Domenica 9 Ottobre manifestazione a Roma contro la Legge finanziaria e la legge elettorale fatta su misura per salvare la ex coalizione di maggioranza
Domenica 16 ottobre le Primarie dell'Unione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 ottobre 2005 15:12
Domenica 9 Ottobre manifestazione a Roma contro la Legge finanziaria e la legge elettorale fatta su misura per salvare la ex coalizione di maggioranza<BR>Domenica 16 ottobre le Primarie dell'Unione

Firenze, 07-10-2005- Domenica 9 ottobre si svolge a Roma la manifestazione contro la finanziaria del governo Berlusconi e la riforma della legge elettorale voluta dal centrodestra. Da Firenze l'Arci (tel. 055 2629701 email: firenze@arci.it) mette a disposizione un pullmann sul quale sono ancora disponibili dei posti. Il costo del biglietto è 15 euro A/R. Per info e prenotazioni telefonare allo 055 26297218. Manifestazione degli studenti fiorentini anche domani in seguito ai fatti accaduti sabato scorso (carica della polizia e ferimento di un ragazzo) dopo il comizio di Borghezio.

Dopo il concentramento in Piazza della Repubblica (ore 16.00) ci sarà un corteo e un presidio finale davanti alla Prefettura.

«Tutti insieme a Roma, domenica prossima, per manifestare contro il governo Berlusconi, contro la legge finanziaria che taglia le risorse alle famiglie e agli enti locali, contro l'opportunista legge elettorale delle destre». E' l'appelo lanciato dalla capogruppo di Unaltracittà/unaltromondo Ornella De zordo. «Tutti insieme - ha aggiunto - perché è importante che in piazza ci siano i partiti, i sindacati, i movimenti e la sinistra diffusa.

Tutti insieme per contrastare l'emergenza economica, confermata da una Finanziaria antisociale che colpisce le garanzie e i diritti sociali. Tutti insieme per l'emergenza democratica con la conferma della volontà della Casa delle libertà di proseguire nella disgregazione delle istituzioni e delle regole condivise. Tutti insieme contro le logiche di convenienza e di parte, dalla modifica della legge elettorale all'ennesima legge salva-Previti».

"Ecco i risultati dopo cinque anni, del governo della destra" Così Fabrizio Vigni, deputato Ds – Ulivo, commenta la manovra finanziaria del centrodestra.

"L'economia è ferma, gran parte degli italiani si ritrovano più poveri, i conti dello Stato sono fuori controllo. Un fallimento totale. La legge Finanziaria è lo specchio di questo disastro: le previsioni sulle entrate sono inattendibili, mancano misure efficaci per l'economia e con i tagli agli enti locali si colpiscono pesantemente i cittadini. La campagna scatenata da Tremonti contro i Comuni e Province è una vera mascalzonata: il governo è responsabile del dissesto economico e finanziario, e cerca di scaricare la responsabilità sugli enti locali, che in questi anni hanno invece rispettato gli impegni di risanamento e di rigore".

"E' evidente – prosegue Vigni - che colpendo i Comuni si colpiscono i servizi per i cittadini: scuole, asili nido, mense, assistenza agli anziani, trasporti, ambiente. E al tempo stesso si costringono gli enti locali ad aumentare tasse e tariffe. Se la Finanziaria non viene modificata, vi saranno conseguenze pesantissime anche per i Comuni senesi, con tagli che potrebbero ampiamente superare il 10%. Soprattutto per i Comuni più piccoli la situazione sarà letteralmente insostenibile. E per la nostra provincia vi sono, nella Finanziaria, anche altre due amare sorprese: niente soldi per la legge speciale per Siena, non un euro per proseguire il raddoppio della Due Mari.

Daremo battaglia, naturalmente. Ma l'intenzione del governo di andare avanti a colpi di voti di fiducia, impedendo al parlamento di modificare la Finanziaria, rende le cose molto difficili." "Ancora una volta – spiega Simone Bezzini, responsabile enti locali dei Ds - la Finanziaria del centrodestra si caratterizzerà per i tagli che dovranno subire gli enti locali e gli italiani. Qualcosa come tre miliardi di euro in meno per le autonomie locali. Una diminuzione di risorse andrà a colpire i servizi ai cittadini e che inoltre bloccherà ulteriormente sviluppo, investimenti, politiche sociali.

