La Regione Toscana ha messo in rete il video del convegno con cui, il 13 gennaio scorso, ha avviato un percorso di consultazione in vista del varo di una legge regionale sulla "partecipazione": tra gli altri c'è anche un intervento in rappresentanza di Comunicazione Democratica, l'associazione culturale che edita Nove da Firenze. Il percorso di consultazione della Regione Toscana non ha visto sinora passi successivi, per quanto è dato capire. C'è stato, sì, un semianrio internazionale, il 19 maggio, ma con tutt'altro taglio (lo abbiamo commentato in "Le tortuose vie della partecipazione").
A gennaio è intervenuta anche Idra, l'associazione di volontariato che da anni si batte per l'osservanza della legge nei cantieri dell'Alta velocità ferroviaria in Toscana: "Ancora all'ultimo convegno fiorentino sulle Grandi Opere il 16 giugno scorso, il presidente della Regione Toscana Claudio Martini -a cui spiegano da Idra da anni chiedono un incontro di informazione e partecipazione- continua a dichiarare che sulla tratta TAV Bologna-Firenze "gli scavi sono terminati.
Ma da oltre un anno, al contrario, si sta demolendo e ricostruendo (con gravi disagi diurni e notturni per i residenti) un tratto di galleria dalla lunghezza ancora indeterminata. E che mancano comunque all'appello ben 60 km di tunnel parallelo di soccorso.
Quando nel luglio 1998 il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze è stato chiamato a esprimere il proprio parere sulla interconnessione della tratta AV col nodo di Firenze, denominata Variante di Firenze Castello (parere peraltro richiesto proprio ai sensi di quella legge 191/74 che era stata ignorata per gli altri 60 km di tunnel), il Comandante Provinciale ing.
Domenico Riccio ha scritto, a proposito della configurazione dell'opera in costruzione, che si nutrono seri dubbi sulla rapidità ed efficacia dei mezzi di soccorso. Nel tunnel fra Firenze e Bologna, infatti, è stata adottata la tipologia costruttiva denominata galleria monotubo a doppio binario priva di tunnel di servizio, con finestre intermedie poste a distanza reciproca di 6-7 km. Nel caso di gallerie con finestre intermedie - si legge nel parere del Comando fiorentino - non è possibile avvicinare i mezzi di soccorso, inviati in appoggio al mezzo intermodale, in zone prossime all'incidente.
Tali mezzi infatti potranno raggiungere il punto di innesto delle finestre con la galleria di linea, ad una distanza dal luogo dell'incidente, nella peggiore delle ipotesi, di circa 3,5 km. I Vigili del Fuoco di Firenze premettono esplicitamente, nella stessa nota del 23.7.’98, che agli atti di questo Comando non esiste alcun parere relativo all'intera tratta Firenze-Bologna, ma unicamente il progetto di variante in argomento".