Ospedali: ascoltati i comitati di Pistoia, Lucca e Massa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 ottobre 2006 18:17
Ospedali: ascoltati i comitati di Pistoia, Lucca e Massa

Audizione questa mattina in Commissione sanità dei comitati di Pistoia, Lucca e Massa, contrari alle scelte fatte su dove far sorgere i nuovi ospedali nelle rispettive città. I rappresentanti dei comitati hanno esposto le loro riserve sulle indicazioni date dalle varie amministrazioni comunali relative alla localizzazione delle nuove strutture ospedaliere e le loro riserve sul programma di Area Vasta.

Per quanto riguarda Lucca, Raffaele Papeschi, del locale comitato, ha spiegato che la localizzazione del nuovo ospedale è stata indicata dall’ex sindaco senza ascoltare nessuno, e che si tratta di una scelta inidonea, perché lontana dal Campo di Marte dove comunque rimarranno alcuni servizi sanitari, con conseguenti problemi di collegamento e di trasporto dei pazienti da una struttura all’altra.

Inoltre, secondo Papeschi, la nuova sede è insufficiente dal punto di vista della superficie e non ha la viabilità adatta ad ospitare un nuovo ospedale. Tutto questo, a fronte di un accordo che prevede che il Campo di Marte, zona più appetibile perché più vicina al centro, sia rivenduta per il 70 per cento ai privati.

Tanti i dubbi anche sulla localizzazione del futuro nuovo ospedale di Pistoia. Ad esporli è stato, a nome del Comitato, Franco Matteoni. La scelta dell’ex campo di volo, ha detto Matteoni, è innanzitutto problematica dal punto di vista ambientale perché l’area, una delle pochissime libere a ridosso della città, era stata inizialmente destinata a parco e doveva ospitare un arboreto.

Inoltre in quella zona sono attivi pozzi che forniscono circa il 50% della risorsa idrica che serve attualmente la città; il nuovo ospedale confliggerebbe con i pozzi rendendo necessaria una loro chiusura e provocando quindi la dipendenza di Pistoia da altre città vicine per la fornitura di acqua. Ancora, secondo il Comitato, l’area è a rischio idrogeologico, perché si trova a un livello più basso dei torrenti circostanti e in particolar modo dell’Ombrone, tanto che era stata indicata come cassa di laminazione.

Così come i livelli di inquinamento acustico sono superiori al consentito per un’area ospedaliera, e potranno diminuire solo prevedendo la costruzione di barriere fonoassorbenti alte cinque metri. Matteoni ha comunicato che nella scelta dell’ospedale le osservazioni dei cittadini non sono state prese in considerazione, come prevedrebbe un normale iter, e per questo è stato fatto ricorso al Tar. Rispondendo poi a una domanda di alcuni membri della Commissione il geologo Mauro Chessa ha spiegato che, per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico, non esistono centraline di rilevazione in zona e norme che impediscano la costruzione di un ospedale in un’are ad alto tasso di inquinamento, come, data la sua vicinanza ad autostrada e superstrada, è presumibilmente l’ex campo di volo.

Infine, la questione di Massa.

Luciano Faenzi ha ricordato che cinquemila firme raccolte per il referendum sono state invalidate perché autenticate da consiglieri comunali e che nessuno è stato interpellato prima della scelta della localizzazione. La scelta è caduta, ha proseguito Faenzi, su una zona paludosa, da bonificare, a rischio sismico e con un alto tasso di inquinamento acustico, poiché l’autostrada si trova a 300 metri. Molto migliore e molto più comprensibile, ha concluso il rappresentante del comitato, sarebbe stato prevedere la costruzione del nuovo ospedale vicino alla struttura già esistente dell’Opa, per motivi di razionalità del servizio e perché è prevista la realizzazione di una nuova uscita autostradale nelle vicinanze.

(cem)

Notizie correlate
In evidenza