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Vicchio (FI): arrestato per sfruttamento di manodopera clandestina

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 ottobre 2006 18:38

21/10/2006- Ancora gli immigrati clandestini al centro della storia che ha portato il cinquantaquattrenne C.A., imprenditore di origini sicule ma residente da anni nell'hinterland fiorentino e con qualche ettaro di terreno boschivo posseduto nel vicchiese, davanti all'autorità giudiziaria del capoluogo toscano con l'accusa di "sfruttamento di manodopera clandestina" e "favoreggiamento alla permanenza sul territorio nazionale di extracomunitari irregolari". Il tutto è successo per l'appunto a Vicchio il 19 scorso, quando i Carabinieri della locale Stazione, in seguito ad una specifica attività di controllo sugli extracomunitari, hanno prima individuato e poi effettuato il "blitz" in località Gattaia dove sapevano di trovare alcuni irregolari che, oltre a lavorare abusivamente per conto del proprietario del terreno, alloggiavano in precarie condizioni di salubrità all'interno di una fatiscente baracca in legno suddivisa in tre ambienti, una piccola cucina e due stanze rispettivamente con un letto matrimoniale e altri sette letti singoli; il fabbricato abusivo privo di allaccio alla corrente elettrica e di riscaldamento, era a sua volta adiacente ad una nauseabonda porcilaia.

I militari dell'Arma, una volta arrivati sul posto hanno fermato e identificato sei extracomunitari: due rumeni e quattro cinesi, mentre un altro paio si sono dileguati nel bosco per sfuggire al controllo. Successivamente, anche grazie alle dichiarazioni dei fermati, hanno individuato ed arresto il loro "datore di lavoro" il quale, una volta concluse le formalità relative all'arresto, su disposizione del magistrato di turno non è stato condotto in carcere ma solo accompagnato presso la propria abitazione agli "arresti domiciliari" in attesa di presentarsi davanti al Giudice.
Altro arresto compiuto dai Carabinieri di Scarperia nel pomeriggio del 20 u.s.

a finire in manette è stato l'ennesimo extracomunitario irregolare nei confronti del quale era già pendente, firmato nel trascorso mese di agosto dal Prefetto di Firenze, un provvedimento di espulsione mai eseguito. Il giovane albanese, L.M. del 1987, è stato controllato per le vie del centro cittadino e nonostante le false generalità fornite ai militari è stato comunque identificato e, come prevede la legge, arrestato. Il P.M. fiorentino al quale è stata data comunicazione del provvedimento adottato dai Carabinieri ne ha però disposto l'immediata liberazione con contestuale accompagnamento presso la Questura di Firenze per la conseguente espulsione con rimpatrio coattivo al paese d'origine.
I Carabinieri di Barberino di Mugello hanno infine denunciato alla competente autorità giudiziaria, in stato di libertà, il diciottenne pratese H.L.

poiché, nel corso di un controllo finalizzato alla sua identificazione, il giovane avrebbe reagito rifiutandosi di esibire i documenti e, successivamente, nonostante la legittima richiesta dei militari di recarsi presso il comando Stazione per le ulteriori verifiche, li avrebbe minacciati opponendo anche resistenza al suo accompagnamento in caserma. L'accusa con la quale è stato inviato il rapporto alla magistratura è "Minaccia e resistenza a Pubblico ufficiale", le pene previste per tali reati vanno da un minimo di sei mesi ad un massimo di cinque anni ciascuno.

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