Firenze, 25 agosto 2005- Un tentativo di stravolgere la realtà, così il WWF Toscana giudica le dichiarazioni del Presidente della Provincia di Firenze Renzi e dell’assessore alla caccia Nigi, secondo cui l’aumento di alcune specie di animali selvatici sarebbe legata all’attività dei cacciatori. Secondo l’Associazione ambientalista questa è l’ennesimo tentativo di giustificare la presenza di un’attività anacronistica, svuotata di qualsiasi elemento di sportività e, soprattutto, avversa all’opinione della maggior parte degli italiani.
Nello specifico, l’aumento fatto registrare negli ultimi anni da specie quali il capriolo e il daino è da imputarsi in primis, alla creazione di una serie di parchi e riserve naturali (aree dove la caccia è vietata!), e in cui sono stati attuati alcuni progetti di reintroduzione, oltre che ai fenomeni di trasformazione ambientale che hanno interessato, e interessano tuttora, buona parte del territorio regionale: abbandono della montagna, aumento delle superfici boscate ecc…
Un discorso analogo può essere fatto per gli Aironi, avvantaggiati da un regime di protezione che, fortunatamente, interessa la maggior parte delle zone umide della nostra Regione.
La citazione del Lupo appare ancora più stridente, viste le continue segnalazioni di abbattimenti illegali che ogni anno si susseguono da ogni parte del territorio.
Ricordiamo che in alcune aree i cacciatori al cinghiale considerano i lupi come loro ‘concorrenti’ nella caccia alla loro preda preferita.
Tuttavia non tutto è da buttare. Gli amministratori della Provincia infatti hanno ragione quando dicono che i cacciatori sono la causa dell’aumento dei cinghiali, grazie ai continui ripopolamenti che hanno interessato tutto il territorio regionale, che tanti problemi stanno creando all’agricoltura, soprattutto nelle aree di montagna……