Una manovra, quindi, nata per scaricare su enti locali e Regioni la gestione disastrosa della finanza pubblica fatta in questi anni dal centrodestra. Questa situazione drammatica va a sommarsi con i vincoli e i tagli ai trasferimenti che dal 2001 il centrodestra ha imposto agli enti locali per limitare la capacità di spesa, la capacità di fare investimenti e dare risposte alle esigenze delle persone".
"Alcuni dati – prosegue Roberto Bozzi, coordinatore del forum degli eletti e degli amministratori Ds – appaiono inquietanti.

Per il calcolo del patto di stabilità relativo alla Finanziaria 2006, infatti, assisteremo, sulla spesa corrente, ad una pesante riduzione rispetto al conto consuntivo del 2004. Per fare alcuni esempi, dai primissimi calcoli, a Castelnuovo Berardenga verranno effettuati tagli alla spesa per 208.000 euro, mentre Torrita dovrà sopportare un taglio di 250.000 euro. Sinalunga rinuncerà invece a circa 350.000 euro, Poggibonsi a 700.000 euro e Colle val d'Elsa a un milione e quattrocentomila euro. La perdita per Siena è di circa sette milioni e seicento mila euro, per Asciano e Monteroni il taglio è di circa centonovantamila euro.

Questi dati evidenziano con chiarezza come, per colpa del governo, i Comuni rischiano seriamente, nei prossimi mesi, di essere costretti a tagliare servizi essenziali per i cittadini. Per questo serve una mobilitazione straordinaria di tutte le istituzioni, di tutte le forze politiche, sociali ed economiche e di tutti i cittadini per cambiare una manovra che potrebbe alla fine produrre un peggioramento delle condizioni di vita".

"Tutto ciò che riguarda lo stato sociale è da anni nell’occhio del ciclone -affermano gli esponenti di Rifondazione Comunista, Monica Sgherri, Gianni Rigacci- La ragione va ricercata nel fatto che il sistema nel quale viviamo, nonostante i bei discorsi, vede nello stato sociale un costo che cresce di continuo non solo perché aumenta la platea degli usufruitori dei servizi ma anche perchè aumentano i bisogni che esprime la società.

Le difficoltà che registra l’economia spinge da anni, chiunque sia a governare, dappertutto, a ridurre le prestazioni dello stato sociale.
Qui in Italia, tanto per non cambiare, è in arrivo la nuova Finanziaria di Tremonti che promette… tutto di vecchio, tant’è che Martini, cifre alla mano, ha già annunciato prossimi sicuri sacrifici.
Noi siamo consapevoli delle difficoltà in cui navigano da anni gli amministratori regionali toscani dello stato sociale e che i tagli in arrivo renderanno ancor più complicato il loro lavoro.
Ma se è difficile governare non è facile, in questa fase, neanche fare opposizione (bisognerebbe non saper far di conto, come il centro destra, per non aver problemi).

Le nostre difficoltà sono legate a tre questioni da prendere separatamente.
La prima riguarda gli sprechi, più in generale una gestione giudicata eccessivamente burocratica (le critiche si appuntano soprattutto sulla sanità). Cavallo di battaglia non solo del centro destra.
Noi la pensiamo in questo modo. In ogni attività umana si può risparmiare, si può razionalizzare ma non si possono mai perdere di vista le risorse disponibili, che sono, in questo caso, i soldi pro capite che lo stato destina allo stato sociale: se la Germania spende il 30% di più dell’Italia c’è poco da fare, il welfare tedesco deve funzionare meglio di quello italiano.

