Davanti a esperti politici e militari è stato presentato in anteprima a Firenze, lunedì 31 ottobre, al Circolo Unificato dell'Esercito, il libro L'ora di Austerlitz. 1980: la svolta che mutò l'Italia (Polistampa, pp. 412, euro 18) di Lelio Lagorio, incentrato sulla sua esperienza come Ministro della Difesa. L'incontro è stato organizzato dal Comune di Firenze insieme al Comando Regionale Militare "Toscana". La presentazione ufficiale si terrà a Roma, per iniziativa del Centro Alti Studi per la Difesa, ai primi di dicembre.
Gli interventi sono stati aperti dall'Assessore del Comune di Firenze Eugenio Giani, che ha definito il volume "un segno importante nella rilettura della storia dell'Italia degli anni '80"; mentre nel suo intervento il Senatore Francesco Bosi, sottosegretario di Stato per la Difesa, ha sottolineato i pregi dell'operato di Lagorio in qualità di ministro.
Il Generale Fabio Mini ha ricordato come il primo ministro socialista della Difesa apparisse "strano" al mondo militare di allora. Ha sottolineato le grandi intuizioni politiche di Lagorio che lo portarono al ministero, dove varò operazioni di respiro internazionale come l'intervento in Libano. Mini definisce il libro "uno spaccato degli anni 80, visto da un grande uomo". Nell'intervento conclusivo il Professor Sandro Rogari della Facoltà di Scienze Politiche di Firenze ha lodato, da storico, la ricca documentazione di cui è corredato il "rapporto Lagorio", come Enzo Bettiza nell'introduzione definisce L'ora di Austerlitz.
L'Autore ha infine puntualizzato alcuni aspetti dei suoi anni come Ministro della Difesa: assumendo l'incarico, si era trovato di fronte alle straordinarie doti di statista di Pertini e alla richiesta dei militari di allora di poter servire meglio il proprio paese.
"Oggi, stante l'ostracismo dominante sulla Prima Repubblica - ha concluso Lagorio - sembra si voglia dimenticare ciò che di positivo vi è stato, con il mio 'rapporto' ritengo doveroso rompere questo poco salutare silenzio. L'ora di Austerlitz è un libro scritto perché sia sprone per le lotte del presente".