Il governo è stato battuto ieri, mercoledì, al Senato sul decreto legge sugli sfratti, le cui disposizioni si applicano ai capoluoghi: l'aula ha approvato con 151 si e 147 no (nessun astenuto) una mozione del gruppo di Forza Italia. Mancavano 11 senatori. Le conseguenze della bocciatura del decreto sono gravissime: una tragedia per migliaia di famiglie. Rispetto al decreto sugli sfratti, bocciato in Senato, il governo ''dovrà studiare un rimedio, per non far cadere il provvedimento del blocco.
Secondo Berlusconi: sono deboli e divisi ma non credo al voto anticipato.
"E' un fatto gravissimo, che getta nella disperazione migliaia di famiglie. Adesso il governo deve reiterare il decreto con le eventuali modifiche rese necessarie dal voto odierno". E' quanto commenta a caldo di Antongiulio Barbaro, consigliere comunale Ds e presidente della commissione consiliare urbanistica e patrimonio abitativo, alla notizia dell'avvenuta bocciatura in Senato del decreto-Legge 261 del 2006. Con questo decreto il governo aveva disposto la sospensione fino al 30 giugno 2007 dell'esecuzione degli sfratti per finita locazione a carico dei soggetti residenti nei comuni capoluoghi di provincia e comuni limitrofi con oltre 10.000 abitanti, con reddito annuo familiare complessivo inferiore a 27.000 euro, e con nel proprio nucleo familiare persone ultrasettantenni, figli a carico, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66%.
La bocciatura, che impedisce la conversione in legge del decreto e quindi lo fa decadere, è avvenuta a causa dell'approvazione di una pregiudiziale di costituzionalità su una norma specifica presentata da senatori della Casa delle Libertà. "Di fronte ad un fatto così grave, specie se si considera chi erano i soggetti beneficiari della proroga, credo che le forze politiche si debbano assumere le loro responsabilità - ha aggiunto Barbaro - la sensazione, anche leggendo le reazioni di alcuni esponenti del centrodestra, è che qualcuno abbia voluto giocare al 'tanto peggio, tanto meglio' per mettere in difficoltà il governo.
Ma tutto questo è avvenuto sulla pelle di soggetti deboli". "In ogni caso, credo si debba lavorare in positivo, superando l'amarezza del momento - ha proseguito Barbaro -: il governo prenda quindi atto del voto del Senato, modificando la norma contestata, e reiteri il decreto con la massima urgenza. I comuni, a partire dal nostro, debbono attivarsi subito nei confronti delle famiglie con sfratto esecutivo con l'obiettivo, di concerto con le associazioni sindacali e la prefettura, di esaminare e graduare quanto possibile una situazione che potrebbe farsi rapidamente drammatica.
Risulta infatti che nell'area fiorentina vi siano 7mila sfratti esecutivi, di cui circa mille a carico di soggetti che avrebbero potuto beneficiare della proroga disposta dal decreto".
«Un invito pressante va anche all'Anci affinché segua con attenzione questa vicenda - ha concluso l'esponente Ds - con l'obiettivo di pervenire ad una nuova norma che permetta ai Comuni di programmare una risposta abitativa adeguata, sia per la gestione dell'emergenza sia sul piano più strutturale, al fine di rispondere alle tante situazioni di concreta difficoltà delle famiglie meno abbienti".
"Resta il fatto che, se sono corrette le stime che vedo sui giornali, decine e decine di migliaia di famiglie, con anziani, bambini, malati terminali, portatori di handicap, rischiano di vedersi buttati per la strada" commenta da Scandicci il consigliere comunale del PRC Francesco Mencaraglia.