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Le tortuose vie della partecipazione della Regione Toscana
Intervento dell'Associazione di volontariato Idra

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 maggio 2006 10:13

Non è davvero invitante l'invito al seminario internazionale “Le vie della partecipazione” in programma il 19 maggio per iniziativa di Palazzo Bastogi. Ci si arriva (vedi allegato 1) solo rigorosamente in macchina, e dopo un percorso a dir poco problematico. "Partenza da Svincolo Firenze Signa Scandicci", proseguire "per Viadotto Casicciole per 1.1 km." e poi per "Strada di grande Comunicazione Fi-Pi-Li per 2.6 km.", e poi ancora "per Svincolo Lastra a Signa per 150 m.", girare quindi a destra così da "proseguire per Ss67 per 2.5 km.", e poi ancora a destra, e poi a sinistra, e poi due volte a destra e poi due volte a sinistra.

Fino a raggiungere .... “VIA DI CASTELLETTI SIGNA"!
Appena un po' meno complesso l’itinerario consigliato a chi proviene da Firenze, e debba quindi "prendere l’Autostrada Firenze-Mare A11 E76”, ecc. ecc.
Ma poi, quando arrivi, cosa trovi? Un programma (vedi allegato 2) fitto fitto di pregiate relazioni e illustri discussants, dalle 10 del mattino alle 16.30 del pomeriggio Poi, una tavola rotonda conclusiva a quattro. E davvero poca speranza di poter intervenire per chi desideri...

partecipare.
Insomma, sembra di tornare a scuola: modello “partecipazione cattedratica”.
Un bel passo indietro, in ogni caso, rispetto al primo appuntamento del 13 gennaio scorso, quando la Regione convocò la società civile per avviare un percorso “partecipato” alla costruzione di una legge regionale sulla partecipazione. Una valanga di osservazioni, in quella circostanza, alle quali la Regione pare rispondere oggi con questo seminario. Quel 13 gennaio Claudio Martini dichiarò addirittura: “Sentiamo il bisogno di un salto di qualità nel livello di partecipazione”.

E aggiunse: “La legge e i nuovi strumenti di partecipazione potranno essere utilizzati per decidere le grandi opere o i lavori pubblici”. Ma proprio su questo terreno – va detto - Martini e la sua giunta hanno insistito - da allora ad oggi - a ignorare richieste di confronto concrete provenienti dalla società civile. L’ennesima istanza di incontro avanzata da Idra a Martini solo dieci giorni dopo quella giornata di dibattito è rimasta ancora una volta inascoltata: “Accogliamo oggi con favore la Sua disponibilità a un “salto di qualità”, e Le chiediamo – aveva scritto Idra al presidente della Giunta toscana - di darne dimostrazione concreta accogliendo almeno adesso, dopo anni di tentativi da parte nostra andati a vuoto, la proposta di un incontro-confronto con la nostra associazione ampio e approfondito, documenti alla mano, sui temi del modello di sviluppo della nostra Regione, delle scelte infrastrutturali e finanziarie che lo supportano, della cultura ambientale e sociale ad esso sottesa.

Ci auguriamo che esso possa aver luogo e diventare davvero, come Ella ebbe a prometterci in occasione del brevissimo appuntamento accordatoci il 13 dicembre 2001, "un incontro che getta le basi di un ragionamento da sviluppare".
Risultato: niente di fatto.
Non solo: neppure i suoi assessori rispondono alle insistite segnalazioni relative a quel tunnel TAV che si sta demolendo e ricostruendo da oltre un anno in Mugello prima ancora di appoggiarci sopra i binari, e alle vicende della “commissione di collaudo in corso d’opera”.

Marino Artusa e Riccardo Conti paiono ignorare fin qui gli esposti di Idra al riguardo, trasmessi con abbondante documentazione a marzo e ad aprile. Inascoltate le richieste di intervento e di informazione.
E’ forse il caso - a questo punto - di continuare ad assistere a uno spettacolo di “partecipazione” così contorta e improbabile?

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