9 agosto 2006- Un cauto ottimismo per gli esiti della stagione turistica. Un’incidenza sempre più ridotta dei saldi di fine stagione. E la sensazione diffusa che il commercio non sia ancora coinvolto a sufficienza nel rilancio dell Paese. Varcata la soglia di mezza estate, Confesercenti definisce “chiaroscuro” il momento per le imprese senesi del Terziario, sospeso tra conferme, mezze novità ed aspettative per i prossimi mesi. “Dal resto della Toscana arrivano dati positivi sulle presenze turistiche in questa estate – dice oggi il Presidente provinciale dell’associazione, Graziano Becchetti – per la nostra provincia non abbiamo ancora riscontri ufficiali, e quindi dobbiamo basarci sulle indicazioni fornite a campione dai nostri associati, orientate ad un cauto ottimismo che è sostenuto soprattutto dalle presenze degli stranieri”.
L’estate sta evidenziando anche il carattere sempre più effimero dei saldi di fine stagione: “forte attenzione nei primi giorni di svendita, anche quest’anno, poi un calo sempre più pronunciato - conferma il Presidente di Confesercenti Siena – l’effetto-saldo ha giocato positivamente in zone circoscritte, ad esempio il Monte Amiata. Soprattutto, funziona molto più sui prodotti di marca che su quelli generici”. Un fenomeno che probabilmente nasconde una voglia crescente di qualità, da parte del consumatore, anche se quest’ultima deve spesso fare i conti con budget di spesa più risicati.
“Quello verso la qualità diventa sempre più un percorso obbligato, praticamente in tutti i settori – aggiunge Becchetti – per questo apprezziamo gli stimoli dell’Assessore provinciale Mariotti nei confronti delle strutture extra-alberghiere. Tuttavia, se si vuole che il Terziario faccia la sua parte nel rilancio del paese bisogna metterlo maggiormente in condizioni di farlo”.
In questo senso, Confesercenti e Confcommercio hanno presentato nei giorni scorsi al Governo un documento unitario di proposte in vista della prossima Legge Finanziaria: “sono sette cartelle di suggerimenti operativi, molti dei quali rivendicati già in passato.
L’Esecutivo deve metter mano al vero nocciolo delle liberalizzazioni, quello relativo all’energia. E il gettito fiscale può essere incrementato concentrandosi sui grandi evasori totali”. Se è vero che le piccole imprese rappresentano il 70 percento dell’economia nazionale, secondo Becchetti “ciò giustifica l’idea di estendere l’esenzione dall’Irap fino a 15mila euro di base imponibile. Sul turismo si può intervenire equiparando l’aliquota Iva per competere nuovamente alla pari con le nazioni direttamente concorrenti.
Ma anche rendendo detraibile l’imposta sul congressuale, per dar sfogo alle potenzialità di un segmento che tanto interessa anche a Siena”. In sintesi, secondo Becchetti, commercio e turismo possono dare molto al rilancio dell’Italia, ma devono esser maggiormente messi in condizione di farlo: ”è tempo di dare più ascolto a chi rischia ogni giorno il suo futuro, in prima persona”.