Uomini sempre più fragili nei confronti dell’osteoporosi. Quella che sembrava una malattia femminile, legata alla menopausa, sta facendo raggiungere un nuovo traguardo poco auspicabile nella parità dei sessi.In Italia sono circa un milione gli uomini affetti da osteoporosi, a fronte dei tre milioni di donne. In tutto il mondo occidentale gli uomini colpiti sono in aumento e si può affermare che un uomo su otto è a rischio. La predisposizione genetica e le scorrette abitudini di vita sono le principali cause d’insorgenza dell’osteoporosi.
Sarà questo il tema portante della Giornata Mondiale dell’Osteoporosi di mercoledì 20 ottobre, organizzata dalla Fondazione Internazionale per l’Osteoporosi, con incontri e dibattiti in tutto il mondo. Alla presentazione fiorentina, tenutasi stamani al Museo del Calcio, la professoressa Maria Luisa Brandi, endocrinologa dell’ Ateneo fiorentino, ha rilevato come sia finalmente possibile adattare le terapie ormonali alle capacità di ciascun individuo di far funzionare gli estrogeni, e come la scoperta del gene della fragilità delle ossa, apra nuovi e importanti prospettive nella diagnostica e nella terapia.
Se da un lato è stato sottolineato il rischio osteoporosi per i calciatori, è stato anche rilevato come per tutti gli uomini sia necessario, per prevenire questa malattia uno stile di vita fondato su una sana alimentazione, ricca di calcio e vitamina D, e su attività fisica , moderazione nell’alcol e divieto di fumo. Testimonial della Fondazione è Paolo Rossi, il leggendario “Pablito “ dei mondiali di Spagna, che ha dato il suo impegno a scendere in campo per provare a vincere la partita contro l’Osteoporosi.
AL