La mostra CORRISPONDENZE scaturisce dalla necessità di rispondere ad alcuni interrogativi frequenti di chi si avvicina al mondo dell’arte attuale: cosa unisce un'opera d'arte contemporanea ad una antica? Quali sono le "corrispondenze", le emozioni, le tensioni che scaturiscono da possibili accostamenti? Nelle ricerche artistiche d'oggi possiamo trovare delle continuità con le esperienze che le hanno precedute?
Da queste riflessioni nasce il progetto espositivo promosso dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Prato e dal Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci: l'evento sviluppa una concreta sinergia tra musei d'arte con specificità e ruoli diversi tra loro: l'uno dedicato al patrimonio storico "moderno", discendente dalla rappresentazione prospettica e incentrato su tematiche politiche o religiose del passato, l'altro votato alla promozione artistica "contemporanea" e alla varietà delle ricerche e dei linguaggi visivi del presente.
Tale sinergia non si sviluppa con una semplice messa in rete, ingressi o pubblicità comuni, bensì attraverso l'esposizione congiunta di opere d'arte provenienti dalle due rispettive collezioni permanenti.
L'intento culturale dell'iniziativa è infatti quello di trovare possibili punti di contatto e di documentare le continuità o fratture sia tematiche sia formali fra opere di epoche distanti come il XVI-XVII e il XX secolo o fra stili differenti come il Manierismo, il Barocco e, per esempio, l'Arte povera o la Transavanguardia.
Con questa mostra si tenta, per la prima volta in Italia, di rileggere la storia dell'arte e la pratica museografica tracciando un filo rosso o, meglio, intessendo intrecci tra varie opere appartenenti al patrimonio artistico di un'intera città, collegando in modo originale la ricchezza consolidata dell'arte del passato alle problematiche sollevate dall'arte attuale e viceversa.
Supportata dallo studio congiunto del Conservatore del Museo Civico di Prato e del Direttore artistico del Centro Pecci, oltreché dalla collaborazione della Sezione didattica del Centro Pecci e del Museo Civico, la mostra propone un percorso articolato con accostamenti e incroci fra venti opere del Museo Civico di Prato, tra cui alcuni capolavori di Battistello Caracciolo, Gerrit van Honthorst o Mattia Preti, e altrettante opere scelte dalla collezione d'arte contemporanea internazionale del Centro Pecci, tra cui quelle di Lucio Fontana, Mario Merz, Julian Schnabel.