Firenze – Gli adolescenti di Firenze, gli anziani, i supermercati Tre indagini, distinte ma univoche, per accertare le abitudini alimentari in rapporto ai problemi dello scheletro e spiegare come prevenire e arginare quella terribile malattia che è l’osteoporosi. Risultato: povere ossa, giovani e anziani fanno a gara a chi le tratta peggio. Ma i rimedi non mancano.
Condotte per conto della Facoltà di Medicina dall’endocrinologa Maria Luisa Brandi e dalla sua equipe, la prima in Italia a lavorare sull’argomento, le tre indagini sono state presentate oggi al convegno Alimenti e ricerca dalla produzione alla tavola: qualità, tipicità e salute, che segna il debutto operativo di CeRA, il Centro Interdipartimentale di Ricerca per la Valorizzazione degli Alimenti di recente istituito dall’ateneo fiorentino sotto la direzione del professor Vincenzo Vecchio.
GLI STUDENTI
La prima indagine ha coinvolto 224 studenti tra i 5 i 18 anni della Scuola Internazionale, un istituto privato più noto come Scuola Americana, frequentatissimo anche da italiani.
Come noto, lo scheletro di bambini e adolescenti è in continuo sviluppo e ha quindi bisogno di un apporto quotidiano di minerali, soprattutto di calcio, il principale nutrimento delle ossa. Per assorbirne la dose giusta, 1 grammo al giorno, si dovrebbe bere almeno un litro di latte o mangiare un etto di parmigiano. In alternativa occorre molta acqua minerale speciale.
Di fronte a queste premesse, ecco come hanno risposto i 111 maschi e le 113 femmine intervistati (57 delle elementari, 97 della media, 70 del liceo).
Solo il 71,1% dei primi e il 67,2% delle seconde fa regolare colazione tutti i giorni. Una media che sale per gli studenti elementari (85,9%) per scendere con l’aumento dell’età: 72,1% gli studenti medi e appena 51,4% i liceali.
E’ un dato allarmante, commenta la professoressa Brandi, perché rivela che passando dall’infanzia all’adolescenza, periodo ancor più critico per lo sviluppo delle ossa, quasi la metà dei ragazzi salta un pasto importante. L’allarme cresce analizzando le specifiche risposte sul latte.
Quanti ne bevono a colazione? Solo il 49,9% dei maschi e il 41,4% delle femmine, con un distacco crescente con l’aumento dell’età. Possibili sostituti come lo yogurt attirano appena il 5,3% del campione, mentre il 50% dichiara di bere tutti i giorni bibite gassate, che favoriscono la perdita di calcio con le urine.
GLI ANZIANI
Per verificare le abitudini alimentari degli anziani è stato scelto un campione particolare, 110 donne, età media 62 anni, tutte in menopausa, già afflitte da osteoporosi e in cura allo speciale Centro ambulatoriale di Careggi, gestito dall’equipe della professoressa Brandi.
L’interesse per questo tipo di popolazione è scientificamente motivato, perché dopo la menopausa, come noto, la maggior parte delle donne va incontro a una perdita di massa ossea che può degenerare in osteoporosi e comportare gravi fratture.
Diventa pertanto decisivo contenere al massimo la perdita assicurando un alimentazione con dosi adeguate di calcio e vitamina D, fondamentale per l’assorbimento intestinale del calcio. Anche questa ricerca ha però accertato un importante deficit medio sia di calcio (808 milligrammi al giorno, il 60% della dose raccomandata), che di vitamina D (15%). Al contrario, è emerso un consumo eccessivo di proteine (+ 50%).
I SUPERMERCATI
Che cosa c’entrano con l’osteoporosi? C’entrano, perché sapendo scegliere, anche nel negozio sotto casa c’è una vasta offerta di prodotti ricchi di calcio per tutti i gusti.
L’indagine ha trovato biscotti, corn flakes, gomme da masticare, caramelle, snacks, yogurt, formaggi. Ma vanno bene anche basilico, pecorino e pinoli, ossia un buon pesto. Il latte fresco è sempre l’opzione migliore, ma i contenuti di calcio restano inalterati anche in quelli a lunga conservazione e parzialmente o totalmente scremati. Con i latti alternativi (soia o riso) occorre invece accertare che siano stati addizionati di calcio del quale altrimenti sono privi. Per chi non sopporta o non ama i latticini ci sono le acque minerali calciche.
Per finire un consiglio alle ragazze: se evitano il formaggio per paura di ingrassare, valutino con attenzione quanto calcio alternativo assumono.