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Agricoltura: cooperazione e associazionismo come forze sistemiche del settore

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 febbraio 2006 15:16

Firenze, 24 febbraio 2006- “Rafforzare la competitività dell’impresa, tutelare il reddito dei produttori. Ruolo dell’associazionismo e della cooperazione”. Questo il titolo ed il tema centrale della tavola rotonda promossa questa mattina a Firenze dalla Cia Toscana. L’iniziativa ha avuto come principale obiettivo da parte della Cia Toscana quello di mettere in evidenza la particolare crisi che il settore agricolo attraversa sollecitando le istituzioni e le forze sociali ad una presa d’atto e all’adeguamento delle politiche di settore rispetto a tale stato di cose.



“L’agricoltura toscana – ha esordito il Presidente della Cia Toscana Giordano Pascucci - trae forza e dinamicità dall’integrazione del sistema delle imprese agricole diffuse sul territorio in un sistema associativo e cooperativo in grado di assicurarne un più elevato livello di competitività”.

Su questa indicazione si è sviluppata la Tavola rotonda presieduta dal Vice Presidente della Cia Toscana, Valentino Vannelli, alla quale hanno preso parte ospiti delle istituzioni regionali.

Secondo il parere della Cia Toscana, come è emerso nel corso dell’incontro, in questo particolare momento di crisi per il settore dell’economia agricola il sistema associativo e cooperativo rappresenta un punto fondamentale di tutela per i produttori e un modo decisivo per organizzare programmi di sviluppo, in grado di superare situazioni di carenza e di inadeguatezza del sistema sul fronte dell’organizzazione economica e delle relazioni con il mercato.

“Il tema di una Toscana più competitiva – ha sottolineato l’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni – riguarda l’agricoltura, come altri settori.

Bisogna fare i conti con un mercato che è in continua evoluzione, ma bisogna farli velocemente e facendo valere le nostre peculiarità. Capacità di fare sistema e innovazione sono le carte che possono farci fare un salto di qualità, toccando i temi delle energie, della differenziazione, delle filiere, dell’associazionismo e cooperazione”.

Secondo il parere della Cia Toscana il rilancio di una prospettiva di aggregazione di impresa e di prodotto dovrà puntare su vari aspetti quali il miglioramento della qualità, del sistema di tracciabilità.

“Sarà necessario in questa prospettiva – ha sottolineato Pascucci – un adeguamento strutturale dell’agro-alimentare toscano operando in direzione dell’efficienza, dell’integrazione tra le strutture, delle sinergie tra le diverse articolazioni del sistema”.

In questo senso si dirige anche la nuova legge per la “promozione e lo sviluppo del sistema cooperativo toscano” che può offrire maggiori opportunità d’integrazione fra gli strumenti cooperativi con l’intero sistema economico, produttivo e sociale della Toscana.

“Competitività e sviluppo, riorganizzazione aziendale e associazionismo – ha aggiunto Marco Remaschi, presidente della Commissione Agricoltura del Consiglio Regionale – devono essere i punti di forza su cui basare nel prossimo futuro il rilancio dell’agricoltura toscana”.

“Nell’attuale contesto – ha rimarcato Alessandro Del Carlo, della presidenza Cia Toscana - è necessario che le organizzazioni della rappresentanza dell’agricoltura, OOPPAA, della cooperazione agricola e dell’associazionismo di settore, aprano un dibattito e un confronto serrato sui temi che riguardano le strategie politiche per l’agricoltura toscana e sulla capacità di essere soggetti attivi dello sviluppo e del cambiamento”.

A livello regionale, secondo la Confederazione, gli strumenti di programmazione, tra il quali il Psr, disegnano una linea di sviluppo basata su politiche integrate e sullo sviluppo delle aree rurali oltre che sulla diversificazione produttiva e sui servizi al territorio da parte dell’impresa agricola.

Durante i lavori della mattinata la Cia Toscana ha indicato alcuni temi sui quali occorrerà aprire un dibattito a livello regionale.

Tra questi la tutela del reddito dei i produttori agricoli (primario impegno delle associazioni cooperative), la capacità di espansione e di aggregazione del prodotto, il rafforzamento delle filiere agricole con più forza contrattuale ai lavoratori, un impegno strategico sulle politiche di qualità e di innovazione di prodotto, lo sviluppo di politiche tendenti alla multifunzionalità delle imprese e al sostegno dello sviluppo delle aree rurali. “Seguendo questi temi – ha concluso Pascucci - potremo dare luogo ad una funzione più efficace e di sviluppo dell’impresa agricola singola e associata sul territorio”.

La Confederazione ha indicato come doverosa l’assunzione di un impegno ad aprire un dialogo costruttivo con le stesse associazioni affinché l’occasione della trasformazione di queste possa essere utilizzata come un’opportunità di ulteriore evoluzione delle strategie in un’ottica di sviluppo della missione economica nell’esclusivo interesse degli agricoltori associati.

Nel corso della mattinata la Cia Toscana ha ricordato l’appuntamento del 14 marzo prossimo quando si terrà la 4° Assemblea Elettiva Regionale durante la quale saranno anche espresse le linee programmatiche.

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