Pensare che in Germania (o nella maggioranza degli altri stati europei dove si spende molto più che da noi) ci sia un welfare peggiore del nostro, ricorda le stantie barzellette dell’italiano, il tedesco e l’americano. Siccome in Europa l’Italia è uno degli stati che spende meno di tutti per il welfare, la logica conseguenza, nonostante i miracoli degli operatori addetti allo stato sociale, è che qui viviamo peggio che altrove. E questo è un problema che, col governo Berlusconi a far guasti da quattro anni, non può essere certo addebitato al governo regionale.

La seconda questione è politica.
Nel centro sinistra toscano hanno ancora grande peso i sostenitori di uno stato sociale liberalizzato, i favorevoli alle privatizzazioni in quanto la concorrenza fa bene alla salute, i sostenitori dei ticket quali antidoto contro la spesa facile e via dicendo.
Negli anni passati, quando a Roma c’erano governi di centro sinistra, la Giunta regionale toscana era su quella posizione e avviò una “riforma” molto liberista, in particolare, del servizio sanitario.

Siccome siamo alle prese coi risultati di quella riforma, ancorché tartassata da Berlusconi, noi continuiamo a considerarla negativamente e riteniamo necessario batterci per una svolta soprattutto culturale che riposizioni l’intero sistema in sintonia coi bisogni da soddisfare anziché coi bilanci da far quadrare. La terza questione è un problema di attualità politica. Se siamo tutti d’accordo che Berlusconi va cacciato dovrebbe essere associata a questo obiettivo anche qualche idea sul futuro stato sociale che vogliamo.
E allora la domanda: la Regione Toscana può oggi, contando su una vittoria alle prossime politiche del centro sinistra, ricorrere a tutti mezzi possibili e immaginabili per non peggiorare lo stato sociale della regione, anzi migliorarlo?
Noi pensiamo sia politicamente legittimo contare su future politiche economiche non a levare ma a mettere, in controtendenza rispetto a quelle del governo Berlusconi ma anche a quelle dei governi di centro sinistra immediatamente precedenti.

Noi pensiamo che la Regione Toscana possa, debba muoversi su questa strada. Noi incalzeremo perché lo faccia".

Lunedì 10 ottobre alle 12,00, presso la Sala Stampa Indro Montanelli in Palazzo Panciatichi (Via Cavour, 2 – Primo piano), il gruppo degli ambientalisti toscani presenterà il proprio appello a favore della candidatura di Romano Prodi per le primarie del centro sinistra, in programma domenica 16 ottobre in tutta Italia. Alla conferenza stampa saranno presenti gli onorevoli Ermete Realacci (Margherita) e Fabrizio Vigni (Ds), il consigliere regionale Erasmo D’Angelis (Margherita), il presidente di Legambiente Toscana Piero Baronti, l’ex assessore regionale all’Ambiente Tommaso Franci, il già europarlamentare dei Verdi Enrico Falqui, il docente universitario ed esperto nella ricerca per l’energia rinnovabile Riccardo Basosi, oltre a tutti i firmatari dell’appello.

Sarà l’occasione per presentare le proposte dell’Unione in materia ambientale al fronte di una politica deficitaria e inopportuna dell’attuale governo di centro destra.

Domani, sabato 8 ottobre, si svolgerà una riunione delle associazioni radicali della Toscana, aderenti a Radicali Italiani o in via di costituzione, per preparare l’assemblea precongressuale di Radicali Italiani, prevista per il 15 ottobre a Firenze con la presenza - tra gli altri - del segretario nazionale Daniele Capezzone e della tesoriera Rita Bernardini.
La riunione di domani è fissata a Pistoia, presso la sala al primo piano del palazzo della Provincia, in piazzetta San Leone, a partire dalle ore 9.30.
Sarà anche l’occasione per fare il punto sui rapporti politici e sulle iniziative in corso in Toscana, nelle varie province.

Il cinema AlterCiak comunica che l'incontro con Elio Veltri previsto per lunedì 10 ottobre alle ore 21.00 è stato rinviato a data da definire.

Il rinvio è stato deciso per evitare la sovrapposizione con un altro interessante appuntamento, il dibattito con il candidato alle primarie Ivan Scalfarotto, previsto per la stessa sera al cinema Alfieri. La nuova data dell'incontro con Elio Veltri sarà comunicata al più presto.

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