UlivetoTerme (Pisa) – Meno danza classica e più atletica. Meno cavallo e più arti marziali. Meno sci e più nuoto. “Bambine, l’800 è finito, ditelo ai vostri genitori. Per crescere bene e diventare madri occorrono buoni muscoli e un fisico equilibrato”, spiega l’endocrinologa Maria Luisa Brandi dal secondo congresso di medicina dello sport di Uliveto Terme dove da domani sono riuniti per due giorni i più importanti specialisti italiani.
Tempo di mare, tempo di bikini e di nudità esibite.
Docente all’università di Firenze, tra i massimi esperti di osteoporosi nonché judoka fin da ragazzina, la professoressa Brandi fa le pulci alla muscolarità delle italiane e le invita a darsi agli sport giusti nel momento giusto, senza smarrirsi in pigrizie o in mode pellegrine tuttora imposte alle femmine dalla buona società piccolo borghese.
“Diciamo la verità”, sostiene, “Molte più donne fanno sport rispetto al passato: oggi sono almeno 7 milioni e aumentano rapidamente. Il problema è che spesso lo fanno male o non quando dovrebbero.
Ci sono attività fisiche per ogni stagione e per ogni età, ma ignorarlo ha controindicazioni assai importanti. Un esempio di sport inutile? Lo sci. Qualcuno si arrabbierà, però va detto: lo sci non serve a niente e per di più è pericolosissimo”. Ecco dunque per le italiane cinque regole d’oro che la professoressa raccomanda per crescere bene e mantenersi in forma fino a centocinquant’anni.
Regola numero uno: al mare vietato fare sport da palestra. “E’ una sciocchezza spesso suggerita da sedicenti guru che hanno in realtà l’unico scopo di far quattrini.
Le palestre vanno bene d’inverno. Al mare bisogna fare sport da mare: passeggiare, correre, remare, andare in bicicletta e soprattutto nuotare, perché saper nuotare bene è essenziale. Sport all’aria aperta, comunque, altro che palestre. Sport a carico gravitazionale elevato, nuoto a parte, che fanno respirare il corpo e tonificano ossa e muscolatura”.
Regola numero due: tanta ginnastica e atletica per le adolescenti dai 6 ai 16 anni. “Il problema è di rispettare la donna nella sua composizione qualitativa in cui è importante la massa muscolare.
Ginnastica e atletica sono straordinarie per metter su fin da giovani una muscolatura addominale che sarà essenziale con le prime gravidanze. Per evitare, magari già a vent’anni, di correre dal chirurgo plastico. Ma sono ottimi anche sport come la pallavolo e il basket”.
Regola numero tre: arti marziali tra i 16 e i 25 anni. Non ha dubbi la professoressa Brandi: “Per una ragazza è essenziale imparare le arti marziali: danno una concentrazione straordinaria, senso dell’equilibrio e concezione dello spazio che sono i requisiti primi dell’eleganza del portamento.
Peraltro servono all’autodifesa, di cui ci può sempre essere bisogno”.
Regola numero quattro: dai 25 anni alla menopausa. “Vanno bene tutte le discipline, nuoto, tennis, palestra, purché il fisico resti in attività. Dai 25 anni in poi si tratta di spezzare la routine del lavoro e della famiglia. L’obiettivo è anche di conservare un rapporto peso/forma in equilibrio per affrontare la terza età nel modo più appropriato”.
Regola numero cinque: dalla menopausa in poi. “E’ l’età in cui si tende a ingrassare e del rischio osteoporosi.
Qui si vede chi ha lavorato bene e chi ha oziato. Ma non è mai troppo tardi per fare movimento. L’importante, in effetti, è restare in attività: dunque passeggiate, bicicletta e tanta aquagym che addolcisce gli sforzi ed è praticabile fino a età venerande”.
Tutto ciò partendo dal presupposto, banale se si vuole, che le donne sono destinate a esser madri, ovvero che il loro corpo dovrà prima o poi affrontare l’enorme stress della maternità. “Ma c’è di più”, conclude la professoressa Brandi “Rispetto all’uomo, noi donne rispondiamo a imperativi estetici ben più severi e una ruga o una curva un po’ più accentuata possono anche innescare seri drammi esistenziali.
Un fisico ben allevato e mantenuto in forma ci da dunque un equilibrio psichico da non sottovalutare”.