente partecipato alla manifestazione contro la tramvia - ha proseguito Alessandri - sono stati bollati come squadristi, fascisti e facinorosi per il solo fatto di aver protestato e di aver dimostrato il proprio dissenso nei confronti dell'amministrazione comunale. La gravità della situazione è dovuta al fatto che la censura della manifestazione arriva proprio dalla segreteria di un partito che ha attualmente importanti responsabilità di governo e che dovrebbe garantire la libertà di espressione e di pensiero ma che in realtà è insofferente davanti alle manifestazioni di dissenso».

«C'è un'ipocrisia latente nel centrosinistra fiorentino - ha concluso il consigliere di AN - che ha giustificato nel passato azioni ben più gravi e violente solo perché indirizzate verso esponenti del centro destra, mentre adesso, incapace di dare risposte al proprio elettorato ed alla cittadinanza, cerca di ridurre le manifestazioni pubbliche di protesta ad un mero problema di ordine pubblico rispolverando slogan che pensavamo appartenere ad un'epoca ormai lontana».
"Alla fine anche l’Assessore Cioni ha dovuto ammettere che occorre una legge speciale per Firenze, dando così ragione a Forza Italia che la chiede da tempo -fa loro eco Paolo Amato, Senatore di Forza Italia- Solo dotando la nostra città di uno statuto particolare potremo infatti affrontare seriamente (con norme, risorse e strumenti adeguati) i problemi del presente e del futuro : dal degrado urbano al declino economico, dalla mobilità caotica alla carenza di infrastrutture di comunicazione, dal fragile rispetto del patrimonio artistico e architettonico all’abbandono del centro storico, dalla insicurezza dei cittadini alle disfunzioni dei servizi pubblici.

Tutti problemi, purtroppo, sui quali la Sua amministrazione ha dato finora prova di incapacità gestionale e progettuale. Dimostrando un’inerzia ed una superficialità che oggi vengono denunciate con rabbia crescente dalla cittadinanza, anche perché accentuate dal fatto che il Governo Prodi non perde occasione di penalizzare Firenze in ogni settore, a cominciare da quello dei Beni Culturali. E forse non è un caso se l’attuale perdita di consenso del Governo Prodi coincide con un’analoga perdita di consenso da parte della Sua amministrazione.

Detto questo – e precisate quindi le rispettive responsabilità politiche – resta però la questione fondamentale posta da Forza Italia: una città d’arte come Firenze, unica al mondo, non può realisticamente pensare di guidare i propri processi di trasformazione economica e sociale con i soli mezzi tradizionalmente a disposizione di un Comune. Ha bisogno, al contrario, di altri e diversi meccanismi, di un suo specifico statuto e di un’apposita legge. Tanto più che nessuno si illude di poter contare sulla disponibilità della Legge Finanziaria, tanto avara con Firenze quanto generosa con Roma e Venezia.

Ma una legge speciale per Firenze, più che il risultato della limitata iniziativa di un singolo parlamentare o di un solo gruppo politico, dovrebbe essere - anche per avere possibilità di rapida riuscita - il frutto di un lavoro d’insieme, il prodotto della città e delle sue diverse espressioni e rappresentanze. Mi appello quindi alla Sua qualità di primo cittadino per invitarLa a fare sistema : a promuovere cioè un incontro con i parlamentari fiorentini di maggioranza e di opposizione, con le associazioni di categoria, e con le rappresentanze degli interessi organizzati, per cominciare ad elaborare e tracciare concretamente i contenuti di una legge speciale per Firenze.

Da presentare successivamente in Parlamento con ampio e forte sostegno. Niente a che vedere dunque con la tradizionale concertazione, che serve unicamente all’Amministrazione per legittimare scelte già prese, chiudendo la bocca e legando le mani alle associazioni di categoria. No, io Le propongo semplicemente di prendere l’iniziativa che Le compete e di aprire perciò un tavolo di lavoro, sul quale discutere e decidere dei contenuti di una legge per Firenze. Nell’interesse esclusivo della nostra città.

Fermo restando che nessuna legge speciale potrà mai supplire al vuoto di idee e all’incapacità amministrativa. Il che La dovrebbe indurre, Signor Sindaco, a cambiare decisamente rotta. Cominciando magari con l’ascoltare la gente di Firenze, che, a ragione, non ne può più".

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